Questa parola che nel mondo delle arti marziali si sente sempre più spesso, significa semplicemente "arte marziale".
Con questa parola, "wushu" appunto, la Repubblica Popolare Cinese ha voluto racchiudere una parte della sua cultura millenaria, infatti l’arte marziale cinese per eccellenza, che in occidente è conosciuta come Kung Fu, è strettamente legata alla storia cinese.
Da occidentali infatti ciò che ci colpisce e che ci affascina maggiormente quando ci avviciniamo a una di queste discipline è l’aspetto intimista passato attraverso i secoli che queste lasciano trasparire, oltre ovviamente alla spettacolarità delle tecniche.
Ad oggi però, nella maggioranza delle palestre occidentali, questo aspetto è sempre più trascurato, per tantissime ragioni, prima fra tutte il tempo da mettere a disposizione di questa discipilina che i nostri ritmi di vita ci costringono a ridurre a poche ore settimanali e poi la necessità che hanno comunque le palestre, e quindi chi vi insegna, di sopravvivere e di conseguenza devono rendere le loro lezioni accessibili al maggior numero di persone possibile.
Ciò che mi entusiasma delle arti marziali cinesi, nonostante tutto ciò, è che praticandole, il lato, ,chiamiamolo così, intimista si percepisce ugualmente.
Il pensiero che mi porta a fare questa affermazione è fondamentalmente quello di immaginare che i movimenti e le tecniche che sto eseguendo sono frutto di un’evoluzione passata attraverso i secoli ed arrivata fino a noi, a volte trasmessa addirittura di padre in figlio.
Dopo un’immagine semi poetica come questa non voglio rovinarvi la lettura, ma è necessario fare qualche passo indietro per chiarire qualche concetto a chi magari non sa nulla dell’argomento.
All’inizio dicevo che il Wushu è l’arte marziale cinese, e qui vorrei esporre la mia interpretazione di questa traduzione che si trova su decine di libri e siti internet, non vorrei banalizzare un argomento così vasto con queste poche righe che seguiranno, la trattazione completa la lascio agli storici, mi piacerebbe solamente condividere il mio pensiero e magari, spero di non peccare di presunzione, dare un aiuto a chi cerca di orientarsi tra mille nomi e definizioni difficili.
Allora, voglio cominciare in modo volutamente rozzo, pertanto non darò una definizione tecnica ed esaustiva ma solo la mia personalissima versione.
Sotto il titolo Wushu ci metto tutte, ma proprio tutte, le arti marziali cinesi siano essi stili, sottostili, moderni ed antichi, imitativi e non: Taiji, Hung-Har, Tang-lang, Shaolin, Pa-Kua-Chang, ecc… fino ad arrivare ai modernissimi Chang-Chuan, Nan Chuan, (armi varie: lancia, sciabola ecc.) e Sanda.
Concludo questo intervento con uno specchietto riassuntivo:
Il Wushu
Wushu moderno: forme codificate (Chang Chaun, Nan Chuan, ecc..).
Wushu tradizionale: stili tradizionali (Mantide, Wing Chun, ecc.).
Nel prossimo intervento cercherò di spiegare, sempre in modo abbastanza semplice e diretto, le varie specialità del Wushu moderno: il Taolu (le forme).
Forse non tutti sanno che:
dal 2008 questa disciplina, ovvero wushu moderno, sarà inserita tra gli sport olimpici, e nel 2004 sarà già presente alle olimpiadi come sport dimostrativo.
Ciao a tutti e alla prossima.
Il Wushu – 1
Alessandro Rossi