Allied Assault
In Medal Of Honor: Allied Assult1 indosserete la divisa del tenente Mike Powell, un giovane Ranger volenteroso di portare nel mondo gli alti ideali della propria patria: pace, giustizia e libertà. È il 1942 e gli Stati Uniti di America stanno per impegnarsi nel conflitto contro le forze dell’Asse. Un agente infiltrato sotto copertura è stato catturato dai nazisti e voi, nei panni del tenente Powell, dovrete liberarlo prima che sia obbligato a rivelare importanti informazioni in grado di stravolgere l’esito della guerra stessa. Inoltre, le forze alleate stanno per colpire le coste di Port Arzew nel Nord Africa. Il risultato dell’invasione sarebbe un fallimento se non riuscirete a liberare l’agente catturato e, assieme a lui, distruggere le mitragliatrici sparse sulla costa e le forze di attacco aeree e di terra, che potrebbero ostacolare lo sbarco degli alleati, con il conseguente fallimento della campagna d’Africa. Questo sarà il primo passo che vi porterà, in un susseguirsi di missioni, a viaggiare nei vari teatri della campagna di Europa, dove la Seconda Guerra Mondiale ha avuto luogo, tentando di eseguire con successo gli obiettivi che man mano vi saranno affidati dai vostri superiori. Sarete in prima linea sulla sabbia, durante lo sbarco di Omaha Beach, lotterete nei campi di battaglia sparsi dall’Africa alla Norvegia, combatterete per la vittoria nei piccoli paesini della Francia, per ricacciare il nemico là da dove è venuto, fino a giungere in Germania, cuore stesso dell’Asse. Dopo aver partecipato alla missione di addestramento, nella quale vi saranno esplicati i principali comandi di gioco e assaggerete i primi ferri da guerra, sarete chiamati a rapporto. Il briefing prima di ogni missione consiste in una proiezione di diapositive illustranti la situazione della guerra e una voce, quella del vostro superiore vi darà i vostri obiettivi per la missione che sarete chiamati a compiere. Grazie ai sottotitoli in Italiano, attivabili nella schermata delle opzioni, anche i meno ferrati nella lingua inglese potranno capire in quale missione si imbarcheranno da lì a poco. La prima missione inizia proprio come una classica scena da film. Arrivati in Africa, percorrerete in un camion un sentiero in mezzo alle dune africane in una chiara e limpida notte. Potrete roteare lo sguardo e vedere la tensione sui volti dei vostri amici e ascoltare il vostro capo missione mentre vi dà gli ultimi consigli. Ma qualcosa va storto al primo posto di blocco. I tedeschi si accorgono che i vostri documenti sono falsi. Rapidamente aprite il fuoco contro le sentinelle uccidendole tutte e scendete dai camion. Ora si inizia a fare sul serio. Dovrete raggiungere il campo nemico a piedi e una volta lì cercare il prigioniero. Ma giunti al campo nemico… Ok, non procedo se no vi toglierei il gusto del gioco. Quello che posso dirvi è che se vi siete fatti prendere dalla situazione che vi ho descritto, allora dovreste realmente vedere, pardon, giocare il seguito. Vi dico solo che tutto vi sembrerà reale: ma non mi riferisco alla solita sensazione che i giochi ben fatti spesso ci fanno provare. Cioé la sensazione di essere realmente nel gioco. Mi riferisco al fatto che tutto sembra reale. Ritornando a qualche mese fa, probabilmente avrete pensato, leggendo la recensione di Return To Castle Wolfenstein2, che quello era un gran bel gioco, un FPS con i fiocchi e i controfiocchi (passatemi questo termine gergale), che niente si sarebbe avvicinato a quel livello. Ma come dovreste sapere, il mondo dei videogiochi è in continuo movimento. Nessuno di voi sospetta mai che un titolo sia migliore di un altro se non lo prova o non legge una recensione. Ebbene in pochi mesi RTCW è già storia. Electronic Arts e i 2015, sfruttando lo stesso motore del diretto concorrente, è riuscita a creare una storia più immersiva, che chiede più strategia al giocatore, ma che lo ripaga di più in termini di immersione e giocabilità. MOHAA si distacca completamente da RTCW: quest’ultimo sebbene ambientato anch’esso negli scenari da Seconda Guerra Mondiale, ha come trama una storia più fantasiosa che quella che troverte in MOHAA. In RTCW ben presto il soprannaturale prendeva il sopravvento e il giocatore si ritrovava immerso in una storia che sembrava uno strano incrocio tra "La Mummia", un film di Indiana Jones e un film di guerra. MOHAA invece è fedele ai fatti realmente accaduti e vi obbligherà ad essere presenti a voi stessi in ogni frangente. Vestirete i panni di un soldato che dovrà compiere compiti da soldato: la tattica di combattimento quindi è privilegiata rispetto alle azioni alla RAMBO. E non avrete chiavi da ritrovare o pulsanti da premere, a meno che questi non contribuiscano al raggiungimento di un particolare obiettivo. In alcuni livelli quindi il tasto per chinarsi (che di default è il tasto CTRL, ma che potrete rimappare secondo le vostre esigenze) risulterà fondamentale alla vostra missione. Così come il tasto per ricaricare le vostre armi: mai affrontare a viso scoperto i nemici avendo solo due colpi in canna. E mai lanciarsi contro i nemici senza aver prima addocchiato un riparo sicuro dove, chinati, potreste ricaricare la vostra arma. Sembrano nozioni fondamentali e conosciute, ma le tattiche di gioco qui sono diverse da quelle provate con altri FPS. Gli unici punti comuni sono "l’acquisto" di proiettili e di energia, che si potranno ottenere passando rispettivamente sopra le armi nemiche o i flacconi e kit medici. E anche il numero di armi che potrete portare con voi è eredità comune con gli altri FPS: non sarà limitato a due quindi, come potrebbe essere stato nella realtà3. Ma nel gioco potrete portare fino a sei armi4 più un binocolo e potrete usufruire di altre armi che saranno fisse in appositi luoghi o su mezzi di locomozione7. Avrete quindi accesso alle armi degli alleati5 a quelle dell’asse6 indifferentemente, basterà raccoglierle con il tasto usa (E) o passarci sopra. Ma passiamo a parlare di realizzazione tecnica. Quello che vedrete in questo gioco non lo avete visto da nessuna parte: il design dei livelli è spettacolare, le texture azzeccatissime dalla prima all’ultima e la progettazione degli interni e degli esterni richiama alla memoria il già citato film di Spielberg, soprattutto nello sbarco sull’Omaha Beach e nei paesini della Francia occupata. E sebbene il motore sia l’ormai anzianotto motore di Quake III Arena, il team dei 2015 l’ha saputo modernizzare e piegare ai suoi voleri, molto meglio di quello che sia stata in grado di fare la ID con il suo RTCW8. Parlando di intelligenza artificiale è incredibile vedere come in alcuni casi i commilitoni che vi accompagnano durante la missione si rivolgono a voi9, aspetto questo che fa innalzare il grado di immersione nell’avventura. Li sentirete gridare, dettare ordini, suggerire modi per risolvere situazioni intricate. Gli obiettivi che dovrete raggiungere sono chiaramente tutti stabiliti all’inizio della missione. La bussola in alto a sinistra sullo schermo vi indicherà la vicinanza o meno dell’obiettivo: questo perché potreste decidere di intraprendere strade diverse da quella che i programmatori avevano pensato. Ma questo effettivamente capiterà ben poche volte: tutto si svolge su "binari" ben definiti, come d’altronde è richiesto in ogni guerra che si rispetti: ogni truppa ha un compito specifico, ogni uomo di truppa ha un obiettivo da portare a termine e così via. Questo quindi non incide più di tanto nello svolgimento della trama. I colpi di scena si affolleranno durante le missioni il che vi farà dimenticare i "binari" di cui sopra. Questo anche perché i nemici sono affrontabili in mille modi diversi. Ci sono quindi comportamenti da tenere e azioni da evitare durante uno scontro a fuoco. Alcune volte però ho assistito a deficit sul piano dell’intelligenza artificiale dei nemici. Ma queste scene sono veramente esigue in numero e qualche volta ci permettono di tirare fiato durante il conflitto. Ultimi aspetti di un gioco formidabile, ma non ultimi: la musica e gli effetti sonori. Se non vado errato il gioco fu internazionalmente acclamato, nella sua prima comparsa su Playstation, per la qualità del suo commento sonoro. È chiaro che, disponendo, i PC attuali, di una scheda sonora molto più complessa di quella presente su una Playstation, avrete accesso ad un mondo meraviglioso creato, ancora una volta, dalle musiche di Michael Giacchino, e ad un universo coerente di effetti sonori degni del film dal quale il gioco si ispira. Come già detto, le voci e gli effetti incrementano quel senso d’immersione che questo gioco dispensa a larghe mani fin dal primo minuto di gioco.
Infine buona la traduzione testuale a video e cartaceo e la localizzazione tutta in Italiano. Il gioco è stato creato in associazione con la Congressional Medal of Honor Society13 ed è distribuito in Italia da CTO. Per ulteriori informazioni sul gioco controllate questo sito.
Come un buon FPS che si rispetti, anche MOHAA ha il suo lato multiplayer in Internet11 o rete LAN12. Vi sono undici mappe nelle quali affrontare i vostri amici. Potrete decidere se partecipare alla sfida come soldato dell’alleanza o dell’asse e decidere il tipo di partita multiplayer10 che vorrete intraprendere. Arriviamo alla configurazione minima richiesta: Pentium 2 a 450 MHz, 128 MB di RAM, un lettore CD a 8 velocità, 1.2 GB di spazio su disco fisso, una buona scheda sonora e una scheda grafica con almeno 16 MB di memoria in grado di gestire lo standard Open GL (e ovviamente DirectX 8.0). Ovviamente queste sono le caratteristiche minime che significa che dovrete agire anche sulle opzioni grafiche nella relativa schermata per rendere il tutto fluido, nonostante il motore di QuakeIII che è interno al gioco si autoconfiguri degnamente per regalarvi da subito un ottima esperienza. È chiaro che pià potente è la vostra configurazione, meglio godrete delle finezze grafiche del gioco.
Concludendo, mi sento di consigliare veramente a tutti questo gioco, perché ridefinisce il genere dei FPS dal primo minuto di gioco e rimane comunque un’esperienza che tutti i possessori di PC devono provare.
Ve l’avevo detto che questo mese è speciale…
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INCONTRO A SQUADRE – Affronta incontri a squadre affrontando amici e nemici.
INCONTRO A TURNI – Combatti a turni per conquistare un numero prestabilito di punti
INCONTRO A OBIETTIVI – Completa una serie di obiettivi per conquistare la vittoria.
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Medal Of Honor Frontline per PS2 e un gioco di simulazione aerea (di cui al momento non ricordo il titolo) sempre per PS2 e infine una conversione del che sto per recensire per XBOX.
Approda finalmente su Pc una delle saghe che, nelle sue incarnazioni precedenti, hanno reso protagonista della scena videoludica la Playstation14. Ispirata al film "Salvate il soldato Ryan", ecco giungere per merito di Electronic Arts e della software house 2015
MEDAL OF HONOR
Giovanni Strammiello
che chiameremo d’ora in poi MOHAA
che da ora in poi chiameremo RTCW
anche se effettivamente con uno zainetto se ne potrebbero portare già un po di più anche nella realtà, sebbene poi si dovrebbe sprecare del tempo a riporre una e tirare fuori un’altra, cosa che ovviamente non sarebbe possibile negli scontri a fuoco reali, con i nemici che ti inseguono o ti lanciano granate contro… Invece nella modalità multiplayer avrete un numero di armi più limitato, due più le granate, per limitare la potenza offensiva ed equilibrare il gioco.
tra pistola, fucile, mitra, mitragliatrice, granata e arma pesante, tutte fedelmente riprodotte in base a quelle dell’epoca
tra cui la colt .45, la pistola con silenziatore Hi-Standard delle USS, il fucile M1 Garand, il fucile di precisione Springfield ’03, il Mitra Thompson, il fucile automatico Browning, la granata a frammentazione Mark II, il Bazooka, il fucile a pallettoni Winchester e la mitragliatrice M1919A4, spesso montata su jeep. Ognuna di queste armi ha una sua precisa caratteristica che le differenzia dalle altre e che dovrete imparare a conoscere, se vorrete superare un combattimento da vincenti. Mi riferisco soprattutto al fucile M1 che, essendo stato riprodotto come era nella realtà, ha incorporato quel piccolo difetto che riguarda il suo caricatore. Se non si sono sparati tutti gli otto colpi del caricatore, non si potrà ricaricare l’arma, proprio come avveniva nella realtà. Quando decidete di usare quest’arma quindi cercate di sparare otto colpi alla volta… ditemi voi se questa non è cura maniacale!
tra cui la pistola Walther P38, il fucile Mauser KAR 98K, il fucile di precisione KAR 98, il mitra MP40, il fucile mitragliatore StG44, la mitragliatrice MG42, le Stielhandgrenate, che sono le famose granate con il manico e il Panzerschreck, il derivato del lanciagranate Panzerfaust, assimilabile ad un bazooka
suddivise anche qui per corpo di appartenenza troveremo, tra i veicoli degli alleati, le Jeep, i carri armati Sherman, e gli aerei P-47 Thunderbolt, C-47 Skytrain e L-4 Piper Club. Tra i mezzi nemici, molti di più, perché di casa (…) trovermo: il camion Opel 2 ‘Blitz’ 3-Ton, il semicingolato corrazzato Sd. Kfz 251, la motocicletta con sidecar BMW R75M, i carri armati Pz. Kpfw. VI Tiger, il Tiger II, il Pz. Kpfw IV e gli aerei Focke-Wulf Fw 190 e il Junkers Ju87 ‘Stuka’.
anche se in realtà RTCW è stato sviluppato da due differenti team: i Gray Matter per i livelli single-player e dai Nerve per i livelli multiplayer e quindi non direttamente dalla ID
ricordo ancora una volta in Inglese, ma c’è la possibilità dei sottotitoli in Italiano
TUTTI LIBERI – Tutti contro tutti. Il classico Deathmatch: non esistono squadre né obiettivi.
fino a un massimo di 32 giocatori collegati contemporaneamente
dove è possibile raggiungere cifre di 64 giocatori
Questa associazione è stata fondata nel 1946 con lo scopo di diffondere notizie sulla Medaglia al Valore e per fornire assistenza ai decorati che ne avessero bisogno. Per ulteriori informazioni date un occhio al sito Internet: www.cmohs.org.
Electronic Arts rilascerà tra alcuni mesi altri titoli basati su Medal of Honor per la console di casa Sony: