Ecco alcune anticipazioni su due pellicole presentate all’ultimo Festival di Venezia e di prossima uscita:
"Lucky Break" di Peter Cattaneo ed "How Harry Became A Tree1" ("Il Sogno di Harry") di Goran Paskaljevic.
Peter Cattaneo ritorna, dopo il successo di "Full Monty", con questa pellicola, utilizzando i medesimi ingredienti del precedente lavoro.
Questa volta il regista inglese ci conduce nell’ambiente carcerario, dove due maldestri ladri di banche finiscono dopo un colpo andato male. I due, insieme ad un altro gruppetto di detenuti, intravedono la possibilità di una fuga, attraverso un edificio all’interno del penitenziario che comunica direttamente con l’esterno. L’edificio è in disuso da anni, e non vi è possibilità di accedervi. L’occasione di utilizzare il vecchio spazio si presenta quando si viene a scoprire la passione del direttore carcerario per il teatro ed il musical. Si decide di organizzare una rappresentazione di una piece originale scritta personalmente dal direttore, coinvolgendo i carcerati, utilizzati nell’allestimento e nel ruolo di attori. Il tutto si complica allorché uno dei due soci s’innamora della psicologa del carcere, nonché sua co-protagonista attrice nello sballato musical.
James Nesbitt è il protagonista di questa divertente pellicola, nonché l’improbabile leader di questo gruppo di detenuti/attori/cantanti/ballerini, tutti ottimamente interpretati. Commedia brillante di autentica "evasione", in cui però Peter Cattaneo, come d’altronde nel precedente "Full Monty", non dimentica di inserire tra le righe il dramma ed il dolore, interpretato dal solito ottimo Timothy Spall (vero attore culto, fra i protagonisti dell’enorme successo del cinema inglese degli ultimi anni). Film corale e classico esempio di alta commedia inglese, con ottime musiche ed una buona sceneggiatura. Perfetto rappresentante di quel cinema medio di cui al Festival di Venezia si parla con assoluta vergogna, ma che è stato uno dei film più applauditi, se non il più applaudito, all’ultima rassegna.
Il secondo film da segnalare è "How Harry Became A Tree"("Il Sogno di Harry").
Siamo 1924, in un piccolo villaggio della provincia irlandese. Harry, burbero coltivatore di cavolfiori, vedovo, che vive con il figlio, Gus, di carattere timido ed impacciato, ha una strana filosofia di vita: un uomo, dimostra la propria importanza, quanto più è importante il nemico che si sceglie da combattere.
E la scelta di Harry ricade su George, sposato e ricco proprietario del pub locale, nonché "procuratore-tutore" locale, di ragazze da maritare per i suoi concittadini. E sarà proprio Gus ad innamorarsi e poi a sposare una di queste ragazze. George non è proprio un personaggio limpido, ed è soprattutto un donnaiolo, che approfittando del suo fascino nonché dell’eccessiva maldestria di Gus, si porta a letto la moglie del ragazzo. Per Harry, che in tutto questo tempo aveva, continuando a provocare il suo "nemico", fortemente ostacolato il matrimonio del figlio, è un’occasione da non perdere. Il suo odio cieco si scatena, in un escalation di situazioni, che lo porterà a distruggere la vita di George, ma anche la sua, perdendo la sua casa, allontanando definitivamente il figlio e rimanendo completamente solo.
Il sogno di Harry si è avverato: il forte e grande albero sprezzante del vento e della tempesta che ha sempre voluto essere, ora affonda le profonde radici nel suo odio, e lo condannano a contemplare la distruzione da lui causata con il suo insensato delirio. Goran Paskaljevic torna, dopo l’ottima prova de "La Polveriera", e ci ripropone i temi affrontati nel suo precedente lavoro, questa volta trasportandoci nella dimensione un po’ favolistica della terra irlandese.
Il film, nonostante il delicato argomento, ha i ritmi della commedia, grazie anche alla naturale simpatia di un grande attore come Colm Meaney, e riesce a coniugare humour e disperazione in una pellicola magari con qualche difetto, ma non sicuramente scontata. Il film, in concorso a Venezia, dopo aver acceso molte aspettative è stato accolto un po’ freddamente dalla critica e dal pubblico.
Come spesso succede, andando contro all’opinione comune, anche se entrambe le pellicole non hanno sicuramente le caratteristiche del capolavoro, "How Harry Became A Tree"("Il Sogno di Harry") mi ha sicuramente più colpito rispetto a "Lucky Break", che, seppur nella gradevole fattura, rimane a mio parere un film un po’ troppo "leggero".
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Film in uscita
Andrea Leonardi
Sullosfondo.