(The Servant)
Dan Black, voce dei Planet Funk in canzoni come "The Switch", parlava da tempo della sua intenzione di seguire la sua vocazione pop-rock. Il suo progetto, The Servant, ha portato alla nascita dell’album omonimo che dimostra quanto Black sia poliedrico : passare dai Planet Funk a un prodotto come questo non è da tutti!
Un album molto particolare per accostamenti di suoni e stili.
Orchestra, il primo singolo estratto, presenta già molto bene l’opera : infatti il prodotto che abbiamo per le mani è costellato di suoni e distorsioni unici, che ricordano atmosfere indiane o Brit Pop (Kula Shaker o alcuni pezzi degli Oasis).
Black in quest’opera presenta per l’ennesima volta un uso della voce originale, forzando i suoi toni per ottenere effetti psichedelici in alcuni momenti, aggressivi in altri, creando un’amalgama eccezionale con il sottofondo di campionature e chitarre distorte, entrambe ossessive quanto basta per non stancare. La voce di Dan Black è la vera protagonista di questo disco e lo sostiene magistralmente in ogni traccia. Basta sentire due canzoni diverse come Liquefy e Orchestra per rendersi conto di come il britannico ci sappia fare!
A mio parere si tratta di un disco da ascoltare per la ricerca di suoni originali, per la cura con cui è stato confezionato dall’abile Dan. Consigliato sicuramente a chi apprezza il brit-pop ma vuole sentire qualcosa di nuovo.
2. beautiful thing
3. liquefy
4. body
5. devil
6. orchestra
7. i can walk in your mind
8. not scared, terrified
9. jesus says
10. get down
11. glowing logos
Orchestra
Tracklist
1. cells
Simone Bonetti