Devo ammettere: non sono mai stato ferrato su questo fenomeno. In effetti quando ero piccolo io i transformers iniziavano già a prendere piede, ma io ero ancora distratto dai vari “veri” robot (Goldrake, Mazinga e Mazinga Z, Jeeg Robot, e… va beh, mi fermo qua) e sinceramente non capivo cosa ci fosse di così straordinario in macchine che si trasformavano in robot… rimanevano troppo piccoli pensavo… vuoi mettere contro un Goldrake??? Beh, contro tutte le mie aspettative (e meno male) la saga dei Transformers da allora ne ha fatta di strada. Dai primi successi degli anni ’80, i Transformers sono stati il giocattolo più venduto in assoluto negli USA e sono poi diventati, col passare del tempo, i protagonisti di una delle serie di cartoni animati più amate e seguite su Cartoon Network, attualmente in programmazione.
Questo piccolo cappello per introdurvi al fenomeno Transformers, incorruttibile dal tempo, hanno passato moltissime vicissitudini e sono arrivati così a diventare un videogioco per PS2. E che videogioco. Tutto è stato ricreato alla perfezione: i Transformers, per chi non sapesse ancora cosa sono, sono robot in grado di trasformarsi in vetture ultraveloci o potentissimi camion. Ora grazie ad Hasbro e Atari, in esclusiva per PS2, appare questo videogioco, sviluppato da Melbourne House, che promette ai fedelissimi e anche ai nuovi arrivati, come il sottoscritto, meraviglie da non sottovalutare. In effetti di questo progetto se ne parla da un po’ e all’inizio tutti lo etichettarono come mera operazione commerciale: ma che strano, mi dicevo, mirando alcune screenshoot e leggendo delle caratteristiche implementate dal gioco, questo mi sembrava tuttaltro che una mera operazione commerciale… E infatti, appena ho potuto ho contattato la gentilissima Dr. Rosaria, PR di Atari perché me ne mandasse una copia da recensire su queste pagine… e così è avvenuto. E non mi sbagliavo: non è una mera operazione commerciale – è un fantastico gioco di azione e avventura in terza e prima persona, con momenti assolutamente frenetici che lasciano il passo anche a momenti dove è richiesto l’uso della materia grigia presente (ancora?!?) nei nostri capoccioni intontiti dal troppo studio o lavoro che sia…
Ma iniziamo a parlare del gioco, se no poi va a finire che vi addormentate.
Transformers vi darà la possibilità di entrare direttamente nell’universo di questa armata, dandovi la possibilità di controllare uno dei tre mitici Autobot (che sono i robot buoni – per chi ancora non conosce la saga): Optimus Prime (che da noi in Italia è conosciuto come Commander), Red Alert e Hot Shot. Alla guida di uno di questi robot dovremo immergerci nelle meravigliose e vaste ambientazioni di gioco, cercando di raggiungere gli obiettivi che ogni volta ci saranno assegnati dal quartiere generale degli Autobot (e al quale dovrete pure rispondere dicendo “ricevuto” tramite la pressione del tasto select, oppure chiedere che vi venga rispiegata la missione da raggiungere). E appena entrerete nel vivo del gioco (dopo aver scelto uno dei tre livelli di difficoltà di gioco) vi renderete conto di cosa i programmatori siano riusciti a fare con questo titolo. Dunque dicevo che al comando di uno di questi Autobot (avrete la possibilità di cambiare il robot scelto, nel caso non sarete soddisfatti, in apposite zone di gioco) dovrete venire a capo della guerra scatenata contro i Decepticons, crudeli robot dotati di un arsenale all’avanguardia e di incredibile agilità. Siamo nel 2010 e sul pianeta Terra, un gruppo di ragazzini scopre accidentalmente una nave dei Transformers data da molto tempo dispersa e rimasta incagliata in un piccolo porto lontano dai campi di battaglia. Per errore, i ragazzi attivano il carico di MINI-CON – robot di piccole dimensioni in grado di garantire ai Transformers vari tipi di potenziamenti – rimasto inattivo da lunghissimo tempo, senza sapere che gli Autobots e i Decepticons avevano deciso di liberarsi per sempre di questi pericolosi robot e innescando così una crudele lotta tra loro per impadronirsi di questi avanzati potenziamenti. I MINI-CON infatti rendono i Transformers incredibilmente potenti e per questo motivo sono ambiti sia dagli Autobots sia dai Decepticons, che avevano entrambi tentato di sfruttare il loro potere durante la Grande Guerra. Quando la ferocia della Guerra aveva superato ogni controllo, era stata indetta una tregua ed era stato deciso di liberarsi dei MINI-CON, considerati troppo pericolosi per la sopravvivenza di entrambe le razze. Sarete così impegnati in una gruerra contro il tempo nel cercare di liberare la razza dei MINI-CON prima che i Decepticons se ne impossessino e sarete chiamati anche a sconfiggere il malvagio capo dei Decepticons, il grande guerriero Megatron.
La guerra avverrà in vaste ambientazioni: qui dovremo recuperare i vari MINI-CON dispersi lungo tutta l’ampiezza di queste zone che costituiscono i livelli di gioco. Subito salta all’occhio la cura data ai robot stessi. Il motore di gioco è incredibile: riesce a ricreare immensi livelli di gioco “sempre presenti” ovvero senza che da una parte dell’enorme livello il giocatore sia costretto ad aspettare il caricamento di parte di esso. Tutto è presente, subito raggiungibile, incredibilmente ben strutturato. I comandi del robot sono intuitivi: con la levetta sinistra comandate gli spostamenti del robot che potrà saltare con un tasto dorsale (L1). Con la pressione del tasto cerchio sarà poi possibile attivare la modalità osservazione in prima persona: e tramite la pressione della levetta analogica destra potrete entrare in modalità cecchino, aumentando il grado di zoom (cosa che vi sarà molto utile quando vorrete colpire il nemico da enormi distanze senza correre il rischio di essere visti), mentre muovendo la levetta potrete guardarvi attorno. I MINI-CON che recuperete nel corso della avventura sono in pratica dei potenziamenti del vostro robot. Potrete quindi installarli sul vostro robot e assegnarli a uno dei quattro tasti dorsali presenti sul joypad della Playstation2. Immancabile poi il tasto (triangolo) che permetterà al nostro robot di trasformarsi in veicolo (a seconda dell’Autobot scelto potremo trasformarci in un veicolo diverso) e da veicolo nuovamente in robot. Questa trasformazione potrà servirvi in alcuni frangenti quando avrete bisogno della velocità (per seminare i nemici, sempre in gruppo che pattugliano diverse zone del livello) o la potenza (grazie alla potenza del veicolo, potrete trattarli come birilli e sbarazzarvi di essi scagliandovici addosso – sempre che abbiate scelto Optimus Prime che si trasforma in potentissimo camion…). Come potete intuire quindi la scelta dell’Autobots è fondamentale e gioca un ruolo importante nella strategia del gioco. Sì perché se a prima vista questo potrebbe sembrare un semplice sparatutto (cosa che temevo) si rivela invece proprio nei primi minuti di gioco: va bene i combattimenti frenetici ci sono, ma bisogna saperli affrontare con il giusto robot e prendendo le dovute precauzioni. Sì perché ci sono Decepticons e Decepticons: di alcuni vi potrete sbarazzare con uno scontro ravvicinato o un colpo di arma primaria, ma per sbarazzarvi di taluni altri avrete bisogno di tutta la vostra potenza di fuoco e di un buon nascondiglio in cui nascondervi e riparare dal fuoco nemico, aspettando che le vostre armi si ricarichino. Ecco quindi la strategia: ok il corpo a corpo, ma se non vorrete trovarvi di continuo a ricaricare l’ultima posizione di salvataggio raggiunta (il gioco salva automaticamente quando raggiungete determintati punti, dai quali potrete anche decidere di tornare alla vostra astronave e cambiare robot e armamento (cioé variare l’equipaggiamento di MINI-CON per installare potenziamenti e armi migliori e più adatti per raggiungere un particolare obiettivo – inoltre l’ultimo MINI-CON recuperato rimarrà in vostro possesso anche se sarete sconfitti prima di raggiungere il punto di salvataggio – espediente molto ben congegnato e atto sicuramente ad evitare quel senso di sconforto che potrebbe insorgere se si dovesse riaffrontare tutto il percorso fin lì fatto per recuperarlo di nuovo). Ecco quindi che tutti i dubbi di mera operazione commerciale sono definitivamente sciolti: Transformers vive di vita propria.
Vive nelle ambientazioni lussuriose, ricche di dettagli e di particolarità diverse da mappa a mappa e pensate per aumentare il senso di sfida (i livelli sono da subito fantastici e impegnativi, infatti quello ambientato in Amazzonia è il primo magnifico esempio di quello che vi aspetterà nel gioco). Vive negli effetti grafici impensabili in produzioni che non sono Final Fantasy o Gran Turismo o altre killer application non sviluppate da team interni Sony: nessun caricamento nel livello, dettagli fantastici, giochi di luce e nessun rallentamento anche nelle situazioni più caotiche. Vive ancora nel sistema di controllo intuitivo e bilanciato e che si apprende in pochissimi minuti, grazie alle indicazioni a video, man mano che il gioco procede e che ci illustra tutte le azioni che possiamo intraprendere al comando del robot o del veicolo in cui ci siamo trasformati. Vive nel grado di sfida sempre diverso che i programmatori di Melbourne House sono riusciti a stipare dentro la PS2 che molti già oggi considerano una macchinetta obsoleta, ma che sta iniziando a far vedere le sue carte proprio in questo periodo (se sfruttata come si deve). Vive nell’Intelligenza Artificiale di cui sono dotati i Decepticons, che si rendono conto di essere attaccati e iniziano a dirigersi nella zona di provenienza degli spari o che se ti vedono iniziano a colpirti e non aspettano che sia tu a farlo per primo. Vive nelle strategie che il giocatore può decidere di intraprendere cambiando di volta in volta Autobot per meglio adattarsi al compito che deve affrontare e scegliendo il giusto armamentario e potenziamento di MINI-CON che comunque viene limitato grazie a un limite di sovraccarico, creato ad hoc per evitare che il gioco divenisse troppo facile. Vive infine nell’assoluto grado di libertà dato al giocatore che può così navigare per l’intero livello e affrontare i nemici numerosissimi e sempre aguerriti, cercando di recuperare come può MINI-CON, ma anche DATA-CON, quest’ultimi in grado di sbloccare extra accessibili nella parte del menu iniziale. Buone le musiche di accompagnamento al gioco e gli effetti speciali di cui il gioco è infarcito. Buoni i dialoghi completamenti in italiano, che aumentano il grado d’immersione nel gioco.
Un titolo assolutamente da avere sia a chi ha amato questa serie e ancora l’ama, sia a chi, come me, non ha capito a suo tempo la saga e che fa quindi ancora in tempo a ravvedersi e a immergersi questo gioco. Ne uscirete completamente trasformati…
Arriva su PS2 uno dei più grandi fenomeni degli ultimi due decenni in un videogioco che stupisce tutto il settore. Sto parlando di
TRANSFORMERS
Giovanni Strammiello