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Voci che sussurrano

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Voci che sussurrano

Bentornati amici di Sussurri. Mi ritrovo a scrivere dopo vari problemi avuti con il mio computer, spero non troppo in ritardo, anche se nel frattempo il metro di neve che stazionava sotto le mie finestre fino a poco tempo fa si è sciolto in un bellissimo tepore primaverile…speriamo che duri così, a parte le piogge del fine settimana.
Marzo è pazzo, ma porta anche tantissimi doni: un mese quanto mai prolifico per la nostra rubrica, con voci nuove e quanto mai vive, come Hannah e il suo bellissimo ritratto di donna, Stefano Medel con una originale lirica dedicata a Leopardi; nomi già conosciuti e apprezzati come il poeta Luca Cascetti, lo "scrittore dimenticato" Giuseppe Cerone, lo sperimentale Giancarlo Ferrigno, il divertente Marco Milani; e infine "pilastri" come Alessandro Zanardi e Mario Pischedda . A proposito di quest’ultimo, anche se l’evento si è già svolto (sapete, i tempi tecnici…) ci permettiamo di segnalare la serata di lettura e altro organizzata in favore del poeta portoricano Pedro Pietri. Come molti (credo) ammetto di non sapere praticamente nulla di questo artista, che versa in precarie condizioni di salute, ma spero di colmare presto la mia lacuna ed eventualmente le vostre.
Una notizia più allegra: ricordate senz’altro Alessandro Helmann, premiato alla scorsa festa di Kult per le sue liriche. La sua raccolta La persistenza delle cose, di cui abbiamo pubblicato ampi stralci, è stata pubblicata presso la Prospettiva editrice ed è ordinabile anche da Feltrinelli. Cosa aspettate a "rinforzare" la poesia?
Ma mi sono dilungata anche troppo: la carne al fuoco è tanta, sotto con la lettura!

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Non ci smentiamo ed affidiamo l’incipit, come sempre, alle avventure fantasy di Alessandro Zanardi, qui giunto al settimo e ottavo capitolo di Terra rossa; dopo aver presentato i nuovi personaggi, si entra nel vivo dell’azione. Come sempre l’autore è abile a tessere la complicata e avvincente trama, immersa in un mondo senza tempo, ma senza compiacimenti né romanticismi eccessivi.

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La notte delle stelle cadenti ha ispirato tantissimi poeti, e il pensiero non può non correre al mitico Pascoli e ai suoi versi struggenti…Il tema viene ripreso da Luca Cascetti con toni commossi e palpitanti che gli sono propri, e con un’intima partecipazione alla natura ammantata di nero e venata dalle comete: è San Lorenzo 2003.

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Un momento di commozione, ma subito torna il sorriso con gli stralunati dialoghi di Baby Red, di Marco Milani, in cui bimbi minuscoli ripetono dalle loro culle il mondo assurdo e paradossale dei grandi; con esiti spesso comici, a volte amari.

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Molto originale è anche l’ispirazione di Stefano Medel, una voce nuova e molto interessante, che speriamo continui a collaborare con Kult: in A Leopardi viene riassunta in pochi versi, a tratti forse lievemente didascalici, la vita del grande di Recanati, il suo dolore, le sue "perenni e inconsolabili solitudini" (bellissima espressione). Grazie di averci donato il ritratto di un autore sempre vivo.

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Una new entry per Sussurri è anche Hannan, che ci offre con Esecrato nemico un avvincente, struggente spaccato di vita adolescenziale in cui è davvero difficile non riconoscersi: il nemico è un ragazzo bello e strafottente, e in realtà l’insicurezza, la goffaggine della giovinezza tra i banchi di scuola.

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Ben noto è invece l’irriverente, torrenziale Giancarlo Ferrigno, con i suoi flussi di coscienza tra lo sperimentale e il futurista, non facilmente dimenticabili: e appunto Skaz flusso di coscienza si chiama l’ultima fatica di questo autore. Tra l’altro Ferrigno annuncia un suo possibile ritiro dai versi…speriamo ci ripensi, e continui a regalarci questi sani momenti di follia!

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Un salto nel futuro, nel mondo della fantascienza di Giuseppe Cerone, autore molto apprezzato dalla critica, ma ancora misconosciuto dalle grandi case editrici. Peccato, perchè l’universo catastrofico dipinto è degno dei grandi della science fiction anni Cinquanta; come in Investimenti, in cui troviamo due impiegati intenti a parlare dell’ultimo "affare". Quale sia, non ve lo anticipiamo.

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E nulla può essere così malinconicamente finale, definitivo, come Una canzone per arpa, di Mario Pischedda. Mi spiace ripetermi, ma è ancora e sempre un eroe di un mondo senza eroi (a differenze delle opere citate di Mackay Brown), poeta di un mondo senza poesia, in cui non esistono più tempeste nè passioni, ma solo sedie di fronte ai computer, da tenere strette come timoni di navi alla deriva.

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Siamo giunti alla fine; non mi resta che salutarvi, e a scanso di equivoci augurare a tutti Buona Pasqua. A presto

Lorenza Ceriati

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