Eva, la mela la raccolse,
non la colse,
era caduta dall’albero,
per la forza del sempre vero,
quel giorno, ci fu più gravità,
la luna immobile, stette zitta.
Passò! Di lì, solo per caso,
un prete ed Eva, lo sposo,
trovò.
Il matrimonio, adesso,
era permesso,
anche la chiesa,
accettò la sposa.
Si trattava :
di una nuova metafisica,
sei-sei-sei :
sono uova,
castagne e coca-cola,
oggetti, per chi gode e chi non gode,
relazioni varie,
dettate, dal gusto delle nuove mode.
Poiché, nessuna norma naturale,
trae valore,
nel fondare : un essere,
di scelta : casto, ma vitale,
Eva come da prassi,
tradì.
Eppure! Vi dico : trovassi Eva,
nel futuro,
mangerei, solo le fragole del bosco,
falsificando, una storia sempre viva,
e fuori da ogni controllo.
Ora capisco :
la psicanalisi e il marxismo,
sono le scienze di Eva, metafisiche non falsificabili.
Allora! Come posso smentire, con facili,
parole,
la puttana mela di Eva?
Ragazze, se riuscite ad essere diverse,
a non essere, sempre le solite, dottoresse dell’inganno,
se riuscite a capire che, le malattie mentali,
sono simulazioni del peccato originale,
sono trappole prestazionali,
fatemi :
uno squillo, qualche squillo,
tanti squilli.
Giancarlo Ferrigno
Eva surreale