Trema dal mare il vento,
tepore di carezze lusinga,
spazza un cielo di cristallo,
coppa di luce chiara;
solcano bianche ali
giocose su onde lievi;
quattro gabbiani sulla riva
stridono storie lontane;
squillano voci di bimbi
da innocenti rincorse.
Altrove …
atroce, a picco, dal cielo
precipita fragore di morte:
nel fumo, detriti di membra.
Macerie di polvere e sangue
travolgono vite ignare.
Sepolti: strategie di banche,
progetti ambiziosi di lucro,
affanni di borse sorprese …
Scoppia impazzito un mondo,
sussulta svigorito,
grida invettive
su altri sconosciuti poteri,
ansioso di vendetta e sangue.
Nel fascio della povertà
fugge atterrito un popolo:
stille di sudore e sangue
in brividi di paura trascina.
L’uomo ferito al cuore
muto rimane e solo;
cieco, smarrito, ignaro
annaspa speranze nuove.
La Storia, pietra immobile,
lezioni confuse balbetta.
(da Lampi del tempo – ed: Proposte editoriali)
11 settembre 2001
Mirella Floris