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Ballata del non lavoro

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Ballata del non lavoro

Non vi curate solo, del lavoro,
studiate, gli operai, il sangue,
dell’antica e presente lotta. Ovunque :
continua! Sì! Con me, cantate,
le rose sfiorite,
lo sciopero di tutti i matti,
le lune arrossite,
la libertà :
per quelli fuori e per quelli dentro.

Distruggete il Cerbero : la macchina,
ma, attenzione! Ha tre teste,
ed è all’apparenza, fedele,
come una cagna.

Chiamate : i matti, quelli con la bianca veste,
suoneranno la lira, nelle feste,
mentre mangerete : focaccia di miele,
e farina incantata. Canto : la libertà,
l’aria e il sole,
per quelli dentro e per quelli fuori.

Cere e Chere, chere o cere,
si sono accanite,
sono sfiorite le rose,
su tutte le possibili sventure.

Adesso! Le femmine delle avventure,
incontreranno, l’oltreuomo,
che, organizzerà lo sciopero,
dei moribondi d’amore.

Non vi curate solo, del lavoro,
studiate, gli operai, il sangue,
dell’antica e presente lotta. Ovunque :
continua! Sì! Con me, cantate,
le rose sfiorite,
lo sciopero di tutti i matti,
le lune arrossite,
la libertà :
per quelli fuori e per quelli dentro.

Canto : per noi tutti, riuniti ed armati di penna,
uno scontro con la macchina,
ironicamente pia.

Giacarlo Ferrigno

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