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Il passato oscuro – seconda parte

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Il passato oscuro – seconda parte

Firenze

N.d.A. andiamo avanti nella genesi di questa epopea amorosa perché questi 4 giovani sono monumenti che partecipano del sublime. non sono monumenti tragici visto che le loro uniche tragedie sono le pene d’amore e il pianto appartiene alla pioggia. il comico non li sfiora perché
ridere è una cosa seria serissima – ci sarà una risata fragorosa quando tutti noi ce ne andremo – il sipario di questo teatro si abbasserà solo alla fine e ci renderemo conto di quanto tutto questo fosse solo una stucchevole commedia. andiamo avanti. ora racconteremo la storia di 2
carabinieri

l’arcangelo michele ebbe una raccomandazione fortissima dovuta alle conoscenze del padre e ad un fidanzamento semi-serio con un angioletto che assomigliava ad una tailandese per il taglio oblungo degli occhi e la pelle quasi oscurata che la rivestiva nata da un incrocio tra madre sarda e padre carabiniere. l’indolenza femminile rubata alle donne che aveva conosciuto fu rafforzata dal comportamento apprensivo e tutelare dei genitori che contribuirono a spingere l’onda dell’arcangelo nei mari passivi e trasognanti del desiderio e della lussuria. -il vizio è il
lusso degli uomini passivi*- ha aspettato il momento del servizio militare senza troppa apprensione poi un turbine scatenato da altri
-prima dalle donne che gli hanno fatto conoscere l’amore e ora dalle preoccupazioni del padre sul futuro da dare al figlio- se l’è risucchiato facendolo diventare carabiniere ausiliario – con un calcio in culo ha vinto il concorso e rivestito di divisa s’è sentito un uomo
volante sul fuoco dell’etna a Catania fino a cadere sulla fiorente bellezza di Firenze



*N.d.A. passivamente lui è venuto in mezzo a noi tentando di catturarci. ci ha ammaliati raccontandoci le avventure di un anno come arabiniere.alla fine c’è stata la disillusione perché il maestro è rrivato a conclusioni sul rapporto tra i sessi del tipo : puoi essere stato con 200 donne ma bisogna sempre vedere come queste donne erano poiché a volte è meglio masturbarsi che fare sesso con una e. che ci sono uomini che sono stati con migliaia di donne e altri che hanno fatto all’amore sempre con la stessa donna. l’unica differenza è una differenza di stile



tornato tra noi di Firenze ci ha detto questo

– tra quei palazzi vecchi la notte passeggiando sentivi il suono dei violini. potevi girarla a piedi entrando e uscendo dai locali – la cosa bella è che come carabiniere entravi nelle discoteche senza pagare- a notte fonda ritornavi in caserma anche da solo e ti potevi godere il suono dei tuoi passi sul selciato in un’atmosfera carica di arte. non capisco niente di scultura e pittura. non so neanche un secondo di tutta la storia dell’arte ma lì io mi sentivo una persona colta e. penso che a Firenze anche i barboni si sentano degli artisti. – il primo giorno che sono arrivato lì un tassista mi ha detto una cosa di cui all’inizio non afferravo il senso : qui le puttane fanno la fame. – ho girato un po’ per le strade ho preso confidenza con le piazze e con i palazzi ho visto i locali e il senso di quella frase me lo sono sentito addosso. l’ho avvertito con il corpo nudo nell’aria gelata e il senso l’ho sentito come qualcosa che stuzzica sotto la divisa raddrizzandoti la schiena.-
per capire immaginate un calice di cristallo tra le mani traboccante di ciliegie straniere. ho morso una di esse di 17 anni in una chiesa abbandonata. mi ricordo che fuori pioveva e io e lei ci provavamo più gusto nel tenerci stretti abbracciati – mi ha detto nel momento in cui
il mio cuore entrava nel suo. voi siete così dolci. sembrate così dolci.
– Firenze è piena di turiste e studentesse straniere che vogliono provare carnalmente l’italiano come se fosse un’esperienza didattica. è il loro modo di studiare anche di notte. – non sono contente o sentono che c’è qualcosa che gli manca se queste principesse straniere non fanno
l’amore con noi.

noi siamo gli uomini-museo cioè apparteniamo con il nostro corpo e con le nostre anime al patrimonio artistico e culturale di uno dei paesi più belli del mondo. queste ragazzine fiorite e metropolitane vogliono entrarci dentro per vedere se c’è la luce. – sul cartello autostradale dell’uscita per Firenze dovrebbero metterci un sottotitolo del tipo: vieni a fare una visita culturale nei corpi degli italiani. -perchè io non lo sapevo ma ci sono dei miti che ci precedono. per loro noi siamo dei principi vestiti di rosso come il sangue che scorre attraverso questi nostri corpi e ci rende spumeggianti come dei calici in mano delle signore mature. che frizza e fa la schiuma ed è pronto a sbavare. è inutile che uno cerchi di nascondersi o di dimenticare queste cose perché questa è il nostro essere più reale. quando si fa una certa ora noi diventiamo tutti così – siamo il vento più dolce che soffia in mezzo a 100 venti stranieri. è il vento italiano che soffia più leggero
nei cuori delle signore. – io sono nato con una certa agitazione per cui in qualsiasi posto sto non trovo mai pace e qualsiasi posizione raggiungo ne voglio subito un’altra. sento sempre la mancanza di qualcosa. questa ansia di vita si può trasformare in arte oppure in amore e allora si arriva alla conclusione che l’unico modo in cui noi possiamo essere è nella forma degli artisti o in quella degli amanti.

– mi sono capitate avventure bellissime e incredibili. mi sono capitate le peggiori cose. sono talmente tante che molte non me le ricordo. associo la bellezza di Firenze a degli affreschi che vidi una volta in una chiesa dove degli angeli-bambini purissimi -talmente puri che potevano permettersi il lusso di stare nudi in una chiesa- quindi senza sesso si scambiavano dei bacini seduti su delle nuvolette. – la musica che fanno i violini sui ponti l’ho sentita che si intrecciava ai
sospiri delle studentesse americane e straniere fino arrivare ai gemiti quando la notte si faceva più buia e tu diventavi così pazzo di bellezza e d’amore da non capire se vi fossero più stelle nel cielo o per quelle strade. – una discoteca abbagliante piena di stelle straniere in cui mi trovavo fu la sede in cui una sera si fece una scommessa ardita – una ragazza estera promise al suo amico che avrebbe baciato tutti i ragazzi che c’erano nella sala a ballare. io fui il decimo – i suoi baci avevano il sapore del vino e mi succhiò tutte le anime delle donne che avevo conosciuto – si staccò da me con la pancia gonfia come se avesse avuto una gravidanza romantica – . lei sorrideva e risplendevano le sue labbra umide mentre si allontanava da me salutando con la sua manina. – e. questa non è poesia ?. – le donne sono poesie che camminano. e ora che ho conosciuto Firenze penso che quello sia il giardino più fiorito per le principesse dove le cose
volgari non sono più volgari ma nobili e tutto è amore. – loro vedono l’italiano come l’ultimo romantico – uno che nasce con eleganza senza strilli con un linguaggio molto musicale – uno che è raffinato che ha dentro di sé tutta la storia dell’arte e conosce a memoria 1000 poesie e tutte d’amore.- alto con lo sguardo profondo e una bocca grande ch chiama baci. – fatti di una carne che ha bisogno di altra carne per non deperire e mantenerci intatti e all’interno della sempre giovinezza cioè passione. siamo come delle fiamme. – i tessuti muscolari sono pura emozione. – uno che ha una passione esagerata per il sesso femminile troppo sensibile ai lunghi capelli o alle lunghe gambe – uno che è fatto per fare il corteggiatore e conosce secondo loro tutti i metodi per sedurre come un incantatore di farfalline. sanno già che ci proveremo alla prima sera e che ogni nostro gesto è fatto apposta per cercare di stupirle perché tutto quello che abbiamo cerchiamo di darglielo subito senza risparmiarci. e.. le donne straniere vedono l’italiano come un’opera di fantasia che è coinvolgente per la sua bellezza e a cui ci si concede totalmente proprio perché è irreale quindi non arreca conseguenze nella vita vissuta. con quelle ragazze
abbiamo fatto l’amore sempre la prima notte che ci siamo conosciuti e poi stranamente se le rincontravi dopo di giorno neanche ti salutavano o facevano finta di non ricordarsi nulla. – siamo dei personaggi da romanzo o i cavalieri azzurri delle fiabe. le nostre principesse vengono nelle discoteche si ubriacano apposta per lasciarsi trasportare. aspettano che qualcuno cominci a fissarle. e se non ci provi subito le perdi per sempre perché è tutto questione di un attimo.
stanno nella tua attesa e ballano e ti si strusciano addosso. ridacchiano e parlano con le amiche additando te. – quello che devi fare è avvicinarti ballando. metterle una mano all’altezza del bacino e stringerle forte perché il tuo calore senta il suo calore. – non hai bisogno di parlare fottitene dell’inglese. ssssss. silenzio. baciala a lungo. falla girare attorno a te. e ballando portala fuori dal locale – . ora la notte è una cosa tutta vostra e pensa che non vi rivedrete mai più quindi quello che puoi fare fallo tutto adesso -. tutto deve essere vissuto come in un romanzo ottocentesco che si apre con la scena del ballo in maschera chiudendosi in una palla di vetro che lascia
intravedere 2 persone che si baciano e nel momento in cui si spogliano il vetro comincia ad appannarsi per il calore prodotto dalle 2 creature in amore intrecciate.

Continua..

Enzo Moschetta

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