Supereroi e dintorni
(Alessandro Del Gaudio – Edizioni Il Foglio)
E sul discorso del fascino, impossibile non ricordare gli eroi dei cartoni animati – giustamente inclusi in questo testo dall’autore – perché, quando anche non "digievoluzione" di una versione cartacea degli stessi, sicuramente legati a doppio filo per tematiche e sviluppi ai loro colleghi a fumetti. Eroi con i quali moltissimi di noi sono cresciuti – tanto da diventare un fenomeno pop che ci accomuna quasi quanto la (nel mio caso eventuale) cultura calcistica.
Quindi, quando mi sono trovato davanti a questo saggio di Alessandro Del Gaudio (che avevo già avuto modo di conoscere come autore di narrativa) sono rimasto piacevolmente colpito sia dal taglio esperto ma leggero dell’opera – che non vuole tanto essere un momento di studio filologico sul fenomeno supereroe quanto un tributo ad una passione che l’autore si augura di condividere con il lettore – sia dalla decisione di dividere il volume in due parti la seconda delle quali (quasi quattro volte più ampia della prima) una sequenza di schede con una breve sinossi della nascita e delle vicende del singolo supereroe.
Una piccola gioia da scorrere per ritornare con la mente alle emozioni che questo o quel fumetto o cartone animato ci ha dato (o che in certi casi ancora ci sta regalando).
Certo è che se la parte di analisi del supereroe (la parte più da saggio sull’argomento) è indiscutibilmente completa (completa nei limiti delle divisioni considerate) la parte più "divertente" lascia un po’ in fibrillazione – perché accenna ma non dipinge completamente, propone ma non offre del tutto, risvegliando i fantasmi senza riuscire poi a placarli come un fan potrebbe volere. Cosa che – questo è chiaro – sarebbe stato possibile fare solo con una enciclopedia – non certo con un libro comunque di quasi duecento pagine. Cosa che però dopo questo (interessante) antipasto viene veramente voglia di cercare.
Difficile comunque non consigliare un testo del genere, anche tenendo conto degli 8 euro di prezzo. Un libro che di sicuro si riprende in mano più volte anche a distanza di tempo e che, lo dico anche se il Natale ormai è passato (almeno quello 2004), può sicuramente essere un gradito regalo a chi si sente, o si è sentito quando era ragazzo, un po’ supereroe.
L’identità segreta
I fumetti sono da sempre una delle mie piccole grandi passioni. E anche se, lo ammetto, io provo una attrazione particolare soprattutto per quelli Disney (che leggo tuttora) per Asterix, Tin Tin o per i Peanuts, ho sempre fatto incetta di qualunque albo avessi modo di trovare a portata. E così, nelle estati in riviera negli anni settanta ho iniziato a leggere le vicende di Superman, Batman e degli altri supereroi più o meno in costume (molti dei quali erano già miei compagni pomeridiani grazie alla televisione, allora in B&W), in montagna nello stesso periodo riuscivo a sgraffignare qualche copia di Tex o di Zagor a cugini qualche anno più grandi di me, e a casa di amici, molti anni più tardi, sono riuscito a fare conoscenza con molte delle tante produzioni nipponiche e con i nostrani Dylan Dog, Nathan Never eccetera eccetera. Rimanendo colpito da ognuno di questi personaggi e dalle loro vicende esattamente come mi capitava per gli eroi dei romanzi d’autore. Avendo da subito il massimo rispetto per questa forma di narrazione che fondeva storie e trame di spessore con disegni e baloon. E restando affascinato da questa struttura con l’eroe dotato di caratteristiche fuori dal comune che si batteva per la salvaguardia dei più deboli o per il raggiungimento di un obiettivo superiore.
Marco Giorgini