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Benaresyama Cap. XXII e XXIII

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Benaresyama
Capitolo XXII


La stanza dove avevano condotto Blake, ancora saldamente legato e bloccato ad una barella, differiva decisamente da quella dove l’avevano tenuto e ispezionato poco dopo il suo arrivo: la luce andava e veniva con un’intermittenza fastidiosa da una vecchia lampadina elettrica malamente attaccata ad un filo elettrico, che la faceva pendere pericolosamente dal soffitto, mentre il pavimento e le pareti mostravano i segni di un’umidità spietata che aveva permesso la proliferazione di una flora composta da uno spesso strato di muschio. Quello che si continuava a domandare era se l’ambiente l’avessero ricreato attraverso macchinari appositi per ingigantire la pressione psicologica , oppure se si fosse generato spontaneamente; non poté comunque evitare di osservare il sangue misto a sporcizia incrostato alle pareti, che conferiva alla sala, anche grazie alla pesante atmosfera che l’umidità gli caricava sulle spalle , un tanfo rivoltante.Avevano decisamente svolto le cose alla grande: molti a quella vista si sarebbero lasciati andare, e non sarebbe stato nemmeno necessario il lavoro e l’arte di un torturatore per cavare fuori le informazioni richieste; tuttavia, quello non era il suo caso:alcuni reparti speciali dell’Arcam avevano messo da tempo a punto una serie di tecniche di convincimento mirate a fortificare il carattere e la volontà dei suoi collaboratori più a rischio, in modo tale da evitare fastidiose fughe di notizie; si era arrivati ad un punto tale , che il soggetto, anche sottoposto a torture innominabili , pur di non rivelare i segreti a lui affidati , cercava in qualsiasi modo a lui accessibile una via per suicidarsi. In un certo qual senso, appariva amaramente ironico come le stesse tecniche che cercavano ora di difendere i segreti della corporazioni erano state utilizzate per programmare il sedicente Everet , che si era immolato per una causa di cui non conosceva probabilmente niente, e che in pochi minuti era stata assorta a causa per cui gettare via la propria esistenza.
Dopo averlo slegato con poco garbo e fissato ad una sedia massiccia e squadrata attraverso una serie di cinghie a loro volta saldate al pavimento della stanza stessa, l’uomo con l’impermeabile fece la sua comparsa nella stanza. In seguito ad un rapido gesto della mano verso le guardie che stavano ai lati della sedia, queste slegarono in fretta le cinghie: da lì a pochi secondi, Blake , ancora seduto , si massaggiava con lentezza i polsi, mentre l’uomo prese una sedia da un angolo della sala e vi si sedette sopra a cavalcioni guardando amichevolmente il suo prigioniero.
" Evitiamo di perdere tempo:" iniziò con calma, " si risparmi di avvertirmi di tutte le protezioni mentali di cui l’Arcam la può avere dotata: ne sono a conoscenza, e so anche che sono facilmente superabili sia se lei non vede come pericolo la nostra conversazione , sia attraverso una sonda mentale, che però avrebbe la controindicazione di causare menomazioni a parecchie parti del suo cervello e a renderla un vegetale; ovviamente, noi non vogliamo certo sprecare la sua mente per una questione stupida come questa, giusto? Speriamo quindi che il suo senso della lealtà non sia troppo sviluppato e che decida sinceramente di collaborare."
" Per chi diavolo lavora? " gli chiese Blake
" Non penso che siano affari suoi; comunque, dato che non sono informazioni che possono in qualche modo nuocerci e che non ho avuto alcun ordine in merito, posso dirle che la Fist, per la quale lavoro da alcuni anni , è interessata a lei più che mai."
" Mi stupisce una tale mobilitazione di truppe , signor…?"
" Mi chiami semplicemente Steale " gli rispose gentilmente accendendosi una sigaretta e offrendone una al suo interlocutore, che la rifiutò con un gesto del capo.
" Steale, eh? Il suo nome è piuttosto noto in certi ambienti… il soldato corazzato della divisione di attacco estremo della Fist! esperto in tattiche , armamenti , tecniche di combattimento , lei è l’uomo che da solo riuscì a penetrare nella base segreta della Xan e a tornare indietro portando a termine tutte le sue consegne con le armi base in dotazione ai membri del suo plotone di appartenenza. In un certo qual senso mi dovrei sentire onorato di essere stato catturato dal suo commando, giusto? Comunque, anche una presenza come la sua mi sembra piuttosto insolita per una semplice azione tesa al mio rapimento, soprattutto considerando gli interessi della Fist che avevano su di me: il 90% della documentazione inerente alle mie ricerche scientifiche è disponibile senza la necessità di ricorrere a questi mezzi, e la restante percentuale non mi sembra realmente degna di un tale trattamento…"
Alzandosi dalla sua sedia e tirando una boccata ispirata dalla sigaretta, Steale camminò brevemente per la sala, fino a quando, guardando allusivamente Blake, osservò : " Già, ognuno di noi ha i nostri piccoli segreti, vero? Ad esempio, segreti relativi a tre piccoli angioletti…"
La probabilità che si riferisse all’unità ritrovata era altissima; ciò non di meno , Blake doveva riuscire ad evitare di rilevare i dati in possesso: questo non certo per la sua fedeltà, quanto per la nausea che sentiva crescere dentro di sé ad ogni momento che passava , segno che la protezione dell’Arcam iniziava ad entrare in funzione : ovviamente, tutte quelle ricerche avevano avuto un’importanza decisiva per egli stesso, e rivelarne i dettagli aveva innescato tutti quei meccanismi mentali che lo avrebbero costretto a tacere fino alla morte, al costo di non aprire bocca.
" Non capisco di cosa stia parlando." Replicò con nonchalanche, cercando di coprire tutti i segni che potevano indicare il fatto che lui stesse mentendo.
" Come le ho già detto all’inizio del nostro discorso, non ho voglia di perdere del tempo; perciò arriverò al sodo io, sperando che poi lei si decida a collaborare: la Fist è interessatissima alla tecnologia che voi siete riusciti a recuperare dall’arca. Purtroppo, i miei datori di lavoro sono stati avvisati troppo tardi, e non ci è stato possibile usufruirne per primi; inoltre, lei ha sempre rifiutato di entrare a far parte del nostro team, quindi l’unica possibilità di arrivare alle informazioni che ci interessano era quella di portarla qui. Ah, inutile dire che siamo anche vivamente interessati a tutte le informazioni che dispone sul Bresakr e che conosciamo le motivazioni della sua visita ad Ankara."
Dopo aver finito di parlare e aver osservato l’espressione di Blake, che non osava più cercare di nascondere la verità che gli era stata rivelata da chi non ne doveva sapere nulla, Steale fece un gesto al dottore in modo di procedere a parlare; quest’ultimo, dal canto suo, cercava di riuscire a gestire tutte le informazioni in suo possesso per poter mettere a punto una versione plausibile della storia: compito assolutamente complessa , sia per la notevole mole di informazioni che il nemico aveva dimostrato di conoscere e che poteva aver celato, sia per le svariate domande che ovviamente si erano presentate a lui stesso, come appunto la provenienza di tutti quei dati , classificati al massimo livello di sicurezza e di cui troppe poche persone erano a conoscenza: forse , come aveva detto Steale, la Fist era da sempre a conoscenza della leggenda degli Angeli e aveva lasciato volontariamente che l’Arcam si sobbarcasse di tutto il lavoro relativo agli scavi per cercare di rubare successivamente i risultati della ricerca; un’altra ipotesi era che una spia si fosse intrufolata in un qualche settore dell’Arcam e avesse iniziato a frugare nei documenti trovando qualche spunto interessante, e , scavando da lì, fosse riuscita a penetrare in settori sempre più ristretti fino a venire a conoscenza di tutto; c’era infine la possibilità – anche se piuttosto bassa, peraltro – che qualcheduno si fosse fatto corrompere , anche se i sistemi di condizionamento mentale rendevano la cosa decisamente laboriosa: era infatti necessario una lunga sessione , certamente continuata nel tempo, di deprogrammazione , che comunque sarebbe dovuta essere stata occultata in maniera totale , il che , dati i mezzi di controllo a cui erano sottoposti i membri con gli accessi più privilegiati del sistema , non era possibile per tutti; in passato, alcune spie avevano sperimentato una programmazione preventiva , cioè prima di essere sottoposti ai condizionamenti di sicurezza della ditta che attaccavano, si sottoponevano a loro volta a sedute tese ad aumentarne la resistenza: tuttavia, al dunque si erano registrati moltissimi casi di instabilità comportamentale accompagnata a stati diffusi di nervosismo ed ansia , e la copertura era di conseguenza saltata , condannando a morte tutte le speranze di acquisizione di informazioni.
" Come avete fatto ad ottenere queste informazioni?"
" Forse non ha ancora capito che non si trova nelle condizioni di fare delle domande, vero dottore? Spieghiamoci: per me non fa alcuna differenza estorcerle quello che mi hanno comandato di sapere con un sondino. E le dirò di più: parlando personalmente, il disprezzo che prova per questi progetti è immane: è da sempre che ritengo che un combattente ben preparato, dotato di un minimo di attrezzatura – una corazza integrale, per esempio – sia l’arma più potente al mondo. Cosa pensate di ottenere ad avere tanti scimmioni in grado di far saltare da soli una città ? Voi politicanti…è da sempre che cercate di snaturare la nobiltà dell’arte del combattimento con le vostre trovate da circo. Quando avrete dei cani di Pavlov incapaci di fare l’unica sensata cosa che potrebbero fare – ovvero uccidersi tra loro, in modo da togliersi dai piedi – , la situazione degenererà definitivamente: cosa resterà dello splendore di due uomini che si combattono l’uno contro l’altro ad armi pressoché pari, cercando di prevalere attraverso sublimi tecniche di combattimento con una tradizione di centinaia di anni, quando potrete avvalervi di bestioni che fanno della sola forza il loro potere e la loro ragione di esistenza? Dov’è la poesia che scorre nei muscoli guizzanti del guerriero in un mucchio di fili, circuiti e plastica dove a mala pena scorre una goccia di sangue? Lasciamo perdere, dubito che lei possa capirmi, e comunque non sta a me giudicare: si limiti a darmi le informazioni che mi sono state richieste e la sua vita sarà salva; non me le darà, la sua vita finirà. Mi pare di avergliela gettata in modo tale che anche un genio della sua levatura possa capirlo."
Dopo aver riflettuto per alcuni minuti, Blake guardò il suo interlocutore e disse : " Purtroppo l’importanza che ha per me l’argomento di cui richiede informazioni non mi permette di superare così facilmente il condizionamento mentale a cui sono stato sottoposto; d’altra parte, dati i contrasti che ho avuto con alcuni dei miei diretti superiori , dubito di arrivare a compiere atti estremi, ma le consiglio di portarmi qualche sostanza ansiolitica che eviti di alterare il mio stato di coscienza attuale , come il Mocran . Data la situazione , collaborare mi sembra la cosa più saggia; e, dato che lei mi ha dato la sua opinione, mi permetta di esprimere la mia: non mi importa assolutamente a chi, tra voi animali, andranno le tecnologie che ho ritrovato e le ricerche che ho portato a termine. Infatti, sono consapevole che , indipendentemente da chi mi dà il lavoro, le mie scoperte verranno comunque occultate o utilizzate per fini che non oserei definire nobili. E’ anche per questo che , sebbene non mi senta al massimo pensando di collaborare, riesco comunque a mantenere un minimo di dignità; dato che lei vuole evitare perdite di tempo , si può risparmiare prediche da ultimo baluardo dell’arte della guerra: quello che faccio, le mie ricerche, le mie scoperte sono un qualcosa che appartiene a me e alla mia mente solo: non mi importa di come le utilizzeranno coloro che mi hanno permesso e tuttora permettono di arrivare a tali livelli; ciò che conta è esservi arrivati. Quindi, non cerchi di impressionarmi. E comunque, tornando al discorso di prima, voglio la garanzia che a Meryl non sia torto un capello."
Con un sorriso compiaciuto, Steale assicurò il migliore trattamento per la sua assistente : sarebbe comunque servita per aiutarlo negli scavi che si sarebbero fatti, dopo aver tolto di mezzo le squadre dell’Arcam che già si erano appostate nella zona per cercare di recuperare i componenti del team scientifico che ancora si credevano vivi. Si premurò inoltre di procurarsi del Mocran per rendere più agevole il rapporto tra loro, rallegrandosi della piega che aveva comunque preso: da lì a poco l’unità medica sarebbe arrivata con tutto il necessario.
Restavano solo da definire le ultime informazioni riguardanti la destinazione precisa della spedizione di Blake, cosa si stesse esattamente cercando e raccogliere tutti i dati relativi agli esperimenti sull’unità identificata come Iafet.
" Non c’è molto da dire, sinceramente : " riprese Blake, mentre si faceva iniettare il siero , " Ci stavamo dirigendo a Naft, un sito archeologico in Iraq , alla ricerche delle spoglie di Uruk, la città…"
" La città di Gilgamesh, l’eroe , se non sbaglio…" Lo interruppe.
" Esatto. Non pensavo che uno come lei si interessasse a questo genere di cose. Comunque non si faccia troppe illusioni : penso che questo scavo si rivelerà una perdita di tempo. Tutto ciò è finalizzato a trovare dei dati da integrare col codice Baphomet , un antico manoscritto dove si nomina la città stessa, in modo da riuscire ad avere informazioni più dettagliate circa l’ubicazione dell’unità Bresakr. Per quanto riguarda invece Iafet, le cose sono invece più complicate."

Capitolo XXIII

Camminando con aria assorta, mentre il fumo dell’ennesima sigaretta si dissolveva contro il soffitto della sella, Steale appariva riflettere, concentrato nello sforzo di comprendere la situazione spiegata relativamente a Iafet: da Blake era stato informato nei minimi particolari dello scavo sull’Ararat , che aveva dato come risultato il ritrovamento di un’unica unità : la fine che avevano fatto le altre risultavano ignote, anche se la loro esistenza era data per scontata, date le alcove in tutto e per tutto simili a quelle di Iafet che si trovavano nella sala dove era stato rinvenuto. Sull’unità erano quindi stati effettuati una serie di test che avevano dato esiti piuttosto deludenti: ovviamente il carbonio 14 non era servito, e la datazione rimaneva un mistero; molti dei sistemi motori risultavano troppo complessi o troppo semplici per le funzioni a cui apparivano preposti , e le unità di supporto in tempo reale delle varie funzioni fisiologiche e neurali non permettevano l’accesso ad alcun software di attacco: come se non bastasse, dove si era riusciti a forzare le difese, il linguaggio con cui erano state programmate sfuggiva a qualsiasi comprensione logica, e nemmeno avvalersi di alcuni tra i più stimati esperti in crittografia e programmazione aveva garantito dei risultati. L’unica cosa che appariva progettata con cognizione di causa era la rete di innesti alla quale agganciare le parti dell’ospite. Ad ogni modo, al contrario di molte altre tecnologie del passato, questa non permetteva uno sfruttamento economico al di là degli scopi per cui era stata progettata: sebbene rimanesse ancora negli annali il lavoro degli ingegneri della Kiroi , i quali, limitandosi a studiare i meccanismi di base di un manufatto – probabilmente appartenente a qualche civiltà molto avanzata -, depositarono brevetti che garantirono la ricchezza alla corporazione stessa, e quindi molti degli appartenenti al tema del dottore stesso spingessero su una ricerca orientata più a livello economico, l’esoscheletro appariva protetto da un oscuro velo di oblio che aveva inghiottito tutte le nozioni che avrebbero permesso di decifrarne i segreti: solo arrivare a capire le modalità di produzione di energia che sembrava sgorgare dal nulla avrebbe rappresentato un salto in avanti per l’umanità come quello della macchina a vapore ai tempi della primissima rivoluzione industriale.
Dopo i test , iniziarono i preparativi per la connessione con l’ospite, il Tenente Ominae :Steale se ne ricordava, aveva già combattuto contro quest’ultimo, in un’azione di guerra corporativa in Nepal, volta per lui a proteggere uno stabilimento chimico della Fist; sebbene si trovassero su schieramenti differenti, la potenza del suo avversario era qualcosa da rispettare; preciso, veloce, pulito, non aveva nulla da invidiare a nessuno tra i più forti guerrieri contro cui si era battuto: si scontrarono a viso aperto , quando ormai i soldati di rango inferiori stavano scappando dallo stabilimento in fiamme, in un combattimento che gli faceva ancora venire i brividi lungo la schiena: saltando tra le fiamme e coperto solo da una misera corazza che ne aumentava di poco la forza, continuava ad attaccare come una belva rabbiosa armato di un misero coltello. Probabilmente, combattere in quella maniera era l’unico modo per esaltare l’arte del combattimento in un mondo che faceva sempre più affidamento ad armi che uccidevano la potenza in nome dell’asetticità. Due uomini, due coltelli, il fuoco a sancirne il patto di morte: combattere in quella maniera gloriosa risultava sempre più difficile al giorno d’oggi , e più si avanzava con gli anni, più la tentazione di fare fuori non solo i pesci piccoli con un tiro ben mirato di fucile si faceva forte , non trovando nessun uomo la cui fierezza incuteva rispetto e con cui sfidarsi in un combattimento da ricordare. Ominae era stato l’ultimo che gli aveva fatto provare il piacere della battaglia, e sapere che era stato rapito da dei vigliacchi dopo il suo ritiro, animali che probabilmente avevano approfittando della possibilità di minacciare la moglie per indurlo a seguirlo con le "buone " per poi trasformarlo in una delle cose più lontane da quello che era un vero guerriero , in un certo senso lo infastidiva terribilmente. A quanto pare, l’operazione di innesto andò piuttosto bene: dopo aver adagiato il corpo narcotizzato del tenente all’interno dell’esoscheletro, questi iniziò la connessione autonomamente: dopo una breve sessione di analisi attuata con uno scanner, l’unità iniziò a sezionare la carni con precisione e velocità inumane, lacerando e suturando in maniera che le parti inutilizzate che prima componevano il corpo dell’ospite si depositassero ordinatamente a lato del nuovo essere che stava venendosi a creare. Dopo quattro ore di incessante lavoro , nelle quali si poterono osservare prodigiosi innesti con la rete nervosa del donatore , il corpo fatto a brandelli di Ominae era in gran parte riposto sul tavolo operatorio, mentre l’Angelo iniziava a contrarre i suoi muscoli artificiali come un fanciullo dopo la nascita.
Tuttavia, poco dopo il corpo venne preso dalle convulsioni, e le squadre inviate a fermarlo vennero abbattute come animali : quasi in stato di incoscienza , afferrava per un braccio un soldato mentre questi con l’altro continuava inutilmente a fare fuoco sul bersaglio; con un movimento secco il braccio veniva strappato e il corpo , in preda agli spasmi del dolore, veniva schiacciato con noncuranza nell’avanzata dell’Angelo. In pochi minuti, gran parte dei gruppi di soldati genetici vennero annientati , e il soggetto scappò , per poi dileguarsi nel nulla. Certo è che la Metropoli venne devastata da un’incredibile esplosione proprio in concomitanza dei suddetti avvenimenti , e quindi c’era la probabilità che dietro ci fosse l’azione di Iafet.
Focalizzando l’attenzione alla vicenda, Steale non poté fare a meno di costatare :" Quindi lei mi vuole dire che, anche avendo una minima idea del potenziale dell’Angelo ,voi deliberatamente non avete preso concrete misure contenitive, ignorando completamente l’ipotesi che una persona che avevate rapito privandola di tutto ciò che aveva di più caro vi si potesse ritorcere contro? Lei non ha menzionato alcun coinvolgimento da parte dei settori dell’Arcam che si occupano di programmi relativi al condizionamento mentale di dipendenti e nemici: non serve certo una laurea in scienze comportamentali per capire che appena sveglio Ominae vi avrebbe attaccato e sarebbe cercato di fuggire. Allora, perché caricarsi di una simile patata bollente? Non era più semplice utilizzare uno dei vostri soldati genetici? Che importa della tecnica , quando si può avere una potenza indicibile? Non è forse questo il vostro motto? Dalle informazioni che dispongo, potevate effettivamente prelevare un bambino, impiantargli l’unità e sperimentare il tutto tenendo il pupo calmo con una caramella di tanto in tanto. Perché rischiare così tanto, senza nemmeno misure protettive di sorta?"
Blake rimase in silenzio pensieroso: la gioia della scoperta , la fretta di potere sperimentare con mano tutta una serie di dati che avevano costituito una chimera fino ad alcuni anni addietro avevano totalmente distolto la sua attenzione dai problemi logistici e di contenimento che il risveglio di un simile potere comportava. Inoltre, anche se avesse voluto definire questi particolari , non avrebbe potuto fare molto senza discutere con Kage: una clausola contenuta nel suo contratto di assunzione prevedeva che questo genere di problematiche fossero lasciate al capo sezione in carica al momento , che nel caso specifico si trattava del succitato Kage, che aveva dato disposizioni certamente dettagliate, ma non sul versante della sicurezza : la sala operatoria aveva una copertura di solo venti uomini al momento della crisi dell’Angelo, ed era totalmente priva di qualsiasi tipo di protezione fisica; certo, era situata in un livello ad alta sicurezza, ma non c’era traccia di pareti rinforzate, o di porte blindate a chiusura automatica che se anche non fossero riuscite a bloccarlo, avrebbero comunque permesso di guadagnare una quantità di tempo per lo meno sufficiente a richiamare quante più unità possibile e ad organizzarsi in maniera migliore al fine di evitarne la fuga. Per quanto riguarda la scelta del soggetto su cui inserire l’impianto , era stato attentamente selezionato, ma da parte dello staff dell’Arcam a cui faceva direttamente capo Kage; e , come diceva Steale , in fin dei conti non era necessario utilizzare un combattente come Ominae per valorizzare un’arma che si basava sulla potenza: certo, sapere che il soggetto sarebbe stato in grado forse da subito di utilizzare gran parte del potenziale dell’unità appariva esaltante, ma perché rischiare così tanto? Effettivamente, appariva evidente che qualcosa non andava.
A interromperlo da questi pensieri , Steale continuò : " Lei sa a quanto ammontano i vostri soldati che sono stati utilizzati nelle ricerche dell’unità dispersa, o ha idea di quanto denaro sia stato speso in questa direzione? "
Facendo segno di no con la testa, gli rispose : " Poco dopo la fuga di Ominae, fui inviato a cercare informazioni sul Bresakr in uno scavo di proprietà dell’Arcam, e per tutta una serie di lavori che ho dovuto svolgere successivamente, mi sono tenuto fuori dalla faccenda. A quanto ammonteranno le unità? Penso ad alcune centinaia di quelle più qualificate nei campi dell’investigazione e della guerriglia urbana, e probabilmente sono stati spesi parecchi soldi per corrompere le autorità, in modo tale da avere carta bianca nelle ricerche."
" Prima di risponderle, mi dica le sue impressioni sullo scavo di cui mi parlava prima."
" Una perdita di tempo: ho passato al setaccio un gran numero di caratteri cuneiformi che parlavano di tutto tranne che del Bresakr o degli Angeli, ed inoltre abbiamo subito un attacco da parte di una delle unità , probabilmente Cam, stando a quanto mi disse Kage… Dove vuole arrivare ? "
Tirando fuori da una cartella alcuni tabulati rubati dai computer dell’Arcam, Steale mostrò un dato che allarmò Blake: stando ad essi, non un soldo, non un unità era stata fatta scendere in campo dall’Arcam, né per via ufficiali , né per i consueti canali non propriamente legali. Dopo aver dato modo di controllare l’autenticità dei documenti, contrassegnati da numeri cifrati che ne identificavano l’appartenenza all’Arcam, continuò : " E’ palese che l’hanno mandata allo scavo con la chiara intenzione di distoglierla dalle indagini relative al ritrovamento del tenente Ominae. Molte multinazionali da tempo si domandavano come mai un loro esponente così famoso per i suoi metodi e per la sua solerzia nel riprendersi ciò che era ritenuto proprio tardasse così tanto a recuperare un manufatto di tale importanza bellica; ora le cose sono di molto più chiare: l’Arcam, o almeno i suoi diretti superiori nel progetto riguardante Iafet, non avevano alcuna intenzione di recuperarlo. Ora è necessario capire il perché di tutto questo."
" Ma come può dire questo?" Lo contraddisse Blake: " E’ ovvio che il recupero di un au-part simile è di massima priorità ,sia per ragioni puramente economiche – in fin dei conti, pianificavamo di arrivare un giorno a capirne il funzionamento, per poi cercare di sfruttarlo e di produrre unità in serie, studiandolo in azione -, sia per ragioni di sicurezza. Non pensa che sia controproducente per l’Arcam o per una qualsiasi delle multinazionali che lei conosce attirare su di sé tutta l’indesiderata confusione che può provocare una macchina di guerra di un livello simile? Consideri poi il rischio che può rappresentare per la segretezza di cui ci circondiamo un’arma senziente dotata di un propria volontà e con la capacità di agire di sua spontanea volontà: nulla gli vieta di denunciare l’Arcam al popolo portando se stesso come prova, e lei mi vuole far credere che la sua fuga sia stata agevolata di proposito dai miei superiori? Avanti, non sia ridicolo: magari pensava che convincendomi di queste sciocchezze, le mie resistenze psicologiche sarebbero crollate e non ci sarebbero stati più problemi di sorta…Bel tentativo, la ringrazio, ma non credo ad una parola di quello che mi ha detto. "
Scotendo la testa come il maestro annoiato che cerca di fare entrare in testa ad un allievo ostinatamente ottuso dati lampanti, e dopo mille tentavi ancora non vi è riuscito, Steale continuò nella sua spiegazione : " Mi stia ad ascoltare , dottore: pensa che l’Arcam, con i fondi spropositati di cui dispone, si faccia dei problemi ad insabbiare una denuncia come quella che potrebbe fare Ominae? I cyborg non sono poi così inusuali al giorno d’oggi: lo farebbero passare come uno di questi, i cui i numerosissimi impianti ne hanno divorato l’umanità rendendolo un pericoloso sociopatico, megalomane e mitomane: da sempre la gente si beve la storiella meglio confezionata, e il vostro reparto di relazioni pubbliche non mi sembra che lo abbiate lasciato in mano a degli scolaretti, sbaglio? L’unico punto poco chiaro è rappresentato dalle ragioni economiche: l’unica ragione sensata per la quale è lecito far fuggire una cosa del genere, è che conduca a qualcosa di più sfruttabile e potente…"
" E il Bresakr è esattamente un qualcosa di più potente. In effetti, nelle scritture gli Angeli sono indicati come una sorta di via per il Bresakr : c’è quindi la possibilità che siano collegati in una maniera molto diversa da quella che pensavamo…forse , il ritrovamento del Bresakr deve essere coadiuvato in qualche modo dalle tre unità… E’ una tesi piuttosto interessante, ma resta comunque il problema che non sappiamo se attualmente sono tutte e tre in funzione: Iafet e Cam sono stati avvistati, ma per quanto riguarda Sem? Da quanto ne sappiamo, queste unità potrebbero essere sulla terra dall’inizio dei secoli , e non abbiamo idea di quando l’unità di Sem sia stata impiantata su di un ospite. Inoltre, non abbiamo dati scientifici su di loro : certo, abbiamo testato che sono immuni ai colpi – anche ravvicinati – di armi da fuoco d’assalto, ma nessuno ci garantisce che la loro autonomia di energia sia inesauribile: da quanto ho visto , l’enorme quantità energia che necessitano per vivere potrebbe venire direttamente dall’inferno, ma non è affatto detto che sia inesauribile; è possibile che Sem abbia dato fondo alla sua riserva e sia morto per cause…naturali? ".
" Se la mette così, dottore, non ci resta altro che continuare le ricerche e aspettare con pazienza. Si riposi, partiremo al più presto; e non si dimentichi il Mocran: non vorrei trovare spiacevoli sorprese, domani mattina. " Dopo aver detto così, si diresse alla porta, facendo entrare degli inservienti che portarono Blake in una nuova stanza, decisamente pulita e arredata in maniera funzionale. Si addormentò presto, pensando a che ore potessero essere all’esterno, i farmaci che aveva richiesto che iniziavano a manipolargli la personalità mentre Morfeo lo accoglieva nei suoi reami.

Federico Mori

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