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Alla prima e alla seconda

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Alla prima e alla seconda

"Se vi piace, chiamatemi Oscar!" Così diceva il nostrano Supertelegattone e così potrebbe dire Billy Crystal in chiusura di manifestazione. Anche quest’anno, come molte delle passate edizioni, la premiazione è stata poco più che la conferma dei pronostici: largo successo di "American Beauty" e tutto il resto sono comparse. Particolare piacere ho provato nel veder vincere "Tutto su mia madre" del geniale Almòdovar e Hillary Swank per l’ottima interpretazione androgina in "Boys don’t cry" (che vedemmo per voi a Venezia, ricordate?). Chi di voi ha visto, in diretta oppure in replica, la cerimonia di consegna degli ambitissimi "uomini nudi dorati con spada" avrà certamente notato che tutti i vincitori sedevano in posti laterali, vicini al corridoio della platea per non distrurbare nessuno alzandosi in piedi per andare sul palco. Beh, Hollywood questa volta (e forse anche gli anni passati, non ricordo) ha veramente esagerato: nel nome dello spettacolo e della perfezione delle riprese ha tolto di fatto la suspence, infatti Meryl Streep sedeva tra altre persone e non ha fatto nemmeno un sorriso…
Questo mese: "Man on the moon" e il formidabile Jim Carrey, "Luna Papa" ovvero come Kusturica voleva dargli il Leone d’Oro ancor prima di vedere gli altri, "Pane e tulipani" di Soldini.
Buona lettura a tutti.

Michele Benatti

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