uno strumento per le Pubbliche Amministrazioni
La coscienza sociale del cittadino si esprime i modi diversi. Il rispetto delle leggi, l’aiuto reciproco e a volte il semplice buon senso. Le Pubbliche amministrazioni, comuni, pro loco, vari organi di governo, dovrebbero essere le strutture che più di tutto in Italia applicano le doti di buona cittadinanza utilizzando parsimoniosamente quelli che sono i poteri dello stato, utilizzando con intelligenza i fondi comuni e impegnandosi per dare il massimo con il più alto livello di ottimizzazione.
In Italia purtroppo questa realtà non è ben avviata. I beni dello stato vengono recepiti, non come beni comuni, ma come proprietà di chi comanda, e le innovazioni vengono introdotte solo quando supportate da ragioni personalistiche. Fortunatamente anche questo stato di cose sta leggermente variando grazie ad una serie di progetti, caldamente appoggiati dall’Unione Europea che puntano all’ottimizzazione delle risorse e all’abbattimento dei consumi. Si era già parlato in precedenza del portale del riuso, strumento di efficace limitazione delle spese inutili per le piccole amministrazioni. Ancora una volta è dal mondo dell’Open Source che ci giunge una mano a risparmiare con intelligenza. Grazie alla collaborazione di numerosi pubbliche amministrazioni ed enti governativi di tutta Europa si è dato origine ad un progetto che si chiama PloneGov. PloneGov (http://www.plone.it/scopri/plonegov) è un progetto che prevede di unire le forze per abbassare le spese di comunicazione informatica delle PA attraverso il passaggio al digitale libero. Semplicemente si è calcolato che le Amministrazioni pubbliche investivano un numero spropositato di fondi per il pagamento di licenze informatiche, principalmente riferite a servizi on line e siti web, che sarebbero potuti essere sostituiti senza problemi da tecnologie gratuite che, inoltre, essendo a codice aperto, avrebbero meglio servito lo scopo istituzionale. PloneGov, in pratica punta alla creazione di una rete di pubbliche amministrazioni europee che si aiutino a vicenda scambiandosi applicazioni e software ricavati da codici aperti al fine di ridurre l’investimento in patenti e migliorare le prestazioni amministrative in forma informatizzata. In questo modo, grazie alla diminuzione dei costi, sarà possibile, anche per i piccoli enti pubblici, l’adozione di sistemi informatici di servizio al cittadino.
Iniziativa più che lodevole che in Italia sta prendendo sempre più piede (pur se con molta lentezza) grazie anche ad una serie di eventi organizzati per la promozione di questi prodotti come ad esempio lo scorso European Plone Symposium (http://www.abstract.it/in-rilievo/plone-symposium-european-2009) o al World Plone day. Purtroppo sono ancora poche le PA che stanno prendendo coscienza della loro struttura di sprechi, speriamo che le cose, anche se lentamente, vadano sempre a migliorare.