E’ triste parlarne, ma ogni giorno rimaniamo sconcertati dalle sempre più frequenti notizie di atti di libidine nei confronti dei bambini.
Abbiamo da tempo accettato che la nostra società custodisce in sé un germe di follia, perversione e degradazione che si nasconde sotto l’apparente “pulizia”, benessere, decoro pubblico e progresso tecnico.
Non è nuova la notizia che su Internet è possibile trovare siti pornografici dove gente malsana vi accede per provare piaceri squallidi.
E’ terribile e incredibile credere come questa gente abbia la sfacciataggine prima di denominarsi “Fronte di Liberazione dei
Pedofili” e poi d’invitare i bambini ad accettare le attenzioni particolari dei grandi come se fossero giustificabili e normali.
Sarebbe relativamente interessante parlare con un psicologo, non con uno psichiatra (non concediamogli la giustificazione di essere pazzi!), per conoscere i motivi e le cause di questi atteggiamenti.
Alcune volte si giustificano rivelando che sono uomini che hanno subìto a loro volta delle violenze, ma sicuramente non è e può essere una giustificazione valida. Ciò che fa arrabbiare è che la gran parte di questa gente è abbastanza acculturata da sapere anche a quali pene va incontro. Non si può giustificare attribuendo la radice di tutto questo all’ignoranza, ad ambienti poveri e degradati, ma c’è gente che accetta di pagare fior di quattrini, di fare lunghe ore di viaggio, di tradire la propria moglie pur di soddisfare il proprio piacere perverso.
La loro abiezione è tale che neanche i criminali più incalliti e più spregevoli accettano di dividere la cella con loro, anzi non ne sopportano neanche la vicinanza. Nei carceri le persone accusate di pedofilia occupano zone lontane da quelle occupate dai comuni ladri, assassini, boss della malavita dimostrandosi persone con maggiore onore e rispetto nei confronti degli elementi deboli della società rispetto a quelli che fanno del male ai bambini, che sono incapaci di difendersi da soli.
Ciò che più spaventa è il fatto che spesso i bambini vengono “traditi” nella loro infanzia e innocenza da persone care, da parenti vicini, anche da consanguinei: padri, fratelli, nonni, zii, o semplicemente amici di famiglia. Ciò determina da parte della madre o di chi veramente prova un sincero e pulito sentimento di affetto e di amore nei confronti di questi bimbi un atteggiamento di iper protezione.
Così un sorriso offerto per la strada a un bambino da una persona estranea viene indagato, analizzato, ma soprattutto considerato ambiguo, sporco e da trattare con sospetto.
Senza dubbio in questo allarmismo generale hanno fatto la loro parte i mass media, certe volte quasi suggerendo in maniera subdola di imitare queste persone. Il servizio di informazione cerca chiaramente di essere il più esaustivo possibile, ma certe volte pecca, a mio parere, di eccessivo zelo, mostrando immagini e scenari abbietti che posso magari suggerire idee a queste persone “malate”.
E’ chiaro che la giustizia deve fare la sua parte, ma rattrista che la richiesta di una legge adeguata sulla pedofilia diventi in sede di
Parlamento materia di discussione di solo una trentina di politici e sia disdegnata da coloro che paventano e sbandierano sotto i nostri occhi la loro missione di guida del paese.
Ci si chiede quindi come è possibile proteggere questi bambini, questi piccoli esseri che si affidano agli adulti per essere guidati nella conoscenza della vita, del mondo e anche della gente. Non è più possibile semplicemente dirgli attenzione a chi ti offre delle caramelle; è necessario descrivergli una situazione di emergenza e di sospetto da cui cautelarsi. Ci si chiede com’è possibile mettere al mondo dei piccoli considerando che fin dalla più tenera età dovranno avere la consapevolezza di entrare a far parte della più terribile giungla che il mondo terrestre conosca.
Bambini traditi
Beatrice Di Venosa