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Riflessi Borg

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Riflessi Borg

In questo viaggio su rotta casuale l’ Astronave Enterprise – D sembra che galleggi attraverso lo spazio, forse anche grazie alla fierezza del suo Capitano che ora si trova ad assaporare la sua tazza di thé
Andoriano seduto nel suo ufficio personale vicino al ponte di comando.
I suoi tanti pensieri vengono interrotti dal segnale di chiamata esterna “Avanti” Esulta ed il suo braccio destro William Riker entra, tenendo in mano un Padd scientifico.
“Capitano, eccole il rapporto che mi ha chiesto”
“Grazie numero uno, può andare” Il Comandante esce dalla stanza, però
Picard non legge subito quel rapporto, lo lascia sul tavolo, si allontana dalla scrivania portandosi dietro la tazza avvicinandosi all’ unica finestra di quell’ ambiente.
Qualche cosa turba effettivamente il Capitano, ma viene distratto un’ altra volta dal segnale di chiamata.
“Avanti” Esorta un’ altra volta.
La figura di Riker entra nuovamente in luce con in mano un Padd
“Capitano, eccole il rapporto che mi ha chiesto”
Picard rimane perplesso al momento e dice: “Ma non me lo aveva già portato ?” Si gira verso la scrivania e vede che manca quell’ oggetto che é ancora in mano a Riker appoggia la tazza e titubante lo fissa.
“Mi spiace Signore, ma questa é la prima volta che lo porto, si sente bene ?” E scruta perplesso Picard.
“Si almeno credo” Lisciandosi la fronte “Può andare numero uno io arriverò tra due minuti”
Riker lascia la stanza la porta é nuovamente chiusa, questa volta
Picard incuriosito dallo strano evento guarda il rapporto e nota che le righe spariscono man mano che legge.
Questa volta esce dall’ ufficio seccato col Padd vede Riker in piedi che confabula con un Guardiamarina il quale ha appena consegnato qualcosa.
“Sig. Riker lei mi deve spiegare…” Alza la mano destra e vede che non ha nulla in mano apre e chiude il pugno fissandolo poi rivolge lo sguardo verso la sua stanza, ora é veramente molto perplesso si rigira verso Riker che adesso é seduto sulla poltrona centrale.
“Sig. Riker …” Il Capitano comincia a sentire un lieve senso di smarrimento “Quel rapporto …” E nello stesso istante rientra in plancia quel Guardiamarina che confabulava prima con il Comandante, nota che ha in mano un Padd: “Forse sto impazzendo” Si chiede.
Rimette la mano nuovamente sulla fronte avverte un forte mal di testa abbassa gli occhi, chiudendoli ed in quell’ istante un corto circuito richiama la sua attenzione.
Riaprendo gli occhi non capisce perché sognava, non dovrebbe farlo non dovrebbe nemmeno ricordare quei fatti ormai lontani non dovrebbe perché lui adesso é una macchina, un Borg, lui é Lucutus.

Antonio Corradi

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