Rieccomi! Nonostante adesso mi sia più difficile collaborare a KULT l’entusiasmo è sempre quello. Non ci credete? Cinque giorni in tenda, da solo, a dormire sulla fradicia terra lagunare non vi bastano?
Dodici pranzi corrispondenti ad altrettanti panini da 6.000 lire l’uno non vi bastano?
La prima edizione della Mostra diretta da Felice Laudadio mostra subito qualche bella novità. La riduzione del numero di accrediti
Stampa e Culturali, l’installazione del capiente Palalido e la distribuzione più razionale degli orari e degli accessi hanno fatto sì che, finalmente, si possano vedere tutti i film comodamente seduti e senza sorbirsi le storiche file veneziane. Anche se era molto facile mettere in pratica quello che gli accreditati dicevano da anni, il merito di Laudadio è di averlo semplicemente fatto. Non che tutto fosse perfetto, anzi, però…
Devo ammettere che mi sentivo un po’ come un pulcino in mezzo a tanti nomi noti del giornalismo, io umile inviato auto-finanziato di una piccola “rivista” modenese. Tutto è passato quando ho scambiato due chiacchiere con l’inviata di (udite udite) Mongolfiera News, un giornale dedicato proprio alle mongolfiere! Oltre a questo si possono incontrare i quattro dico quattro giornalisti di una rivista di cultura ebraica di Torino ed il giovane di Cinema Avvenire che richiede le cuffie per “Ovosodo”! Aneddoti a parte devo ammettere che sono molto soddisfatto di questa edizione più che per i film visti, il livello medio non è eccezionale, per l’efficace sobrietà degli eventi e l’indiscutibile boom di biglietti venduti.
Attenzione! Tutte le recensioni e gli articoli su Venezia 54 che leggerete sono stati rigorosamente scritti al Lido, prima dei verdetti e dell’uscita nelle sale.
I primi tre film recensiti sono il vincitore “Hana-bi”, il discusso
“Porzus” e l’atteso “Ovosodo” scelti perchè sono film che probabilmente usciranno molto presto.
Alla prima e alla seconda
Michele Benatti