La trilogia di “Guerre stellari” è mitica e su questo non ci piove, ma da qui a spendere di nuovo 36.000 per vedere qualche minuto in più e qualche sparo in Dolby Surround ne passa di strada!
Mi schiero apertamente a sfavore di questa bieca operazione commerciale che, tra l’altro, sta impegnando molte sale di città e di provincia con questi tre film che nulla aggiungono alle nostre serate cinefile a scapito delle novità e degli inediti. Non mi permetto certo di giudicare chi ha rivisto volentieri e con interesse queste tre proiezioni, anzi per la generazione dei diciottenni è stata una buona occasione per ammirare sul grande schermo un film capostipite, raramente eguagliato, di un filone fantascientifico d’autore, ma preferirei che il “Raffaello” concedesse una chance al discreto
“Relic” o a qualche film italiano. Purtroppo un cinema come il
“Raffaello” può contare su di una nutrita schiera di affezionati che entra a scatola chiusa per gustarsi qualsiasi film su quelle comodissime e voluttuose poltroncine in vellutino blu, che io sogno anche a casa mia; per questo motivo non ha bisogno di curare con attenzione la programmazione come invece potrebbe.
Ritornando a “Guerre stellari” penso che sarebbe stato meglio organizzare varie “nottate stellari” durante le quali proiettare in ipnotica sequenza i tre “nuovi” lungometraggi, magari accompagnandoli con esibizioni di materiale di scena e curiosità in modo da soddisfare i veri appassionati senza però monopolizzare una sala per due mesi!
Palle spaziali
Michele Benatti