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Il giardino del vicino…

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Il giardino del vicino

non è poi così verde

Anticipato dalle recensioni come il “Trainspotting” italiano, “Tutti giù per terra” è invece molto diverso dal successo di Danny Boyle e per fortuna! Questo non significa che non apprezzi “Trainspotting” ma andare a vedere un film del genere, ascoltarne la martellante colonna sonora, sorridere e ridere per due ore filate e poi pensare che il film ed il libro dal quale è stato tratto è tutto italiano, dà un’altra sensazione.
Davide Ferrario, già autore del bel film di montaggio “Materiale resistente” con Guido Chiesa, prende un bel libro, scritto dal giovane
Culicchia scoperto dalla collana “Under 25” di P.V.Tondelli, e ne trae un altrettanto bel film. Di cosa si parla? Di un giovane torinese, ben interpretato da uno straniato Valerio Mastrandrea, che “naviga a vista” tra l’università, il servizio civile, la madre catatonica, il padre operaio, la zia moderna (Caterina Caselli) e, soprattutto, la sua verginità. La verginità non è dovuta alla mancanza d’occasioni, poiché anche Benedetta Mazzini non ci pensa due volte ad offrirsi come collaudatrice, ma semplicemente ad una sorta di apatia positiva.
Walter, questo è il nome del protagonista del film, si scontra così con un esame che non riesce a superare perché non ha comprato la giusta edizione del libro, con un padre che canta solo quando esce di casa, con un compagno obiettore che “gna fà” (ripassare il “Pippo
Chennedy Show” per la traduzione…). Una bella ragazza lo invita addirittura esplicitamente a casa sua ma è troppo aggressiva per
Walter, lui vorrebbe, vorrebbe, vorrebbe… Che cosa vorrebbe Walter?
La sua espressione continuamente extraterrena, mai un sorriso mai una smorfia di disappunto, è il filo conduttore del film. Quando acchiappa una zingara che ha appena rubato un reggiseno al supermercato dove
Walter lavora, è la chiave di svolta. La semplicità e l’unicità dell’azione lo colgono, come al solito, di sorpresa ma questa volta il finale è lieto.
La colonna sonora dei C.S.I., anche attori nei panni di una commissione d’esame, degli Ustmamò, ecc. è la ciliegina sulla torta di un film mooolto divertente, mooolto ben girato con tanto di scene oniriche o didascaliche e mooolto ben interpretato non solo da
Mastrandrea.
Sono molto curioso di conoscere il destino di questo film. Sarà distribuito all’estero? Quanto rimarrà in cartellone nelle nostre città? Che incassi farà? Xenofili go home!

Michele Benatti

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