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BORG… Resistance is futile!

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BORG… Resistance is futile!

“Ogni resistenza è inutile” è la frase preferita da una razza di alieni che hanno visto la loro prima apparizione ufficiale sugli schermi televisivi americani durante la seconda stagione di “Star
Trek: The Next Generation”. Il loro nome è BORG. Saranno i protagonisti del nuovo film di Star Trek, le cui riprese sono iniziate l’8 aprile e che dovrebbe uscire nelle sale americane per la fine di novembre. Fin dalla loro comparsa nell’episodio “Q – Who?” i BORG hanno lasciato il segno nella memoria dei telespettatori. Potremmo considerarli androidi, anche se la definizione sta un po’ stretta: più precisamente si tratta di un geniale connubio tra umanoidi e computer.
E come quest’ultimo agiscono: un’intelligenza artificiale infatti non colloquia, non ha sentimenti, ma assimila informazioni per aumentare le proprie capacità e il proprio sapere. Già il loro aspetto è inquietante: una corazza nera avvolta da decine di tubi che compenetrano le carni pallide dei BORG, alcune parti del corpo sono costrette in appendici che dovrebbero aumentarne la sensibilità (occhi elettronici, boccali asfissianti e arti allungati in semoventi marchingegni atti a sondare qualsiasi elemento…), il passo è appesantito e lo sguardo fisso. Se uccisi vengono riassimilati dalla comunità, che fa capo all’astronave, macchina-organismo, dalla quale i
BORG ricevono energia e conoscenza e alla quale apportano contemporaneamente gli stessi elementi vitali. Perché l’astronave è i
BORG, è la Collettività, senza la quale un BORG singolo non può sopravvivere a lungo (vedi l’episodio “I, Borg”).
Proviamo ad analizzare l’episodio che li vede protagonisti per la prima volta, il già citato “Chi è Q?”. Lasciamo per un attimo da parte i comprensibili dubbi che nascono nella mente di ogni trekker attento che ha notato una madornale incongruenza nella prima parte del film
“Generazioni”.
Focalizziamo l’attenzione sull’episodio di TNG: risulta curioso il fatto che nello stesso episodio appaiano gli altri due personaggi che, con i BORG, rappresentano le più interessanti “partecipazioni” alla serie ST: TNG e cioè Guinan e Q. L’episodio inizia con l’intervento poco desiderato di Q che chiede a Picard di essere ammesso nell’equipaggio dell’astronave, perché con le sue conoscenze e i suoi poteri potrebbe aiutare gli umani ad affrontare le insidie che l’universo nasconde. Dopo uno scontro con Guinan, durante il quale però non è chiaro come e quando i due si fossero incontrati precedentemente, e il no deciso di Picard, Q, provocato ed indispettito, scaraventa l’Enterprise in una parte di spazio sconosciuto da cui emerge minacciosa l’astronave dei BORG.
Chi è Q (come recita il titolo dell’episodio)? E’ sì un’Entità del
Continuum Spazio-Tempo, ma la sua figura può essere letta anche come la rappresentazione del Fato o Destino. L’umanità non è ancora pronta per affrontare i BORG, ma il Fato vuole che essa abbia un assaggio dei pericoli che stanno in agguato nell’universo. Un po’ come il monolito di “2001 – Odissea nello spazio” Q è qui il fattore di un nuovo salto, ben più inquietante dei precedenti, nell’immenso spazio fisico e conoscitivo che circonda l’uomo. Un progresso e una conoscenza che comunque portano dubbi e paure, come accade sempre nelle vicende umane, e rendono l’umanità conscia dei propri limiti e delle proprie incertezze. Infatti alla fine dell’episodio, dopo che Q ha ristabilito i giusti parametri spazio temporali, Picard ammette di aver ricevuto un insegnamento e cioè quello di non fidarsi mai ciecamente delle proprie capacità di fronte all’ignoto.
Poi c’è Guinan, figura ancora misteriosa nell’universo trekkiano, amica e confidente di Picard e di tutto l’equipaggio. Guinan ha già vissuto l’orrore dei BORG perché la sua razza è stata sterminata da loro e sa che con i BORG “Resistance is futile!”. Lei quindi rappresenta la saggezza e l’umiltà di chi ha sofferto e grazie alla sua esperienza può portare consiglio. Il contrario insomma di Q.
La specularità tra Q e Guinan è riscontrabile anche nel confronto tra gli umani e i BORG. Già nell’aspetto gli alieni sono in “bianco e nero” (epidermide cerea e “armatura” nera) a differenza degli uomini che sono “a colori”. I BORG assimilano, gli umani conoscono. Gli umani sono esseri individuali all’interno di una comunità, i BORG sono una
Collettività che non comprende il significato di “individuo”. I BORG rappresentano in definitiva un compendio di ciò che sta dietro l’altra faccia dello specchio in cui si riflette l’umanità, una faccia che però non ha niente a che fare con il mondo di Alice, ma che, come “the dark side of the moon”, è misteriosa, insondabile e inquietante.
Ma da dove hanno origine i BORG? Forse il prossimo film di Star Trek ci darà qualche risposta. Potremmo intanto azzardare un’ipotesi affascinante e molto personale (che naturalmente verrà confutata dagli sceneggiatori…). Chi ha visto il primo film “Star Trek – The Movie” forse si ricorderà di V’ger, l’alieno macchina che altri non era che il satellite Voyager, inviato nell’universo in cerca di informazioni, con il compito di ritornare poi sulla Terra per ritrasmettere le conoscenze assimilate. Nel film si ipotizza che durante uno dei suoi viaggi il Voyager incontri, al di là di un buco nero, un universo di pianeti macchine, all’interno del quale il satellite prende coscienza della propria esistenza e si evolve, fino a desiderare di tornare sul suo pianeta di origine per fondersi con il Creatore umano. Un tema che fa sorgere un interrogativo: e se fosse proprio V’ger il papà dei
BORG? In una sequenza del film Spock dice a Kirk che non c’è alcuna possibilità di provare a comunicare con V’ger perché “…ogni resistenza è inutile!”; in un’altra scena V’ger invia una sonda luminosa all’interno dell’Enterprise per analizzarne la struttura e la tecnologia, stesso comportamento dei BORG che materializzano uno di loro all’interno dell’Enterprise D per sondare i comandi di bordo;
V’ger rapisce Ilia, per trasformarla in una sua appendice atta a comunicare con gli umani, così come i BORG, nel bellissimo episodio
“The Best of Both World”, rapiscono e trasformano Picard in Locutus per comunicare con la Federazione; i neonati BORG che appaiono nel telefilm “Chi è Q?” sono senza alcun’ombra di dubbio di fattezze terrestri (il Creatore con cui si fonde V’ger), e solo dopo la nascita
(tra l’altro non è ancora ben chiaro il loro metodo procreativo…) vengono corredati di appendici ed optional che li trasformeranno in un
“crossover” straordinario di umano e di macchina.
Probabilmente questi parallelismi sono casuali e forse l’idea del primo film ha solo dato un ottimo spunto agli ideatori della razza
BORG. Certo che sarebbe molto interessante come ipotesi: Kirk alla fine del film, guardando il nuovo V’ger che riprende la strada verso l’universo di pianeti macchina, esprime tutta la sua gioia per aver contribuito ad aver generato una nuova forma di vita e, quindi, al superamento di un nuovo gradino nell’evoluzione della vita del cosmo.
Ma se questa evoluzione avesse generato i BORG? Allora l’uomo avrebbe generato una serpe in seno, il germe di una catastrofe futura. Chi è causa del suo mal pianga se stesso…
Un elemento di primaria importanza per i BORG è l’astronave, che, come si diceva precedentemente, non è un mero mezzo di trasporto, ma il vero cuore, o meglio, mente della Collettività che, come ogni singolo
BORG, è in completa fusione empatico-vitale con la grande macchina. La sua forma è quella di un CUBO nero, le cui facce sono percorse da un inestricabile arabesco di canali e di tubi. Nel momento in cui il CUBO entra in contatto con una nuova forma di vita la Comunità assimila le sue conoscenze tecnologiche e “clona” immediatamente gli strumenti di difesa ed attacco dell’avversario, diventando perciò imbattibile. Il
CUBO quindi diventa una Entità che decide ed agisce autonomamente e se danneggiata, si rigenera.
Forse uno dei più begli episodi della serie ST: TNG è “The Best of
Both World”: in questo episodio lungo, che fa da collegamento tra la terza (1989/90) e la quarta (1990/91) stagione, abbiamo il primo vero scontro tra i BORG e la Federazione.
Ed in questo stesso episodio appare il personaggio di Locutus, cioè
Picard trasformato in BORG. Il capitano viene rapito e “riprogrammato” internamente ed esteriormente, per assimilarne le conoscenze e, al contempo, costruire una sorta di comunicatore tra la razza aliena e la
Federazione. Data la naturale mancanza di diplomazia da parte dei
BORG, Locutus non assume le sembianze di colui che viene preposto come tramite per dirimere le faccende belliche, ma diventa l’angelo annunciatore della fine del mondo “I am Locutus of BORG. Resistance is futile. Your life as it has been is over. From this time forward, you will service us…”. Al di là della considerazione che forse i BORG non avrebbero avuto bisogno di un “comunicatore”, vista la loro potenza, e che anzi, Locutus, riportato sull’Enterprise e messo in contatto diretto con Data, sarà lo strumento determinante per la distruzione dell’astronave BORG, attraverso l’invio alla Collettività di un messaggio trappola, l’ideazione del personaggio di Locutus è indubbiamente di grande fascino. Locutus è il simbolo della
CONTAMINAZIONE, una delle parole che più evocano immagini inquietanti nella mente umana: proprio Picard, il paladino della Federazione, il capitano senza macchia e senza paura, il personaggio più misurato ed intellettuale della serie di Star Trek assume le fattezze di un demone oscuro, di colui che sta dall’altra parte dello specchio. Il
Doppelganger di Picard porta morte e distruzione e, soprattutto perde la sua UMANITA’. Forse è nella figura di Locutus che si trova la sintesi della forza dirompente e destabilizzante dei BORG nell’universo Star Trek. Picard riuscirà a sopravvivere e a tornare
“normale”, ma nello sguardo che il Capitano rivolge verso lo spazio dalla sala tattica nelle ultime sequenze del telefilm si legge una profonda sofferenza, che dimostra quanto ST: TNG sia una serie pervasa da elementi meno solari e più inquietanti rispetto a quella Classica e per questo estremamente attuali.
I BORG appaiono in altri due episodi di ST: TNG, episodi che peraltro hanno fatto discutere non poco gli appassionati e che pongono un punto interrogativo su come verranno rappresentati i BORG nel prossimo film di Star Trek. Pur contenendo comunque elementi estremamente interessanti, sembra che nei telefilm successivi a “The Best of Both
World” gli sceneggiatori abbiano desiderato, (ahime!) temperare, o meglio, diluire, la traccia tenebrosa che i BORG avevano lasciato dietro alla loro temporanea scomparsa. Dopo una lunga assenza i BORG fanno la loro ricomparsa alla fine della quinta stagione (1991/92) nell’episodio “I, Borg” in cui uno di loro, sopravvissuto ad un incidente e trovato ancora vivo dall’equipaggio dell’Enterprise, viene portato a bordo e guarito. L’episodio si sviluppa per la maggior parte sulle discussioni riguardanti il comportamento da seguire nei confronti del pericoloso prigioniero: alcuni dell’equipaggio (Picard,
Guinan) lo vorrebbero distruggere o utilizzare come esca mortale nei confronti della sua razza, altri (La Forge, la Dott.ssa Crusher) lo considerano un essere umano e quindi qualcuno da salvare. Il BORG prigioniero, con il procedere dell’episodio, perde a poco a poco l’aspetto minaccioso, e dopo diversi contatti con l’equipaggio dell’Enterprise, comincia ad assumere coscienza della propria individualità. L’episodio termina con la decisione unanime di lasciarlo in vita e di riportarlo dove era stato trovato, cosicché al momento dell’arrivo dei soccorsi il BORG “rinnovato” venga reinserito nella Collettività. Per certi aspetti la fine ricorda quella del film
“Star Trek: The Movie”: anche qui, come Kirk, Picard assiste alla nascita di una nuova forma di vita e cioè di un BORG con una “propria” personalità. Le conseguenze di tale comportamento sono sviluppate nell’episodio lungo “Descent”, episodio che collega la fine della sesta stagione (1992/93) con la settima e ultima stagione (1993/94) di
ST: TNG.
L’Enterprise incontra una strana astronave, che non ha nulla della forma del CUBO già tristemente noto, ma che è occupata da BORG. Dopo alcuni scontri con i nemici, l’equipaggio dell’Enterprise scopre che il ritorno del BORG “rinnovato” all’interno della comunità aveva avuto la conseguenza di una bomba nucleare. L’innesto nella mente comune di un elemento dirompente come la personalità individuale aveva portato l’intero gruppo allo smembramento e al caos fino all’arrivo di un personaggio che aveva riportato una sorta di nuovo ordine tra i BORG, diventandone l’indiscusso leader. Tale individuo non è altri che Lore, il fratello cattivo gemello di Data, anche lui creato dal Dott. Soong e da lui per sbaglio (vedi episodio “Fratelli”) accessoriato di chip emozionale (quello che poi verrà inserito nei circuiti di Data nel film “Generazioni”). L’episodio è incentrato in particolare sul rapporto tra Lore e Data, che in un primo tempo accetta l’offerta del gemello di guidare insieme i BORG verso la conquista dell’universo, poi comprende l’erroneità del suo comportamento e distrugge Lore, impossessandosi del chip emozionale. Forse l’aspetto più interessante di tutto l’episodio è la doppia specularità dei personaggi: da una parte Picard e C. e i BORG, come già avevamo accennato in precedenza, dall’altra Lore e Data, gemelli ma opposti. Data è “buono” e senza emozioni mentre Lore è “cattivo” e prova emozioni, è quindi quasi umano. In questo caso la specularità è ribaltata rispetto a
UMANO-BORG: l’elemento “umano”, cioè le emozioni ed i sentimenti appartengono al doppio oscuro. Questo elemento dà forza alla storia anche se alla fine, con la disattivazione di Lore, gli sceneggiatori hanno devitalizzato gli aspetti inquietanti con una sorta di happy end, che accentua ulteriormente il “ridimensionamento” dei BORG.
L’episodio lascia comunque aperte delle porte. I BORG non vengono distrutti totalmente e questo fa ben sperare nelle vicende del prossimo film, la cui trama ufficiale non è ancora del tutto nota, come è costume della Paramount. Si sa solo che verranno introdotti dei nuovi personaggi tra cui uno che si annuncia straordinario: the BORG
Queen! Nelle altre serie tuttora programmate negli USA i BORG non sono ancora comparsi. Nella serie DS9 un’altra razza terrificante minaccia il quadrante della Federazione: il Dominion. Sono dei mutaforme, come
Odo, e vengono a contatto con la DS9 dal loro quadrante tramite il tunnel spaziale. Noi telespettatori italiani dovremo attendere parecchio prima di vederne le gesta, perché sono apparsi negli episodi delle ultime stagioni. Stranamente invece non c’è traccia dei BORG nella serie Voyager, per quanto l’astronave della Federazione navighi al di fuori della galassia conosciuta. Consoliamoci allora aspettando di vedere il nuovo film e sperando che loro, i BORG, siano ancora là fuori a ricordarci che “Resistance is futile”…

Gabriela Guidetti

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