Carpe diem, cogli l’attimo che fugge via… ma quanta verità esiste in queste due parole stilizzate.
“La verità è come una coperta che ti scopre i piedi, la tiri, la strapazzi, ma non ti basta mai… è sufficiente solo a coprirti la faccia, ma tu non sei soddisfatto. Vuoi sempre di più, perchè meriti di più…” Ah, la libertà… che sensazione fantastica. In ognuno di noi esiste una caratteristica che lo rende unico e vivo proprio per questo. La sentenza onnipotente sputata sull’umanità impone una dottrina patinata e stantia, un conformismo apocrifo utile solo alla colonizzazione sfrenata di un pacato senso della comune ordinarietà votato al lineare qualunquismo. L’essere umano ha la capacità indoma di poter esprimere dubbi, timori, ma soprattutto sentimenti. Concetti incontaminati che, nel più delle volte debbono vivere in gabbia repressi, con ali tarpate dallo sfogo legalizzato di un “così si deve fare per gli altri”. Ma quali altri, diretti forse da qualche inspiegabile gusto disfattista che impone una totale oppressione dell’animo.
“Andai nei boschi perchè volevo vivere con saggezza e profondità succhiando tutto il midollo della vita per sbaragliare tutto ciò che non era vita e per non scoprire in punto di morte che non ero vissuto
(H.D.T.)”. Non ci sono commenti a riguardo. Poche parole possono così significare tutto un concetto eterno. Può capitare allora che la setta dei Poeti Estinti rinasca come l’araba fenice dalle proprie ceneri e si ripresenti ancora. Si odrà quindi un canto di Gallo solcare la volta celeste puntata di lacrime luminose accompagnato da una dolce e viva melodia di Sax magico. E lì, giù sulla Terra, il dio Bacco assapore il nettare degli onnipotenti intingendo un fiero Babbà nel calice vermiglio, facendo attenzione a non danneggiare il sempre curato Baffo per mantenere l’aspetto regale nell’attesa del ricevimento a palazzo dal Conte. Ecco la nuova “Dead Poets Society” dei giorni nostri, un gruppo convinto dalla verità e forte del coraggio di essere. Con la vocazione di lottare per una tradizione…
Alziamoci, quindi, in piedi sul nostro tavolo. Proviamo se da questa nuova angolazione, ancora una volta, il mondo cambia.
Oh capitano, mio capitano….
Capitano, mio capitano
GBG Staff