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Quattro giorni a bordo…

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Quattro giorni a bordo dell’Enterprise

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Arona, data astrale 9512.7

Anche per quest’anno andiamo a incominciare: l’annuale Convention dello Star Trek Italian Club.
Verso le dieci e mezzo del mattino, dopo la prima notte passata all’Hotel Concorde, sede della Convention, e un’abbondante colazione, faccio capolino nella reception della sala conferenze per vedere cosa sta succedendo e come stanno andando le operazioni di registrazione dei partecipanti: un muro umano mi attende appena si aprono le porte automatiche della sala convegni. Io per fortuna ho espletato le operazioni ieri sera quindi, con il mio bel pass appuntato sul maglione, accedo direttamente al luogo dove avverrà l’apertura ufficiale. Passando fugacemente uno sguardo al tavolo delle registrazioni dove una sempre sorridente (ma come fa? mi chiedo)
Gabriella Cordone batte incessantemente sui tasti di un computer portatile (abbiamo fatto le cose in grande quest’anno! penso) per controllare e smaltire la lunga coda di soci da registrare, aiutata da alcuni volonterosi che consegnano i passi e le borse con il materiale della Convention.
“Hei! Ci si rivede finalmente!” la voce mi fa voltare. E’ Elisabetta di Aosta: era da Viareggio che non ci incontravamo. Già ieri sera avevo visto molti amici, soprattutto quelli che venivano da lontano e che per comodità avevano deciso di arrivare la sera prima dell’inizio della Convention. Quante facce nuove questa mattina! L’età si è notevolmente abbassata, tutto merito di The Next Generation su Italia
1 in fascia pomeridiana. Giovani in jeans e zaino sulle spalle cercano un luogo tranquillo dove sedersi ed iniziare a compilare la scheda informativa che Gabriella ha loro consegnato al momento dell’iscrizione.
Già molti dei soci hanno indossato un costume e alcuni di loro si aggirano con la divisa gialla di Worf, il faser in mano ed un cappellino, anche lui giallo e con la visiera con su scritto “Servizio d’ordine STICCON”: anche questa è una novità! Per quanto, conoscendo alcuni degli “addetti” e l’atmosfera che di solito regna durante i giorni della Convention, non ritengo che il servizio d’ordine avrà molto da fare….anzi penso che si divertirà moltissimo. Faccio quattro chiacchiere con una coppia di Imola “Tu ci sei già stata?” mi domanda Mario “Sì. Io ed Ermanno siamo stati a quella dell’anno scorso, a Viareggio…” rispondo “Allora se siete tornati, significa che vi eravate divertiti, o no?” continua Mario. “Me lo dirai tu stesso tra quattro giorni….” replico.
Buona parte degli iscritti degli oltre 400 che sono stati fortunati o veloci a prenotarsi per Arona (molti soci hanno dovuto rinunciare per raggiungimento, quasi due mesi prima della chiusura delle iscrizioni, del tetto di presenze ospitabili nelle strutture della manifestazione)
è già presente questa mattina e in poco tempo la sala di 250 posti dove si tiene la cerimonia di apertura della Convention si riempie.
Poi, circa alle 11,30 del mattino, Alberto Lisiero, l’Ammiraglio, porge il benvenuto e pone la solita domanda “Chi dei presenti è alla sua prima Convention?” Decine e decine di mani si alzano. “Rifacciamo la domanda” prosegue Alberto “Chi dei presenti è già stato ad una
Convention?” Alzo le mani con pochi altri: siamo decisamente in minoranza…. Dopo le consuete presentazioni del Ponte di Comando e delle Statcom, Alberto illustra brevemente gli appuntamenti che ci aspettano nei prossimi giorni ed apre ufficialmente la IX Sticcon.
Concluso il discorso di presentazione, rimane appena il tempo, prima dell’ora di pranzo, per vedere un filmato che raccoglie il meglio delle partecipazioni televisive dello STIC, da I Fatti Vostri a Tribù.
Quest’anno la qualità tecnica dei filmati (suono e video) è migliore rispetto a Viareggio anche se lo schermo in fondo alla sala è forse troppo basso e se ti trovi seduto davanti uno un po’ alto devi tirare in su il collo per vedere bene. Intanto molti si sono riversati nella sala attigua per iscriversi alle varie attività collaterali quali i tornei di giochi di ruolo e di carte. Nella stessa sala in cui si terranno i tornei Piero Roversi, un nostro amico di Faenza, ha installato un computer con tanto di casco di realtà virtuale dimostrativo e Publisher, un programma che gli consente di stampare delle immagini digitalizzate di soggetti di Star Trek. Un’altra saletta accanto a quella dei giochi di ruolo è stata adibita a sala video non stop dove vengono proposti episodi doppiati ed in lingua originale tratti dalle varie serie di Star Trek: Classica, The Next
Generation, Deep Space Nine, Voyager. Negli spazi posti di fianco alla reception dell’albergo intanto si stanno allestendo i banchi vendite: ad Arona è prevista una forte presenza di operatori del settore, di gran lunga superiore a quella degli anni precedenti. Quest’anno abbiamo addirittura un disegnatore inglese che realizza su richiesta caricature personali anche in compagnia dei personaggi preferiti di
Star Trek.
Il pranzo si tiene nella sala con vista sul lago, anche se, a causa della moltitudine dei commensali che pranzano tutti qui pur dormendo in altri alberghi, io ed Ermanno il lago ce lo vediamo da lontano. Più che di un pranzo sembra un banchetto di nozze (o una mensa militare?), con lunghi tavoli dove ci si sta stretti e in mezzo ai quali i camerieri compiono veri e propri slalom per evitare di versare interi vassoi di pasta sulla testa di qualche malcapitato. Dato il volume alto di voci di fondo è praticamente impossibile capire quello che sta dicendo la persona che siede a due posti di distanza da te, ma l’atmosfera di festa è tale che anche questo piccolo disagio (che d’altronde sapevamo di dover affrontare, vista l’affluenza non preventivata di iscritti) è facilmente sopportabile.
Il pomeriggio trascorre velocemente tra un caffè al bar conversando con amici che non vedevo da Viareggio, tra una visita ai vari banchi vendite (Molo 94 di Milano; Banco STIC, dove tra l’altro acquisto la locandina della Convention; L’Ultimo Avamposto di Bologna di Massimo
Romani, anteprima del negozio che aprirà ufficialmente il 16 dicembre, fornitissimo!; Roberto Leofrigio di Roma, banco vendita “storico”, presente anche alle precedenti Sticcon; Fanucci Editore, che presenta i romanzi di Star Trek editi fino ad oggi; Punto Zero Editrice, con il libro di Franco la Polla “Foto di gruppo con astronave”) e due chiacchiere con nuovi soci. Trascuro le varie proiezioni in programma perchè è tanta la curiosità di guardarmi intorno che il tempo passa e giunge l’ora di cena in un battibaleno. E dopo arriva il piatto forte della giornata. La sala conferenza è strapiena perchè l’appuntamento è importante: Gabriella Cordone presenta un ospite della CIC, la Società che distribuisce i video di Star Trek, che tra applausi da stadio annuncia la volontà della CIC, visto il successo di vendita e noleggio dei prodotti presentati nel 1995, di continuare nella pubblicazione dei cofanetti della Serie Classica (altri due entro giugno 1996), nuove uscite a noleggio riguardanti TNG e, finalmente, il pilota di
Voyager e forse, chissà…. qualcos’altro di importante…. E come omaggio ai soci dello STIC ci presenta il regalo più atteso: la visione in anteprima dell’episodio pilota di Voyager doppiato in italiano!
Io l’ho già visto in lingua originale, ma è grande l’emozione di poterlo fruire doppiato e, soprattutto, nel riconoscere tra i doppiatori voci care ai fan della Classica. Non voglio ora svelare nomi e personaggi: lascio a coloro che noleggeranno Voyager in marzo la sorpresa di scoprirli. Nell’ora e mezza in cui le immagini scorrono sullo schermo il silenzio e l’interesse dei presenti è grande: l’applauso scrosciante finale rompe la tensione e dimostra che la serie Voyager è entrata immediatamente nei cuori dei trekkers italiani. Solo un cruccio mi rattrista in questo momento di euforia: ho appena saputo che la prima stagione della nuova serie è stata acquistata dalla RAI e, visto come viene trattata Deep Space Nine dalla rete 2, ho paura che per molto tempo ancora dovrò accontentarmi di vedere gli episodi di Voyager in lingua originale…..

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Data astrale 9512.8

La giornata passa tra proiezioni, chiacchiere con nuovi amici appena arrivati e giri tra banchi vendite in attesa della serata che sarà piena di sorprese. Già il pomeriggio si anima con il gioco di ruolo dal vivo, ideato dai ragazzi della Statcom X di Bologna. Una dozzina di partecipanti, interpretando personaggi ispirati al mondo Star Trek, devono percorrere fisicamente alcune zone all’interno e fuori l’albergo dove troveranno indizi e personaggi che li porteranno sulla strada giusta per risolvere la loro missione. Mentre il gioco si dipana tra stanze e corridoi, un nuovo ed inatteso ospite richiama pubblico nella sala grande: un certo Fabrizio di Italia 1. Certo che l’aria che tira non è delle migliori per lui visto il trattamento che la rete Fininvest sta avendo per le ultime due stagioni di The Next
Generation. E dalle sue parole si capisce che per motivi di audience e, conseguentemente, di pubblicità, i dirigenti di Italia 1 non hanno intenzione di programmare The Next Generation ancora per un bel po’ di tempo. E’ facile immaginare la bordata di domande a cui viene sottoposto. Lui si difende dicendo che Star Trek gli piace, ma che non può farci niente. Ingoiamo il rospo e, nonostante tutto, lo trattiamo bene, nella speranza che qualcuno dei suoi capi cambi idea.
Dopo cena parte la sera/notte più lunga della Sticcon: la serata
Kobayashi Maru, uno degli appuntamenti più attesi dai partecipanti.
Alle 21,30 circa si inizia con la sessione fotografica, durante la quale cominciano ad affluire nella sala grande i concorrenti al concorso dei costumi che restano a disposizione di coloro che intendono immortalarli su pellicola e video. Quest’anno i partecipanti sono numerosi e i alcuni costumi sono veramente belli: sarà difficile votare il migliore! Come alle Convention precedenti nella lista dei partecipanti, previa autorizzazione da parte del Ponte di Comando, viene accettato un “intruso” che quest’anno è decisamente straordinario: nientepopodimeno che l’Alieno dell’omonimo film di
Ridley Scott. Il costume, realizzato in ogni parte artigianalmente da
Marco Ferrari è di gomma piuma e pressochè identico all’originale, coda e costole posteriori comprese. Il testone enorme crea qualche problema di sudorazione e visibilità a Marco, ma dall’esterno l’effetto è incredibile. Anche gli altri partecipanti però non sono da meno e dopo lunga votazione la scelta dei finalisti cade su una sacerdotessa vulcaniana, un costume di Q stile giudice di “Incontro a
Fairpoint”, una Dax uguale (anche fisicamente e quindi molto apprezzata dal pubblico maschile…) all’originale, un andoriano, una guerriera klingon e, naturalmente, l’Alieno. Purtroppo non arrivano alle finali altri costumi notevoli e spiritosi tra i quali un
(veramente una…) graziosissimo e pelosissimo tribolo saltellante, un
Worf impettito con tanto di fascia argentata klingon e un inquietante dignitario romulano. Prima delle votazioni inoltre fanno passerella alcuni “fuori concorso” tra i quali Marco Mari, vincitore dello scorso anno con il suo bellissimo costume da Borg, e Massimo Romani in perfetta tenuta da Nagus Ferengi. Alla fine, dopo difficili e impervie votazioni da parte della platea, il risultato della finalissima è: terzo classificato – Guerriera Klingon (sotto le cui spoglie è quasi irriconoscibile Carol, la ragazza di Massimo
Romani….); secondo classificato – Alien (che non ha vinto, presumo, solo per il fatto di non fare parte dell’universo Star Trek, anche se il costume è straordinario); primo classificato – Andoriano (vittoria ampiamente meritata per la perfetta colorazione azzurra, i cornetti da lumacone e i capelli, barba e baffi completamente bianchi, nonostante che al naturale il concorrente li abbia corvini….).
Al termine della movimentata gara si fa una pausa di circa mezz’ora per consentire al Senato delle Razze di riunirsi per proporre un documento comune al Ponte di Comando. Che più che un documento si rivela un vero e proprio processo sceneggiato al Ponte di Comando con arringa del Pubblico Ministero nella persona dell’Ambasciatrice
Romulana e della Difesa (si fa per dire…) nella persona dell’Ambasciatore Klingon. Il capo d’accusa è chiaro e semplice: si chiede la condanna di Alberto Lisiero & C. per aver, ormai dieci anni fa, costituito uno spregevole club di Star Trek che ha addirittura fatto proseliti, e parecchi ultimamente e, cosa ancor più obbrobriosa, organizzato delle Convention in cui i trekker partecipanti sono stati costretti a divertirsi…. Dopo avere ascoltato la testimonianza
“neutrale” di Superman (Elio Felicini, che aveva partecipato alla gara dei costumi lo scorso anno e sosia perfetto del supereroe) la giuria, composta dalle varie razze, dai Bajoriani ai Trill, dai Betazoidi ai
Vulcaniani, dà il responso che è unanime: colpevoli. Così come quello della platea: tutti alziamo le mani e giudichiamo il Ponte di Comando colpevole. Non resta che la punizione che è alquanto crudele: intonare la canzoncina che Kirk, Spock e McCoy cantano intorno al falò all’inizio di Star Trek V. Così, nonostante le velate proteste,
Alberto, Gabriella, Anna Maria e Anna Rita sono costretti ad alzarsi in piedi e a cantare l’infame filastrocca fino a che il pubblico, impietosito, tributa loro uno scrosciante applauso.
Abbiamo ormai passato le ore 24 e dopo la divertente scenetta del finto processo comincia la lunga nottata della Kobayashi Maru Game.
Convocate le squadre che si erano formate scrivendo i propri nomi nelle liste apposte fuori dalla sala riunioni (io ed Ermanno ci siamo aggregati al gruppo di altri amici della Statcom X), ogni equipaggio cerca di occupare uno spazio della sala grande in modo da non disturbare e da non essere disturbato dai movimenti degli altri equipaggi : lo scopo del gioco è quello di arrivare con la propria nave su di un pianeta rosso posto al centro di un diagramma composto da cinque pianeti blu su cui occorre prima atterrare ed eventualmente difendersi od attaccare gli altri equipaggi. Ogni movimento si effettua previa risposta ad una serie di quesiti che il nostro corriere riceve dal banco della giuria. Inoltre ad ogni pianeta blu raggiunto si riceve un indizio che servirà per scoprire il personaggio misterioso che occorre indovinare per concludere il gioco dopo essere atterrati sul pianeta rosso. Viene anche consegnato ad ogni squadra un gioco parallelo che consiste in un libricino contenente altre domande e quiz da risolvere. Il gioco comincia e tra il correre concitato di capitani e corrieri, grida di esultanza e urla di imprecazione per la
“facilità” delle domande a cui rispondere si va avanti fino alle cinque del mattino. Qualcuno, stremato, abbandona il campo (il sonno fa diverse vittime) e alla fine, eroici, stravolti e soddisfatti riusciamo a risolvere l’enigma: il personaggio da indovinare era Spot, il gatto di Data! Nonostante gli sforzi del nostro equipaggio il giorno dopo scopriremo di essere arrivati ultimi, ma, come si dice sempre per soffocare la delusione, ci consoliamo con un decoubertiniano “L’importante è partecipare…..”

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Data astrale 9512.9

Alle 10 del mattino, nonostante la notte insonne, arranco verso la sala ristorante, lasciando il consorte a smaltire a letto le fatiche della Kobayashi Maru. Sono assonnata, ma devo vedere a tutti costi “I,
Borg”, l’episodio inedito di TNG che spiega l’evolversi delle vicende dei Borg, incomprensibili in “Descent” (Il Ritorno dei Borg), se non si è visto prima l’episodio in programmazione questa mattina.
Terminata la visione del telefilm, faccio il solito giro tra banchi vendite e cerco di recuperare Ermanno che si è imboscato sul computer di Piero per gettarsi a capofitto in un’avventura virtuale con tanto di casco in testa.
Ormai è ora di pranzo e dopo andiamo a prendere il caffè con alcuni amici in attesa dell’incontro con l’editore Fanucci. Fanucci si rivela molto simpatico, estroverso e con tanta buona volontà nei confronti di
Star Trek. Ha deciso di osare il tutto per tutto e di editare regolarmente i romanzi e le novelizzazioni degli episodi: sembra sincero quando dice che ci promette di non far fare a Star Trek la brutta fine capitata in casa Garden ed Armenia. Alla fine diventa un eroe per la platea che lo applaude calorosamente.
Il tempo di un aperitivo ed è ora di cena. La gente arriva in costume o in abiti eleganti, perchè è la serata di gala. Il menù è particolarmente raffinato e alla fine i cuochi ci fanno un omaggio: una torta gigantesca con decorato sopra il nome dello STIC. Finita la cena ci attende un’altra serata lunga e piena di sorprese con l’elezione della Miss e del Sirenetto, le premiazioni dei partecipanti ai vari concorsi e l’asta di beneficenza.
La sala grande è strapiena di gente e quando sfilano le sfidanti il tifo è quello da stadio. Alla fine la spunta Carol Goodwin, scozzese che vive a Bologna (che già aveva ottenuto il terzo posto alla gara di costumi) e che, nonostante il paludamento Klingon, è indubbiamente la più bella (e la più simpatica, anche se il mio giudizio può sembrare parziale, visto che è mia amica….). Per il Sirenetto sfilano dei bei ragazzi, ma a furore di popolo si aggiunge alla lista il nome di
Fanucci ed è un giudizio unanime: vince l’Editore, che si dimostra anche molto sportivo nell’accettare l’inconsueto ruolo di “Bello dell’anno” della STICCON ’95 (e a dire la verità il verdetto non è poi così ingiusto…). Arriva il momento delle premiazioni dei concorsi:
Kobayashi Maru, Giochi di ruolo, Gioco di carte, Gioco di ruolo recitato, Concorso Computer art, Concorso Video, Concorso Disegno,
Concorso Poesie ed, infine, Concorso Racconto. Quest’ultimo viene tenuto per ultimo perchè è quello a cui partecipano più concorrenti ed
è da sempre molto combattuto. Chi vince avrà il suo racconto pubblicato sull’Inside. Io ho inviato un racconto mesi fa, ma non ho molte speranze: la giuria è composta da “addetti ai lavori” nel campo dell’editoria tra i quali Mariangela Cerrino, scrittrice professionista, e per me è la prima esperienza del genere. Aspetto con rassegnazione la proclamazione del vincitore: scorre il terzo classificato, poi il secondo ed infine…. sento la voce di Gabriella
Cordone pronunciare un titolo: Play Back di Gabriela Guidetti. Ma sono io! Ho un tonfo al cuore e le guance mi diventano di porpora, mentre mi alzo barcollante e ancora incredula per andare a ricevere il premio. Sento gli applausi e il mio nome gridato da amici e alcuni si alzano per stringermi la mano mentre mi avvicino ad Alberto Lisiero con la coppa in mano. Un bacio e la foto di rito e me ne ritorno al posto frastornata, mentre le congratulazioni fioccano un po’ dappertutto. E’ passata la mezzanotte ed ho ancora la forza di assistere alla pesca di beneficenza: quest’anno l’importo verrà devoluto al Telefono Azzurro, che sta andando verso una scandalosa chiusura per mancanza di mezzi finanziari. Il “clou” arriva alla fine della serata (o nottata, visto che sono passate le due….) con la battuta del Diario di Bordo firmato da Patrick Stewart durante la sua breve visita in Italia per lanciare il film “Generazioni”. La battaglia per l’aggiudicazione si fa ardua e alla fine restano due accaniti contendenti: David Cuciz, svizzero, e Massimo Romani, il ferengi di Bologna. A colpi di rilanci passano le duecentomila e la spunta Massimo tra gli applausi dei presenti (chi vuole vedere il
Diario di Bordo con dedica, può passare all’Ultimo Avamposto di
Bologna, dove Massimo lo tiene orgogliosamente in mostra).
Anche stanotte abbiamo fatto le ore piccole, ma ne valeva la pena.

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Data astrale 9512.10

E’ la mattina dell’ultimo giorno. Io ed Ermanno facciamo mestamente le valige e cominciamo a caricare l’auto. La hall dell’albergo è un brulicare frenetico di gente che va e viene con valige, zaini e borse ricolme di acquisti. Ci si saluta con affetto e ci si scambia indirizzi e numeri di telefono. Non trovo neppure il tempo di andare nella sala grande per la chiusura ufficiale del convegno, tante sono le persone che devo vedere prima di partire. Resta ormai solo il tempo di pranzare e di salutare per ultimi gli organizzatori. Con alcuni di loro ci si rivedrà presto, con altri l’appuntamento è alla prossima Convention che pare si terrà a Roma. Si tratterà della
STICCON del decennale e sarà organizzata alla grande e con ospiti che verranno da oltreoceano. Oggi sembra tanto lontana……e intanto anche questi bellissimi quattro giorni sono finiti. Partiamo per
Modena con tanti ricordi e nuovi amici da contattare durante l’anno, prima che ancora una volta la festa ricominci.

Gabriela Guidetti

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