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Anatomia Patologia IV

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Anatomia Patologia IV

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Infezioni virali acute

Le meningiti virali hanno decorso benigno ed evolvono con cefalea, febbre, segni meningei. Il liquido cefalorachidiano mostra pleiocitosi con linfocitosi, iperproteinorrachia, glicorrachia normale. La meningite può o no accompagnarsi a encefalite. Virosi secondarie a localizzazioni extranervose sono per es. parotite, mononucleosi infettiva, virus armstrong, infezioni primitivamente nervose sono ad es da Cocksackie ed enterovirus. Anatomopatologicamente opacamento ed iperemia meningei con essudato linfoide.
Nelle encefaliti virali i virus raggiungono il snc per via ematica o attraverso i tronchi nervosi. Il quadro di un’encefalite virale acuta
è dato da infiammazione ematogena con infiltrato leucocitario e macrofagico perivescolare, essudazione sierosa. Nelle fasi acute si hanno pmn e poi linfociti e plasmacellule. Proliferazione della microglia, con possibile formazione di rosette gliali, inclusioni intranucleari e intracitoplasmatiche (PESS, citomegalovirus, rabbia), necrosi tissutali.
Encefaliti enterovirus:
-poliovirus
-cocksackie
-echo
-virus
Si tratta di rna virus che causano tutti anche sindromi poliomielitiche e meningitiche. La poliomielite anteriore acuta è causata da poliovirus, o cocksackie, ed è scomparsa dal mondo occidentale a seguito della vaccinazione di massa: il virus si moltiplica nel tratto gastrointestinale e raggiunge il parenchima nervoso per via ematogena: Violento processo infiammatorio che interessa il midollo spinale a livello delle corna anteriori dei rigonfiamenti cervicale e lombare, ma può estendersi alle varie perti dell’encefalo. istologicamente si osservano infiltrati infiammatori prima neutrofili poi linfocitari e neuronofagia (nelle corna anteriori): residua una marcata perdita neuronale dove il processo è stato più spinto con paralisi periferica flaccida e ipotrofia degli arti. herpesvirus:
-herpes simplex
-varicella zooster
-cytomegalovirus
Si tratta di virus dna. l’encefalite da herpes simplex o encefalite necrosante acuta può colpire tutte le età, si riconoscono una forma neonatale, in cui sono interessati anche vari visceri, e una forma del bambino e dell’adulto. La via di accersso al snc è quella neuronale.
Due sono le ipotesi patogenetiche:
-il virus risale nei neuroni olfattori per trasporto assonale retrogrado dalla mucosa nasale
-il virus resta latente nel ganglio trigeminale da dove, riattivandosi, giunge alla mucosa nasale e poi con la via detta al cervello.
Sono interessati selettivamente i lobi temporali che appaiono macroscopicamente e in TAC rammolliti ed emorragici; istologicamente necrosi tissutale con macrofagi e manicotti linfocitari perivascolari, emorragie: inclusioni nucelari virali nei neuroni superstiti, colorabili con immunocolorazione con ac antivirus erpetico. Le leptomeningi presentano una infiltrazione infiammatoria diffusa. La malattia è acuta e fulminante, mortale nella maggiior parte dei casi; comparsa di segni neurologici focali, eventualmente
IEC e ernie cerebrali transtentoriali.
L’encefalite da herpes zooster è dovuta al virus varicella zooster che rimane latente nei gangli sensitivi per anni dopo l’infezione varicellosa, e si riattiva in condizioni di debilitazione o immunodeficienza. A partire dal ganglio e dai nuclei dei nervi interessati il processo si estende ai nuclei vicini e alle meningi.
Noti i sintomi cutanei, i gangli sono necrotico emorragici, infiltrati da cellule linfoplasmocitarie e leucocitarie, macrofagi, c’è proliferazione delle cellule satelliti. Nei neuroni residui troviamo inclusioni intranucleari. Possono venire interessate le meningi e i nuclei motori.
L’encefalite da cytomegalovirus si caratterizza per la presenza di voluminose inclusioni nel nucleo delle cellule infette; il virus causa infezioni per via transplacentare e in soggetti adulti immunodepressi.
Encefalite a focolai necrosanti di preferenza nelle zone subependimali degli emisferi cerebrali. La forme più tipica è l’encefalite nodulare, caratterizzata da noduli gliali costituiti da microglia, macrofagi ed astrociti distribuiti nella sostanza grigia di tutto l’encefalo. non vi sono infiltrati infiammatori perivascolari o meningei, può esserci corioretinite. rabdovirus: la rabbia è causata da un rabdovirus rna che è frequente tra gli anumali selvatici carnivori, e si trasmette attraverso la saliva infetta. All’uomo l’infezione viene di solito trasmessa da animali domestici, e quindi, dall’avvento della vaccinazione di questi, la frequenza della malattia è calata. Il periodo d’incubazione varia da !5 gg a diversi mesi, in media 40 gg. il virus risale i neuroni grazie al trasporto assonale retrogrado, e giunge così al snc. Due forme:
-eccitomotoria, caratterizzata da stato confusionale con eccitamento psichico e motorio, allucinosi olfattorie, spasmi orofaringei che impediscono l’ingestione di liquidi (idrofobia) e lesioni bulbari che portano a morte in pochi gg per paralisi respiratoria.
-paralitica, che può innestarsi sulla precedente o evolvere fin dall’inizio come paralisi ascendente.
Anatomopatologicamente le lesioni sono localizzate a tronco, midollo e ipotalamo, con infiltrati infiammatori perivascolari, proliferazione microgliale, neuronofagia e necrosi neuronale. Corpi di negri nei neuroni dell’ippocampo e del purkinje. arbovirus: serbatoio naturale dato da vertebrati (uccelli o mammiferi), la trasmissione all’uomo avviene tramite vettori come mosche e zanzare, per cui l’infezione ha carattere stagionale in dipendenza dal ciclo di sviluppo dei vettori.
Si classificano secondo il tipo di vettore, colpite tutte le età, mortalità 5-75%.
-zanzare:
-encefaliti equine (forma orientale ed occidentale). L’orientale è più grave: numerosi neutrofili, mortale nel 40-80%
-venezuelana
-di St. Louis
-encefalite giapponese
-encefalite australiana
-della valle di Murray
-zecche:
-encefaliti estivo autunnali:
-encefalite dell’europa orientale (la russa colpisce più gli uomini, che lavorano nelle foreste; sequele tipo polio)
-centroeuropee
-febbre da zecche del colorado
Il quadro patologico è dato da infiltrati infiammatori perivascolari, iperplasia microgliale, aspetti di necrosi neuronale e neuronofagia.
Tutto il nevrasse è sensibile all’azione del virus. interessamento cerebrale si può avere anche in corso di febbri emorragiche virali:
-febbre emorragica bovina da arbovirus, sintomi tipo delirium tremens
-febbre emorragica con sindrome renale, che da convulsioni
-virus di morbourg o delle scimmie verdi, da encefaliti, convulsioni, mieliti, psicosi
Encefalite letargica o di VonEconomo: praticamente scomparsa dal 1930, ha dato luogo ad epidemie tra il 1916 e il 1926, sembra essere dovuta al virus dell’influenza, o all’attivazione postinfluenzale di un virus di accompagnamento. Da sonnolenza, paralisi dei nervi oculomotori, coma e morte nei casi gravi. Patologicamente solite lesioni infiammatorie (infiltrati, necrosi neuronali, iperplasia microgliale)localizzate prevalentemente o esclusivamente al pavimento del IV ventricolo o comunque al mesencefalo.

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Infezioni virali lente

Sono definite dai seguenti caratteri:
-periodo d’incubazione molto lungo (mesi o anni)
-evoluzione progressiva cronica con esito inesorabilmente fatale
-infezione spontanea limitata a una sola specie animale
-lesioni localizzate a un solo organo per il sistema nervoso sono conosciuti tre gruppi di agenti:
-virus convenzionali come il mixovirus che induce la PESS
-virus oncogeni del gruppo Papova che causano la leucoencefalopatia multifocale progressiva
-agenti trasmissibili non convenzionali che causano encefalopatie spongiotiche:
-kuru
-malattia di jakob-kreutzfeldt
PESS:colpisce i bambini, 1/1000000, con età media d’esordio 7 aa,è progressiva e porta a morte in pochi mesi o al massimo due anni dall’esordio, e si deve al virus del morbillo. La sintomatologia iniziale è caratterizzata da disturbi psichici e da segni di deterioramento delle funzioni superiori (afasia, agnosia, aprassia), compaiono poi segni neurologici (mioclonie e coreoatetosi) e fenomeni accessionali (assenze amiotoniche e crisi miocloniche). Si arriva alla demenza e allo stato di decerebrazione o decorticazione, allo stupor e al coma. Ig aumentate nel liquor, con presenza di bande monoclonali.
Patologicamente infiltrazione del parenchima da parte di cellule microgliali che formano noduli, spesso con aspetti di neuronofagia; infiltrati perivascolari linfoplasmocitari, iperplasia e ipertrofia astrocitaria con organizzazione fibrillare precoce, degenerazione e necrosi neuronale, inclusioni neuronali e oligodendrocitarie che reagiscono con ac antimorbillo. Sembra quindi che -data la presenza di questi corpi che hanno questa reattività, e di ac antimorbillo nel sangue- l’agente della pess sia il virus del morbillo. L’infezione può essere contratta anni prima dell’inizio della sintomatologia, da 4 a
17. Si tratterebbe di un’infezione abortiva in cui virus si accumulano nella cellula causando una disfunzione cronica poichè essa non è in grado di sintetizzare una proteina, la prot. M, che serve per il rilascio del virus al difuori della cellula stessa. La reattività immunitaria è normale, come dimostrato dal fatto che l’esposizione degli antigeni glicoproteici virali sulla superficie dei neuroni colpiti suscita un vivace movimento anticorpale, ma non è efficace per bloccare l’evoluzione della malattia.

Leucoencefalopatia multifocale

progressiva:

decadimento mentale e segni neurologici focali, secondo la localizzazione delle lesioni. Exitus pochi mesi dopo l’inizio della sintomatologia. La malattia colpisce individui con malattie croniche debilitanti, particolarmente linfoproliferative, ma anche AIDS, K,
TBC, ecc. L’agente è un papovavirus della scimmia che infetta anche l’uomo (in università si è parlato di Human Papilloma Virus), che induce la demielinizzazione in seguito alla caduta delle difese immunitarie, in condizioni normali rimane latente nel snc. Oltre alle zone di demielinizzazione -che clpiscono ovviamente solo la sost bianca- troviamo iperplasia astrocitaria con marcata ipertrofia nucleare e talora cellule binucleate. L’oligodendroglia è gravemente lesionata al centro delle aree di demielinizzazione, mentre alla periferia si trovano oligodendrociti ipertrofici con inclusi dati dalle particelle virali. encefalopatie spongiotiche trasmissibili:
-kuru
-creutzfeldt-jakob
Kuru. la malattia colpisce alcune tribù della nuova guinea, e prevale nella donna; caratterizzata da atassia, tremori, cachessia, disturbi delle funzioni cognitive. morte in alcuni mesi. Trasmissione legata alle pratiche di cannibalismo, le donne e i bambini ingeriscono l’encefalo di persone malate, che viene a loro riservato.
Patologicamente degenerazione neuronale, stato spongioso, proliferazione di microglia e astrociti. placche similamiloidee. Le lesioni sono prevalentemente, ma non esclusivamente, cerebellari, e interessano per lo più la sostanza grigia. il cervelletto appare atrofico. La patogenesi è come per le altre malattie spongiotiche
(vedi più sotto)
Creutzfeldt-jakob:colpisce individui di ambo i sessi tra 40 e 60 aa,è progressiva e l’exitus si ha in genere un anno dopo l’inizio dei sintomi., che sono dati da deterioramenteo mentale progressivo, con distonie e rigidità piramidale, atassia cerebellare, mioclonie, cecità corticale, ecc, fino allo stupor, al coma, alla morte. anatomopatologicamente stato spongioso cioè vacuolizzazione del neuropilo della corteccia cerebrale e delle altre zone di sost grigia del cervello, degenerazione neuronale e proliferazione astrocitaria.: placche congofile, pas+, di natura amiloidea. DD con alzheimer. La si può avere per utilizzo in medicina di ipofisi o estratti di ipofisi contaminati (iatrogena)
Scrapie:degli ovini, la pecora non sta in piedi: l’agente infettante
(lo stesso delle altre due malattie) contiene proteina proteasi resistenti che reagiscono con ac ottenuti con la proteina prione Pr P
27-30 dello scrapie. Le proteine prione polimerizzano formano sostanza amiloide. l’agente infettante delle encefalopatie spongiotiche non sembra essere un virus, o un viroide, non viene inattivato dai denaturanti del dna e resiste per mesi in formalina.

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Patologia vascolare

L’emorragia intracerebrale è al 90% a genesi ipertensiva e al 10% dovuta a angiopatia trombofila traumatica (il sangue raccolto sotto l’aracnoide in caso di ematomi derivanti da traumi cranici lede i vasi) oppure ad angiomi cavernosi o a traumi. Le sedi più frequenti sono: nuclei della base (55%) sostanza bianca degli emisferi (15%) talamo (10%) ponte (10%) cervelletto (10%) . L’ipertensione provoca la rottura di microaneurismi congeniti infatti si e verificata la coincidenza tra sede di microaneurismi e sedi di emorragia L’emisfero colpito da emorragia è edematoso ed espanso, si possono avere inondamento ventricolare, ernia nucale, distorsione assiale con emorragia pontina secondaria da strappamento, vasospasmo che se persiste da necrosi. Alcuni giorni dopo l’emorragia compaiono neutrofili e pochi monociti => edema => ipertensione => ernia cerebrale => arrivano i fibroblasti => formazione di una cicatrice che appare come un area giallo ocra con tendenza alla cavitazione.
L’emorragia subaracnoidea si deve a rottura di aneurismi della base( congeniti per il 95% dei casi ma anche arteriosclerotici e micotici ).
Nelle persone >70-80 aa il poligono del Willis è molto sclerotico, e ci sono le note complicazioni dell’aterosclerosi, cioè le strutture arteriose appaiono rigide e anche traumi di modesta entità possono causare rotture. Le sedi più frequenti sono:
-arteria comunicante anteriore 40%
-arteria cerebrale media 34%
-giunzioni carotidi interne -arteria comuincante post 20%
-aneurismi dell’arteria cerebrali post. 6%
Il sangue di solito distrugge le parti basali dei lobi frontali.
L’emorragia da aneurisma tende alla recidiva che è max dopo 24-48h dopo la prima => trattamento chirurgico precoce
L’ematoma epidurale (acuto) è dato da una raccolta ematica tra osso e dura madre, dovuta di frequente alla rottura della arteria meningea media da parte dei margini taglienti di una frattura del temporale. Si ha coma per la rapida espansione della massa nella scatola cranica.
Ematoma subdurale : raccolta di sangue tra aracnoide e dura, ha andamento cronico ed origina dalla rottura delle vene a ponte. A un mese dal trauma nausea, vomito, cefalea, con imponente raccolta più o meno ematica che si accresce per gemizio di sangue o per osmosi.
Nell’igroma cistico l’accrescimento avviene solo per osmosi e il liquido è limpido, tipo liquor. Ci sono piccoli movimenti detti ” a fisarmonica” per trasudazioni di liquidi attraverso i vasi di parete e per riassorbimento attraverso il liquor, i quali sono dannosi perchè impediscono la guarigione.
Infarto cerebrale:consegue a una mancata irrorazione di un’area cerebrale, lesioni irreversibili si verificano quando il flusso si riduce a meno del 10% del normale e il malfunzionamento si verifica sotto il 50%. Si ha necrosi di tutte le componenti cerebrali, neuroni, glia, fibre nervose, mielina, endoteli vasali, ecc. Le dimensioni sono varie, da pochi mm a molti cm, e la localizzazione dipende dall’arteria interessata. Le cause dell’infarto sono:
-trombosi arteriosa da arteriosclerosi
-embolia
-arteriti (rare, PAN,luetica, ecc)

L’area infartuale appare pallida o emorragica, secondo che il flusso sia restaurato oppure no. L’infarto bianco è difficilmente riconoscibile nelle prime ore dopo l’evento, poi il focolaio si rammollisce e si rigonfia comportandosi come una massa occupante spazio, con le conseguenze del caso. In questa fase il citoplasma neuronale diviene eosinofilo con nucleo poco colorabile. In un momento successivo divengono poco colorabili tutti gli elementi cellulari, per necrosi coagulativa con spongiosi del nucleo, poi interviene la necrosi colliquativa e compaiono fagociti ricchi in gocciole lipidiche. La lesione esita dopo tempo in una cicatrice gliale con cisti, contenente pigmenti ematici se l’infarto è stato emorragico. Ai margini della lesione c’è una zona con astrociti ipertrofici e proliferazione capillare.

U.B.

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