Salve a tutti! Questo mese ritorno per parlarvi di un manga che sta al primo posto tra i miei preferiti in assoluto, mi riferisco a quell’opera, unica nel suo genere (e nel genere fantasy), che porta il nome di BASTARD!!, il primo serio lavoro da fumettista professionista
(concedetemi la rima) di Kazushi Hagiwara, già cartoonist di talento.
Chi ha già preso in mano questo fumetto (tradotto in buona parte per il mercato italiano dalla Granata Press) non avrà sicuramente bisogno di presentazioni, ma per coloro che non l’abbiano mai visto o sentito nominare (e cosa aspettate ad andarlo a comprare?!), vale la pena di fare una spietata propaganda pubblicitaria, tanto più che, finora, tutti quelli a cui l’ho consigliato ne sono rimasti assolutamente entusiasti. D’altra parte, BASTARD!! non può non colpire la fantasia e l’immaginazione, sia per il disegno superbo che lo caratterizza
(specialmente a partire dal quarto volume), sia, soprattutto, per l’originalità dei protagonisti. Se la trama, infatti, non si discosta molto dallo schema classico del fantasy, ciò che davvero segna la differenza dagli altri manga dello stesso genere sono proprio i personaggi, nati sicuramente dagli stereotipi tipici dei giochi di ruolo alla D&D, ma caratterizzati in maniera del tutto originale, oserei dire quasi geniale, se non temessi di venire accusata di eccessivo entusiasmo. In ogni caso, davvero geniale è il protagonista
Dark Schneider, l’eroe più egoista, arrogante, superbo, spietato, capriccioso e, per molti sensi, infantile che si sia mai visto in un fumetto, giapponese e non.
Ma veniamo alla trama: sulla Terra, quattro secoli dopo l’ultima guerra nucleare che ha portato la razza umana alla quasi totale estinzione, si sono scatenati orribili mostri e forze oscure. La scienza e la tecnologia sono andate perdute e agli uomini non è rimasto altro che affidarsi ai più antichi dei poteri, quello della magia e quello della spada. Uno tra i più esperti conoscitori dell’arte magica è, appunto, il nostro protagonista, Dark Schneider, uno stregone tanto potente e sicuro di sè da decidere di conquistarsi il mondo intero, assoggettando uomini e mostri ai propri voleri.
Grazie ad un potentissimo esercito e al valido aiuto di quattro subalterni (chiamati i Quattro Re), Dark arriva quasi a raggiungere il suo scopo, ma il principe Ras di Metha Licana si oppone a lui e riesce a sconfiggerlo, trasformandosi nel leggendario guerriero-dragone, indicato in tutte le leggende come il difensore dell’umanità. Ras scompare nell’epica battaglia e Dark Schneider sembra essere stato ucciso, ma in realtà lo stregone è riuscito all’ultimo istante a trasferire la propria anima nel corpo di un neonato, il piccolo Rushe
Lenren, con l’intenzione di reincarnarsi in esso e ricominciare a vivere. Il trucco viene scoperto dal monaco Jio Naut Sohto, il quale, approfittando della temporanea impotenza di Dark, lo imprigiona completamente in Rushe, con un incantesimo che gli impedisca di manifestarsi nuovamente.
Quindici anni più tardi, Kahr Su, uno dei Quattro Re, rimette insieme l’esercito di un tempo e ne prende il comando, proponendosi di terminare ciò che Dark Schneider stesso aveva cominciato: la conquista del mondo. Per assicurarsi però di non venire sconfitto come il suo antico comandante, Kahr decide di avvalersi di un potente alleato,
Anthrasax, il dio della distruzione, un mostro invincibile rimasto addormentato dall’epoca della guerra nucleare e che può essere risvegliato solo grazie a quattro sigilli magici, custoditi nei regni più potenti del pianeta.
Il piccolo e fifone Rushe Lenren, nel frattempo, è cresciuto a Metha
Licana, come fratello adottivo di Tia Naut Yoko, la figlia del monaco
Jio, senza sapere nè sospettare nulla del segreto che nasconde nel corpo. Ben presto, però, la città viene attaccata e messa a ferro e fuoco dall’esercito di Kahr Su, che è alla ricerca di uno dei sigilli magici; solo l’enorme potenza di uno stregone come Dark Schneider potrebbe opporsi al nemico e salvare la città: Yoko si vede così costretta a tentare il tutto e per tutto e spezza l’incantesimo che
Jio aveva fatto su Rushe, sperando di poter ottenere l’aiuto del potente stregone che è rinchiuso nel fratellino. Il ragazzo però si trasforma in un Dark Schneider tutt’altro che disposto a salvare gli abitanti di Metha Licana, anzi deciso a sterminarli per far pagare loro l’affronto subito quindici anni prima e pronto a radere tutto al suolo. Per la città sembra la fine, ma, incredibilmente, una parte di
Dark (l’anima di Rushe che è rimasta in lui) mostra di avere una terribile soggezione di Yoko e lo stregone, terrore di tutte le genti, scopre di essere disposto a fare pressochè di tutto pur di non farsi prendere a sberle dalla delicata ma energica fanciulla.
Iniziano così le comiche avventure di questo insolito protagonista, costretto ad allearsi ai suoi nemici di un tempo, e che, pur continuando ad aspirare alla conquista del mondo, viene continuamente sottoposto non solo alle ramanzine ed alle sberle di Yoko, ma anche ad imbarazzanti trasformazioni da Dark a Rushe nei momenti più inopportuni.
La genialità del personaggio sta proprio nella sua incredibile doppia personalità: nulla a che vedere con lo sdoppiamento classico stile
Jekill/Hide, buono/cattivo, al contrario, si può dire che le due persone, il bambino e lo stregone, interferiscano tra di loro combinandosi in maniera inaspettata. Dark Schneider diventa un personaggio lontano anni luce da tutti gli stereotipi fantasy/cavallereschi: non ha codice morale nè codice d’onore, non ha altra regola che non sia quella della sua vanità e del suo egoismo, è capriccioso come un bambino viziato e, nello stesso tempo, proprio come un bambino, è incapace di resistere ai ricatti più banali (tanto per intenderci, accetta di salvare il mondo solo perchè Yoko minaccia di non dargli più la merenda…!) ed incapace di assumersi seriamente la benchè minima responsabilità. E’ un improbabile conquistatore della
Terra, vanesio ed arrogante, e conscio della propria vita privilegiata di eroe di carta. Ciò che rende il manga veramente unico, è proprio questo: Dark Schneider sa benissimo di essere un eroe disegnato, è consapevole di recitare una parte in un’avventura seguita da spettatori che stanno al di là del suo mondo e di questo si approfitta bellamente, inventando le cose più assurde, gli incantesimi più improbabili e le resurrezioni più miracolose, giustificando il tutto con la convinzione che per un “protagonista strafico” (parole sue) nulla sia impossibile.
Avrei mille altre cose da dire su questo manga (come vi ho già detto,
è il mio preferito in assoluto!!), ma lo spazio è tiranno (tanto per citare una frase fatta…) e devo concludere, ma non preoccupatevi
(oppure, se finora vi siete annoiati, preoccupatevi pure!!), ne riparlerò nell’articolo dedicato agli anime, visto che ho intenzione di occuparmi proprio dei sei OAV che compongono la serie di BASTARD!!.
Mi resta un ultimo accenno sullo stile grafico di Hagiwara che è davvero particolare, dal momento che cambia notevolmente parecchie volte nel corso delle due serie (l’ultima non ancora terminata) del manga: inizialmente il tratto è grezzo, quasi trascurato, pur mantenendo uno stile tipico da cartone animato, in seguito, grazie anche alla collaborazione di assistenti di talento come Takeshi
Okazaki e di “ospiti” del calibro di Kia Asamiya e le (onnipresenti)
Clamp, le figure si fanno più armoniose, i fondali sempre più simili ad una cartolina e l’uso delle linee cinetiche e della prospettiva ardito ed innovativo. Lungo tutto il corso del fumetto, restano però i deformed, le caricature dei personaggi, ed incredibili scritte nascoste tra le righe in cui Hagiwara può veramente dire di tutto: commentare il tempo atmosferico, dare giudizi su dischi o film, parlare direttamente con i personaggi o con i lettori. Tutti espedienti azzeccatissimi per sottolineare le numerose gags del fumetto e far scivolare nella parodia le situazioni più drammatiche.
Proprio non c’è serietà in BASTARD!!….
Ma ora proseguiamo e parliamo di OAV!
Bastard!!
Randy