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La prima volta dei tre punti

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La prima volta dei tre punti

Domenica 4 giugno si è chiuso il campionato 1994/95 di calcio, il primo che vedeva l’assegnazione di 3 punti per la vittoria. Un anno fa si parlò molto dell’opportunità di adottare tale formula anche per il campionato italiano (ricordo che in Inghilterra è già applicata da qualche anno e che negli ultimi mondiali è stata utilizzata nei gironi eliminatori della fase finale).
Ovviamente vi erano gli entusiasti della nuova formula e gli scettici, che affermavano che nulla sarebbe cambiato.
Cosa doveva cambiare? A detta dei fautori dei 3 punti, il maggior premio dato alla vittoria avrebbe finito per punire le squadre eccessivamente votate a distruggere il gioco avversario e per premiare le squadre che pareggiavano meno (rischiando e vincendo di più). Tra gli scettici c’era chi argomentava che applicando i 3 punti per la vittoria alle classifiche degli anni precedenti, nulla sarebbe mutato in termini di scudetto, piazzamenti UEFA e retrocessioni. Certo questo
è vero, ma nessuno notava questo.
Un anno fa alla vigilia dell’ultima giornata la classifica nelle zone basse della classifica era la seguente:

Cremonese…………………….31 (40)
Genoa………………………..31 (39)
Inter………………………..31 (42)
Cagliari……………………..30 (39)
Piacenza……………………..29 (37)
Reggiana……………………..29 (38)
Udinese………………………28 (35)
Atalanta……………………..19 (26)
Lecce………………………..11 (14)

Piacenza e Reggiana (che di fatto si contendevano l’ultimo posto disponibile in serie A) si presentavano appaiate a 29 punti ed erano attese da due incontri difficili sulla carta, ma contro squadre demotivate (il Piacenza giocava venerdì 29/04/94 contro il Parma che si preparava alla finale di coppa delle coppe; la Reggiana giocava contro il Milan campione d’Italia che ormai pensava soprattutto al
Barcellona). Il Piacenza giocando due giorni prima rispetto alla
Reggiana si assicurò un pareggio certo che la Reggiana non avrebbe mai battuto il Milan a Milano. Quel che è successo si sa, il Piacenza fece
0-0 e la Reggiana vinse 1-0 con un gol di Esposito a 20 minuti dalla fine. Cosa sarebbe successo se si fossero applicati i 3 punti? Il
Piacenza avrebbe giocato per vincere a Parma perchè avrebbe avuto un punto in meno rispetto alla Reggiana alla vigilia dell’ultima giornata
(37 contro 38) e, se fosse riuscito nell’impresa, forse la Reggiana dovendo giocare per vincere a Milano (non potendosi accontentare più del pareggio) avrebbe incontrato qualche difficoltà in più e le cose sarebbero andate diversamente (sono solo ipotesi, sia ben chiaro).
Indipendentemente dalle situazioni di classifica, dotando la squadra vincitrice di un punto in più ci si poteva aspettare un calo dei pareggi complessivi (in particolare degli 0-0), un aumento delle reti segnate e un aumento pure degli spettatori sugli spalti. Vediamo cosa
è successo quest’anno rispetto agli anni passati (dal 1988 al 1994, campionati confrontabili perchè vi partecipavano 18 squadre).

Stagione . Pareggi . 0-0 . Gol
———————————————–
1988/89 . 115 . 57 . 645
1989/90 . 116 . 43 . 684
1990/91 . 111 . 43 . 702
1991/92 . 111 . 38 . 695
1992/93 . 104 . 27 . 858
1993/94 . 104 . 38 . 741
———————————————-
Media 1988/94 . 110 . 41 . 721
———————————————-
1994/95 . 115 . 27 . 773
———————————————-

In primo luogo si è registrato un forte calo dei pareggi (77 contro una media di 110 degli anni precedenti). I pareggi per 0-0 sono calati a 27 eguagliando il dato del 1992/93, ma ben al di sotto della media
(41). I gol (773) sono superiori alla media (721), anche se ben inferiori al dato record della stagione 1992/93 (858).
Gli spettatori potrebbero rappresentare un dato controcorrente
(204.212 presenze in meno rispetto al 93/94), ma bisogna fare alcune osservazioni. Questo è stato un anno particolarmente triste perchè ha visto parecchi casi di violenza (non dimenticate i fatti di Genova), che sicuramente hanno allontanato parecchi tifosi occasionali dagli stadi. Bisogna osservare che i dati sugli spettatori sono ‘inquinati’ dal fatto che ogni anno 4 delle 18 squadre cambiano con tutto quel che segue (ogni squadra ha un pubblico numericamente diverso dalle altre).
In conclusione, a mio parere, questa modifica al regolamento ha molto giovato e dovrebbe pagare ancora di più l’anno prossimo quando anche i più scettici (tra gli allenatori) si saranno convinti che alla lunga conviene di più provare a vincere piuttosto che vivere di pareggi.

Tonyk
Rivista da cui è tratta la foto: Match

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