Benvenuti un’altra volta all’appuntamento Socializziamo di KULT
Underground, in questo numero vorrei soffermarmi su di un aspetto che riguarda da vicino il mondo del Sociale oggi, l’Obiezione di
Coscienza.
Ne ho voluto parlare in questo numero perchè proprio in questo periodo i vertici politici italiani stanno discutendo la nuova legge di obiezione, legge che dovrebbe andare a prendere il posto di una vecchia ed ormai logora legge del 1971.
L’aspetto da tener presente nell’analisi di questo passo molto importante nella definizione dei confini del servizio allo stato, sta in una corretta definizione di cosa si intende per obiezione di coscienza.
Il punto focale per una corretta definizione di cosa oggi i giovani intendono per obiezione di coscienza è come si affronta la scelta. Un giovane quando si pone di fronte alla scelta servizio militare-servizio civile calcola un’infinità di varianti, ne facciamo un breve elenco statistico preso da un noto settimanale italiano su un campione di 150 diciottenni intervistati.
Motivi per la scelta del servizio Civile (obiezione di coscienza):
-Distanza 23%
-Impegno Sociale 34%
-Minor impegno 25%
-Non Violenza 18%
Da questi dati possiamo notare che la metà degli intervistati preferisce il servizio civile per motivi di “tornaconto personale” e a questo punto non ci possiamo lamentare se vi è un’accesa discussione per la rivisitazione di questa legge. Non possiamo, infatti, difendere un diritto importante come quello della salvaguardia della pace e del rispetto personale alla non violenza se esiste ancora una fetta di popolazione che intende il servizio civile come un modo per
“aggirare” la pratica forse noiosa del servizio militare lontano da casa.
Il servizio civile per poter avere quel fondo di verità di cui ha bisogno per poter sussistere ha bisogno di rivestire quel ruolo di impegno sociale che alla luce della situazione attuale italiana è molto importante.
Non a caso una statistica a livello nazionale indica che il 38% di coloro che hanno prestato servizio civile hanno concluso il proprio servizio con la stabile professione nell’ambito sociale nel quale aveva preso conoscenza durante l’obiezione.
La legge, intanto, è in fase di studio per poter definire un fenomeno come quello dell’obiezione in termini più consoni alla grande massa di obbiettori che prestano servizio nel nostro paese.
Tutto questo preambolo è servito a definire quali sono i confini del servizio civile ed a introdurre una riflessione che vuol essere solo tale, e dalla quale ognuno può recepire ciò che ritiene importante e scartare ciò che ritiene non congruo alle proprie idee, ricordando che questo spazio vuole unicamente darvi uno spunto di riflessione e dibattito personale e non la verità.
Bene a questo punto posso partire….
Sono convinto, alla luce delle precedenti costatazioni, che l’impegno sociale che si cela dietro la scelta dell’obiezione di coscienza possa far passare in secondo piano molti altri motivi personali. Si deve a questo punto cercare di rendere questo anno di servizio più fruttifero possibile, perchè le potezialità di questo periodo sono enormi. Si ha, infatti, la possibilità di prendere contatto con realtà che non sarebbe facile incontrare nella nostra vita fatta di benessere.
Insomma voglio porre l’accento sul fatto che l’obiezione di coscienza da la possibilità di confrontarci con il mondo del Sociale e poi noi stessi faremo le nostre considerazioni. Quindi cerchiamo di dare una chance all’impegno Sociale e poi se vedremo che non è la nostra strada, amici come prima ce ne andremo potendo scegliere altre forme d’impegno nella società alla luce di un’esperienza fatta.
Vorrei solamente sottolineare che la cosa importante e fondamentale nella vita di ognuno di noi è far rispettare i nostri diritti e dietro all’obiezione di Coscienza ce ne stanno molti, quindi non diamo la possibilità a chi dice “NO” di toglierci i nostri diritti.
Ricordandoci che esistono al mondo tante persone per le quali un tuo anno al loro servizio vuol dire un anno in più di speranza, quindi
…Difendiamo una scelta per la VITA (di tutti)…
Arrivederci