KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Non troppo sottovoce

6 min read

Non troppo sottovoce

Mese nuovo, volto nuovo. Ma a parte questi particolari, perchè in effetti altro non sono, qualcosa di più grande sta continuando a scandire i passi per noi di KULT. E ricordate che quando dico noi di
KULT intendo sia chi anche questo mese ha lavorato sodo per realizzare questo numero, sia chi sta iniziando proprio ora il viaggio che lo porterà a leggere quello che è stato scritto.
Comunque raccontare tutto ciò che è accaduto in questo maggio che, per chi scrive, è prossimo alla fine, è quasi un impresa ardua: parecchi giornali “tradizionali” si stanno accorgendo di noi, concedendoci più o meno grandi segnalazioni, e molti sono gli impegni, per così dire, mondani, a cui KULT ha preso parte, o a cui KULT prenderà parte nell’immediato futuro.
Inoltre la collaborazione con personaggi attivi in ambito locale e nazionale fa ben sperare di raggiungere vette ancora più alte.
L’interesse poi di NETTUNO amplia ancora il già vasto parco di nodi
Internet su cui la rivista si potrà trovare con regolarità e costanza, garantendo un più libero accesso e download anche a chi ci segue da lontano.
Ma il vero successo è quello che anche questo mese ci consente di proporre più di duecentosettanta kappa di testi, perchè questo vuol dire che lo sguardo su questa prima rivista multimediale underground non l’hanno puntato solo gli addetti ai lavori dell’informatica o della telecomunicazione, ma anche il nostro target principale: la gente comune.
Comune fino ad un certo punto, ok, ma il passaggio che hanno fatto loro, prima o dopo della nostra apparizione, è lo stesso che anche altri di voi possono fare. Se avete ancora dubbi a proposito della diffusione di arte, non voglio considerarla qualcosa di meno, tramite supporti impensabili poco tempo fa, allora pensate a questo: senza i computer noi non ci saremmo, e nessuno senza rimetterci decine milioni a numero potrebbe fare qualcosa anche solo di vagamente simile a quello che stiamo facendo da nove mesi.
Grazie, invece, ad un semplicissimo/diffusissimo strumento chiamato calcolatore elettronico quello che stiamo portando avanti può essere considerato ancora soltanto un buon inizio.
Non ci sono limiti alle espressioni di pensiero e di forma che si possono realizzare; non ci sono praticamente limiti alla diffusione che possono avere le realizzazioni compiute. E a seconda degli scopi che ci si prefigge è possibile regolarsi sui costi e sui guadagni in maniera diretta.
Per un sistema multimediale di grande livello è necessario un supporto di ampie capacità, come ad esempio un CD, ma per la maggior parte delle situazioni normali, dandosi un po’ da fare, è possibile continuare a lavorare su economicissimi e riproducibilissimi floppy. E questo senza rinunciare completamente a qualità e impatto. Ma forse questo lo potete giudicare per conto vostro.
Ripeto, noi siamo qui, e cominciamo ad essere veramente in tanti. Ed è bello sapere di stare sensibilizzando migliaia di persone proponendoci non come profeti, nè come stregoni, ma come persone che vogliono cambiare le cose, iniziando a scavare dalle fondamenta. Pensate a cosa volete fare, e fatelo. Non è così difficile. In più, il concetto del muoversi insieme dà la garanzia di non stare facendo qualcosa di impossibile.
I computer possono far superare barriere altrimenti insormontabili, in moltissimi campi, e perciò, rivolgendomi soprattutto a tutti coloro che, finite le superiori, stanno pensando a cosa fare della loro vita, dico questo: scegliete ciò che più è vicino alle vostre caratteristiche ed è più affine ai vostri gusti, ma non dimenticate che, anche se decidete per filosofia o lettere non potrete ignorare il mondo che vi circonda per sempre. Perciò un po’ di full immersion nell’informatica, anche solo per diventare utenti esperti, se non programmatori, vi potrà aprire strade che ancora non conoscete.
Ma qual’è la situazione attuale in Italia?
Beh, ognuno non ha che da guardarsi intorno, per giudicare. Noi non siamo gli unici a cercare di fare un po’ di movimento, ma la maggior parte delle persone che si stanno impegnando ad investire tempo e denaro su Internet, o nel campo del software, a mio modesto parere, non sta parimenti “educando” il pubblico in modo che possa accogliere in modo adulto ciò che gli viene proposto.
E se nel caso della televisione questo può non essere un problema
(spesso è la tivù che crea i gusti, invece di adattarsi a quelli degli utenti), nel campo dell’informatica, in cui il concetto di “mostro” è sempre dietro l’angolo, le cose cambiano.
Sappiate che quello che vi viene proposto dalle riviste, o quello che ultimamente si sta vedendo con una frequenza sempre più alta un po’ dovunque, è solo uno dei modi di concepire il nostro futuro con i computer, e non è detto che debba per forza essere il migliore, o quello giusto.
Ci sono mostre d’arte a cui praticamente nessuno assiste, e un numero indescrivibile di situazioni interessanti che probabilmente non riuscirete mai a vedere. Poi c’è il fenomeno Realtà Virtuale, con i suoi miracoli e il suo splendore. Poi ancora musica cybernetica e tutto lo scibile umano su cd-rom.
E se a tutto questo molti di voi non riescono a moderare un “chi se ne frega”, in fondo, hanno la mia comprensione.
Anche perchè non esiste nulla di più malleabile di ciò a cui state assistendo, nulla di più adatto a modellarsi ai vostri desideri, e alle vostre necessità. Perciò non subite, ma agite. Non lamentatevi in disparte, ma proponete voi quello che pensate sia importante. E fatelo non troppo sottovoce, come anche noi stiamo cercando di fare.
Ricordatevi che lo spazio nuovo che si è venuto a creare, lo spazio virtuale che si sta rapidamente riempiendo di applicazioni commerciali e non, è anche vostro. Almeno per il momento.
Noi stiamo ritagliando qualcosa che non ci va di definire nicchia.
Vogliamo essere un precedente su territorio Italiano. Chiamateci poi
“rivistucola”, o snobbateci, non ha importanza. Noi intanto, per il momento, ci siamo, e se voi state leggendo queste righe, beh, pensate che potreste essere stati voi a scriverle. Non è impossibile. Non c’è nessun muro, sottolineo “almeno per ora”, da scavalcare. Basta aprire la porta, e rimboccarsi le maniche.
Anche solo nel campo delle nuove professioni, perchè non è affatto detto che il vostro desiderio principale sia, come per noi, quello di proporsi gratis alla gente, molte nuove porte si stanno aprendo, e chi sarà pioniere avrà i suoi vantaggi.
Noi, non troppo sottovoce, vorremmo fare presente a tutti che le cose stanno cambiando, e che, come per tutte le “rivoluzioni” i veri vinti saranno quelli che non si accorgeranno degli sconvoglimenti in atto.
Se ne avete voglia, unitevi a noi, nel nostro cammino, e fatelo con ciò che ritenete importante. E più ritenete che non c’entri nulla con i computer più vi accorgerete dei vantaggi che potrete ottenere utilizzando un supporto di questo tipo.
Ma inutile andare ancora avanti. So che siete impazienti di leggere l’enorme mole di scritti che vi accompagnerà in questo giugno, e perciò non vi tengo oltre.
Solo il tempo di ringraziare ancora tutti quelli che hanno collaborato con noi, e quelli che stanno dedicando un po’ della loro attenzione a queste pagine.
Fatevi sentire.

Marco Giorgini

Commenta