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La Città Delle Bestie

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La Città Delle Bestie

Rieccoci di nuovo a noi, cari appassionati di animazione giapponese.
Questo è naturalmente il consueto appuntamento con gli OAV (qualcuno di voi non sa ancora cosa sono? Leggete i numeri arretrati di KULT!) di produzione nipponica.
Stavo passando in rassegna le uscite video per scegliere un’opera da proporvi questo mese, quando mi sono accorto di un titolo già uscito da parecchio tempo, ma che merita senza ombra di dubbio di essere recensito. Si tratta dell’OAV Yoju Toshi, tradotto in italiano come La
Città Delle Bestie. Che si tratti di qualcosa di speciale, i lettori più attenti lo potranno capire già dando una occhiata alla scheda tecnica che vi sottopongo immediatamente:

Titolo originale: Yoju Toshi
Tratto dal romanzo di Hideyuki Kikuchi, pubblicato originariamente nella collana Tokuma Novels Monthly
Realizzazione: MADHOUSE
Character Design, supervisione dei disegni e regia: Yoshiaki Kawajiri
Assistente alla supervisione dei disegni: Masaki Takai
Supervisione dei fondali: Kazuo Oga
Musiche: Yoshimasa Tokai
Durata: 83 minuti
Copyright 1987 H. Kikuchi / Tokuma Shoten Video Art / Japan Home
Video
1993 Manga ent. Ltd.
1994 Granata Press per licenza di Manga Ent. Ltd.

Notate alcuni nomi familiari? Se avete letto gli articoli dei mesi scorsi, dovreste… Ad esempio, il fatto che le animazioni siano curate dalla MADHOUSE, dovrebbe già dirvi molto sulla qualità delle medesime… Per chi fosse un po’ distratto, ricordo che sotto questa sigla si cela lo staff di animatori che ha curato Ninja Scroll e Il
Vento Dell’Amnesia (e molti altri ottimi titoli ancora). Anche il nome di Yoshiaki Kawajiri dovrebbe dirla lunga… Questo autentico geniaccio dovrebbe infatti esservi già noto dai tempi di Ninja Scroll.
Correte a rivedere la scheda che vi presentai a suo tempo… Altro particolare interessante, è che anche questo OAV, come pure quello del mese scorso (Il Vento Dell’Amnesia) è stato tratto da un romanzo di
Hideyuki Kikuchi. Chi non muore si rivede! L’anno di produzione è il
1987, e questo significa che in effetti La Città Delle Bestie precede di parecchi anni Ninja Scroll. Tuttavia, pur non essendo recentissimo, questo OAV è di una qualità veramente superba, tanto da poter fare invidia alle produzioni più moderne. La storia ha tinte decisamente forti, e molto frequenti sono i riferimenti al sesso, tanto che la visione è riservata ad un pubblico maggiorenne. Questo è un tipico esempio di come spesso, nelle produzioni nipponiche, il sesso e l’horror si fondono assieme per dare origine ad un filone assai peculiare e intrigante. Ci tengo comunque a sottolineare che in questo
OAV le scene “piccanti” non sono mai eccessive o gratuite, ma sempre funzionali alla storia. Ad ogni modo, chi ancora crede che l’animazione sia un genere di spettacolo destinato unicamente ad un pubblico di bambini, cambierà sicuramente idea vedendo La Città Delle
Bestie… E’ ora di finirla infatti con questi sciocchi pregiudizi; l’animazione è una forma di espressione artistica come le altre, ad esempio come il cinema o la letteratura: esistono film e libri per ogni fascia di età, perchè non dovrebbe essere altrettanto per le opere d’animazione? (L’astensione dall’uso del termine “cartoni animati” è voluta). In Giappone non esiste tale differenza, ed è per questo motivo che nascono opere tanto interessanti, come questo Yoju
Toshi.
Ehm… Temo di essermi lasciato un po’ trasportare… Scusate, ma prima o poi dovevo sfogarmi! Non ne posso più di sentire certi discorsi! Bene, ed ora torniamo a noi. Come dicevo, ne La Città Delle
Bestie è presente una buona dose di erotismo, mescolato con tanto horror, il tutto supportato da una animazione ad altissimo livello.
Parecchie sequenze sono davvero da antologia: i movimenti della donna-ragno la prima volta che incontra Taki, la battaglia tra la nebbia all’aeroporto… I tocchi di classe si sprecano: ce ne sono dappertutto, anche nei dettagli (ma è anche questo che distingue un buon lavoro da uno mediocre). Piccole cose, ma che ad un occhio attento la dicono lunga sulla qualità di questo OAV: Taki che si accende una sigaretta (notate la perfezione dei movimenti, probabilmente studiati dal vivo), la banconota allungata al barman
(col vero disegno di un biglietto da 10000 yen), lo scorrimento dei lampioni a fianco dell’auto in corsa che avviene in maniera proporzionale alla distanza, la falena che danza attorno ad un lampadina proiettando l’ombra sulla parete, e molti altri ancora.
Questa a grandi linee è la storia: parallelo al nostro esiste un mondo delle tenebre, un’altra dimensione popolata da creature spesso mostruose e dotate di grandi poteri. Pochi esseri umani sono consapevoli della sua esistenza, e si adoperano ormai da decenni per la pacifica convivenza dei due mondi, un compito assai difficile.
Quando ormai la firma di un nuovo trattato di pace è imminente, il grande medium Giuseppe Maiato (nonchè bisbetico e erotomane vecchietto) giunge a Tokio. Senza di lui il trattato non potrà essere concluso, e così Genzaburo Taki e La misteriosa e bella Makie vengono designati come sue guardie del corpo. Taki è un agente umano, mentre
Makie appartiene al Lato Oscuro. Purtroppo per loro, alcuni elementi sovversivi del Lato Oscuro faranno di tutto per uccidere loro e
Maiato, in modo da impedire la firma del trattato e scatenare così una guerra tra i due mondi. I due protagonisti non avranno certo vita facile, ed una grossa sorpresa li attende alla fine della vicenda…
Come è mia consuetudine, non scenderò in particolari più di così, per non togliervi il gusto della visione di questo splendido OAV.
Personalmente ho trovato molto interessante l’atmosfera cupa, angosciosa, che permea l’intera opera, arrivando a tratti ad una intensità quasi onirica… La Tokyo ipermoderna si presta sorprendentemente bene a fare da scenario per mostri orripilanti e poteri oscuri… quasi come se l’alienante massa di cemento ed acciaio non sia in fondo tanto diversa da un villaggio medioevale infestato dagli spiriti. Se un tempo le persone vivevano in isolamento, anche nella folla più grande si può essere completamente soli… I colori foschi, talora gelidi, sono molto efficaci nel rendere certe atmosfere crepuscolari e visionarie che fanno di questo OAV un’opera da non perdere.
Prima di terminare e di lasciare la parola a Judge Jap, una curiosità: dal romanzo di Kikuchi è stato tratto anche un film dal vivo, The
Wicked City, ad opera del regista vietnamita Tsui Hark, che è disponibile anche in italiano. Devo dire però che non c’è confronto: la versione animata resta superiore in tutto a quella dal vero.
Bene, ed ora è il turno di Judge Jap. Alla prossima!

Il Ninja
Il Giudizio Finale

Ormai sembra che la cosa sia ufficiale, il mio collega che sceglie i film da recensire sta attuando un subdolo piano nei miei confronti per minare la mia credibilità e la mia autorevole figura di giudice. Sta infatti continuando a scegliere, mese dopo mese, dei titoli riguardo i quali c’è ben poco da giudicare. Di conseguenza mi ritrovo inevitabilmente costretto a moderare le mie critiche nei confronti dei film recensiti.
Come avrete sicuramente intuito dai miei precedenti discorsi anche questo mese ho ben poco da lamentarmi per quanto riguarda la qualità de “La città delle bestie”, un altro splendido titolo realizzato dalla
MADHOUSE.
Nel film, nel quale troverete una splendida animazione, sono riusciti a ricreare un’intrigante atmosfera lugubre e sinistra che non farà altro che trascinarvi nella coinvolgente trama che, non per niente, è stata tratta dal romanzo di Hideyuki Kikuchi. L’unica cosa che posso dire è che, siccome questo film rientra nel genere Horror Sexy
Splatter, difficilmente riuscirà ad attrarre tutti coloro che non apprezzano questo genere di produzioni, nonostante la cura con cui è stato realizzato.
Con questo non ho più nulla da dirvi se non per darvi appuntamento al mese prossimo con il vostro integerrimo…

Judge Jap

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