Questo nome racchiude un progetto ardito e complesso che sta muovendo i primi passi nel mondo dei circoli culturali, cosi’ ampio e spesso cosi’ evanescente. L’arte, questo sublime mistero che scaturisce dalle menti umane, e’ il nostro campo, ma non ci limitiamo, interessandoci a tutte le sue innumerevoli facce: scrittura, scultura, grafica, musica, pittura, recitazione … tutto, tutto quello che si puo’ definire espressione, comunicazione, sogno. Il fatto stesso di nascere e’ stato un problema organizzativo e d’intenti ma con il lavoro e la determinazione ci stiamo allargando e siamo molto orgogliosi di cio’.
Esiste infatti un substrato incredibilmente ampio di aspiranti artisti, una sfera vasta, complessa e affascinante, che ci permette di sperare nel futuro, di aprire nuovi orizzonti come questo, KULT, cosi’ vicino alle nostre intenzioni di dare spazio a tutti quelli che non l’hanno e probabilmente non l’avranno mai, sui circuiti cosiddetti normali.
Artemisia e’ quindi un’immensa cornice pronta ad ospitare i piu’ svariati progetti, le piu’ ardite opere, i piu’ trasgressivi autori che da soli non riescono a mostrare quanto valgono e cosa vogliono dare e dire. Per questo il lato organizzativo e’ cosi’ importante e le mostre e rassegne da noi proposte ne sono l’esempio. Vogliamo essere attivi pur incontrando notevoli difficolta’ e sottolineando che nessuno di noi e’ pagato, tutti volontari pronti a sacrificare un po’ di tempo libero per qualcosa in cui crediamo saltando qualche drink al pub o qualche film alla tv. Per questo, purtroppo, abbiamo subito qualche perdita, ma il nocciolo duro rimane, pronto ad affrontare i tanti ostacoli pur di vedere la rinascita di un interesse culturale che vada oltre Ambra, Stallone, lo Swatch e Pippo Baudo. Non criminalizziamo nessuno, per carita’, ma crediamo che si possa ottenere di piu’, molto di piu’ dal nostro paese, da noi stessi e dimostrare come la vita possa essere piacevole andando oltre quello che ogni giorno, ogni ora ci viene proposto come modello e come meta da raggiungere ad ogni costo. Pensare con la nostra testa, esprimere i nostri sentimenti, i nostri desideri, le nostre paure sarebbe un eccezzionale risultato, da sempre pero’ rimasto utopia. Vi aspettiamo, quindi, siate dei nostri, insieme costruiremo una nuova via, un nuovo percorso, lo possiamo fare e concludo ricordando Mencio: “Non e’ che l’uomo non puo’, l’uomo non vuole.”
Siamo nati ufficialmente nell’aprile del 1994 da una mia idea in collaborazione con altri tre personaggi emblematici: Gianluca
Galletti, il fotografo, Francesco Boni, il compositore (ora perso in una galassia femminile chiamata Claudia) e Giulio Tugnoli, il computerdipendente. Presentato lo statuto e noi stessi all’Assessorato alla cultura di Finale Emilia, partimmo verso mete ignote per arrivare la’ dove nessuno e’ mai giunto prima.
Il comune, gia’ in quel periodo, promise di trovarci una sede. Per ora solo parole, ma non ci scoraggiamo e vedremo di migliorare tale situazione in breve tempo, tenendo sempre a mente il piano ZeroZeta in caso di fallimento: l’occupazione militare del municipio con relativa richiesta di riscatto.
La nostra prima mostra “Finale Cyberpunk”, tenutasi nel settembre dello scorso anno e’ stato il trampolino di lancio, ottenendo notevole successo e l’interesse della stampa locale (vedi Gazzetta di Modena del periodo). In tale occasione abbiamo accostato disparati generi artistici quali la scrittura con il mio libro tascabile “I Racconti di
Silicio”, la pittura con le opere hard di Eva, gia’ presente ad
Erotica 94, la musica con il dj Piddu e l’autore Evans e la computer graphic di Matteo Vallini e il sunnominato Giulio. Questo e’ stato un buon esempio di lavoro eseguito con pochi mezzi, poco tempo e poco spazio (l’unica cosa che abbondava erano le parolacce, le sigarette e le bottiglie di birra) A dicembre vi e’ stato un intermezzo occupato dai giochi di ruolo, per molti di noi una vera passione, e il torneo
(a dir la verita’ il terzo organizzato da noi) ha avuto un buon esito
(di solito si dice cosi’). A Febbraio siamo “espatriati” a Caselle di
Crevalcore e qui abbiamo allestito la prima mostra d’immagine fotografica, ottenendo discreti risultati, anche se un pub e’ molto dispersivo come luogo in cui comunicare certi tipi di… messaggi.
Naturalmente ad ogni nostra “apparizione” abbiamo conosciuto decine di persone tra cui vi era sempre uno o piu’ interessati al lavoro di
Artemisia ed e’ proprio questo che ci riempie di orgoglio e permette di affrontare le nuove fatiche di marzo (fra poco, per me che scrivo) con il progetto “INTERSEZIONI”, su forme di arte comunicativa, ma per questo spero di ritornare il prossimo numero, visto che tale articolo uscira’ in aprile, a manifestazione ormai conclusa. Se la collaborazione con KULT continuera’, come mi auguro e con beneficio per entrambi, nei prossimi mesi potremmo invitarvi in anticipo. Con cio’ ringrazio KULT e tutti i suoi lettori per l’attenzione e spero di ritrovarvi il mese prossimo.
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