Benritrovati, cari lettori; questo e’ naturalmente l’angolo dedicato alle opere d’animazione giapponesi. Come avrete gia’ capito se avete letto l’articolo precedente (se non lo avete fatto, provvedete immediatamente!) questo mese ho deciso di dedicare le mie consuete rubriche a Video Girl Ai. Infatti da questo splendido manga sono stati tratti ben sei OAV (cioe’, come abbiamo detto piu’ volte, animazioni realizzate esclusivamente per il mercato Home Video) della durata di mezz’ora ciascuno. Attualmente sono disponibili i primi due episodi anche in italiano, per la collana Yamato Video, e presto seguiranno anche gli altri quattro. Prima di vedere piu’ nel dettaglio di cosa si tratta, vi presento come al solito la loro scheda tecnica.
Soggetto: Masakazu Katsura
Produttore esclusivo: Hiroshi Watanabe
Planning: Hiroki Goto, Kazuo Nakano, Shoonen Jump
Produttori: Teruhisa Ishikawa, Tetsuo Daitoku
Sceneggiatura: Masanori Sekishima, Satoru Akahori
Regia: Mizuoo Nishikubo
Character Design: Takayuki Goto
Direttore dell’animazione: Takayuki Goto
Direzione Artistica: Tatsuya Kushida
Fotografia: Akihiko Takahashi
Musiche: Tooru Okada
Animazione: I-G Tatsunoko
Anno di produzione: 1992
Durata: sei episodi da 30 minuti ciascuno
Copyright: 1992 Masakazu Katsura, Shuueisha Inc. Tokyo – 1994 Yamato
S.r.l.
Bene, ed ora vediamo un po’ di dire qualcosa a proposito di questi
OAV. Spesso, quando vengono realizzate versioni animate di fumetti di successo, puo’ capitare che le aspettative dei fans vadano deluse. Ad esempio, quando si cerca di condensare centinaia di pagine di storia in una manciata di minuti di video, capita sovente che il tutto venga pesantemente rimaneggiato; in certi casi il risultato e’ quasi irriconoscibile. Fortunatamente, pero’, i realizzatori degli OAV di
Video Girl Ai hanno fatto veramente un buon lavoro. Vista la discreta lunghezza del fumetto originale, una versione animata che lo coprisse per intero era chiaramente improponibile. Da qui la decisione (a mio parere alquanto saggia) di limitarsi solo alla prima parte della storia. Scelte meno avvedute avrebbero probabilmente portato alla compressione delle vicende originali in uno spazio necessariamente troppo stretto, coi risultati che si possono immaginare. Invece i sei episodi OAV di Video Girl Ai coprono solamente i primi due volumetti originali e poco piu’ (una minima parte del totale, quindi) e questo permette loro di essere molto fedeli alla versione cartacea, almeno per quello che riguarda i primi episodi. In particolare i primi due sembrano sceneggiati direttamente “fumetto alla mano”. Gli episodi successivi, invece, cominciano a presentare alcune diversita’; la storia e’ infatti stata modificata quel tanto che basta per permetterne la conclusione al sesto episodio. Una sceneggiatura fedele fino in fondo al fumetto avrebbe infatti lasciato dei punti in sospeso, obbligando poi alla realizzazione di OAV successivi.
Da un punto di vista tecnico, ci si puo’ ritenere senza dubbio soddisfatti. Il character design dei vari personaggi e’ molto fedele al manga originale: non per niente Masakazu Katsura stesso (il creatore di Video Girl Ai) vi ha collaborato attivamente. L’unica cosa che lascia un po’ perplessi e’ il colore scelto per i capelli di Ai, che da biondi che erano nel fumetto sono diventati grigio-bruni nell’OAV.
La regia si dimostra a tratti davvero geniale: nel primo OAV ad esempio, tutte le scene del fumetto sono fedelmente riprodotte, ma montate ad arte con un ingegnoso sistema a flashback, e impreziosite da alcune trovate stilistiche degne di nota. Le prime scene mostrano
Ai che parla dal video, come se NOI avessimo messo la videocassetta
“Io Ti Consolero'” nel nostro videoregistratore. Persino gli effetti di cattiva riproduzione del nastro sono simulati, per cui non spaventatevi… Il vostro videoregistratore gode ancora di buona salute!
Nel complesso, questi OAV hanno (almeno all’inizio) un tono leggermente piu’ scanzonato e un po’ meno drammatico rispetto al manga. Tuttavia restano comunque una delle trasposizioni animate piu’ fedeli all’originale che io conosca.
Le musiche sono molto buone, e sottolineano perfettamente le atmosfere e i sentimenti dei protagonisti. Ma di questo parleremo piu’ nel dettaglio nel prossimo articolo…
Per concludere, vorrei fare i miei complimenti ai responsabili di questa versione italiana per la cura che hanno messo nel realizzarla.
Apprezzo molto ad esempio, il fatto che i titoli originali e alcune scritte che compaiono durante gli OAV siano stati lasciati cosi’ com’erano, mentre la traduzione per il pubblico italiano viene affidata alla voce fuori campo o a discreti sottotitoli. Anche gli esilaranti siparietti “extra” presenti alla fine di ciascun episodio sono stati mantenuti (davvero molto divertenti, sopratutto quello alla fine del secondo OAV…). Persino i titoli di coda sono rispettosi delle immagini finali. Bravi!
Bene, non mi voglio dilungare; se avete letto l’articolo precedente avete gia’ una idea su cosa sia Video Girl Ai. Cosi’ come il fumetto, anche questa versione animata rappresenta un must per ogni appassionato (e non). Non fatevi sfuggire questa favola moderna!
E con questo vi lascio nelle mani di Judge Jap. Chissa’ se trovera’ qualcosa da dire anche stavolta…
Questo mese avrei anche potuto non scrivere nulla vista la sventura che mi è caduta addosso all’improvviso e visto che i primi due episodi di Video Girl Ai sono decisamente impeccabili sotto ogni aspetto. C’è solo un piccolo tassello che non combacia con l’insieme. Di questo piccolo particolare se n’è infatti accorto anche il mio collega e si tratta del colore dei capelli di Ai che dovrebbero essere biondi ed invece sono grigi. Questo però non influisce assolutamente sulla qualità dell’OAV che decisamente superiore alla media.
Come vi avevo preannunciato non ho avuto molto di cui lamentarmi. Me ne ritorno ora ai miei problemi ma Judge Jap vi aspetta per il prossimo Giudizio Finale.