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Lezione 2

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Corso di lingua russa

Lezione 2

Ciao a tutti e bentornati! Spero che i primi approcci con il russo siano stati più che positivi, perchè oggi si parte in quarta con il nostro primissimo testo!
Dopo esserci soffermati sulle lettere dell’ alfabeto e la loro pronuncia, ecco delle regoline pratiche per non incappare in brutti errori di ortografia…

Le consonanti della lingua russa si distinguono in Forti e Deboli.

Le consonanti forti sono: b v g d z k l m n } r s t f h.
Le consonanti deboli sono le suddette SEGUITE DAL SEGNO DEBOLE fatta eccezione per j w q che rimangono sempre forti e non sono mai seguite dal segno debole e per c x che sono sempre deboli. Le consonanti di questo tipo sono dette PALATALIZZATE.
Il fenomeno di palatalizzazione avviene non solo in presenza del segno debole ma anche quando le consonanti succitate (eccezion fatta per j w q che sono sempre forti e per c x che sono sempre deboli e mai soggette a fenomeni di palatalizzazione) sono seguite dalle vocali y e p a i ‰.
Potremo quindi trovare parole graficamente simili che si distinguono solo dalla presenza del segno debole o di una vocale di palatalizzazione.
Ad esempio, la parola ugol{, carbone, si distingue da ugol, angolo, soltanto dalla presenza del segno debole.
Oralmente, la distinzione tra queste due parole sta nella pronuncia della l che nella prima è molto marcata, mentre nella seconda assomiglia molto al gruppo “gl” di sciogliere.
Ultimo punto da considerare è l’accento.
L’accento in russo è mobile. Ciò significa che nelle varie forme della medesima parola esso può cadere su sillabe diverse.
Ad esempio vrac, medico, al plurale diventa vraci.
Le vocali della lingua russa si pronunciano chiare e nette soltanto se accentate. Se sono atone, vengono pronunciate in modo meno chiaro e spesso mutano anche di qualità. La “O” ad esempio se si trova in sillaba non accentata, si pronuncia come una breve “A”.
La “A” posta in sillaba non accentata si pronuncia con un suono intermedio tra la “A” e la “E”.
La vocale “i” nelle stesse condizioni viene pronunciata con un suono tra la “E” e la “i”.
La vocale “‰” è sempre accentata, quindi la pronuncia risulta chiara.

Dopo tanti paroloni e tanta teoria tiriamo un sospiro di sollievo… e buttiamoci nel primissimo testo che contiene tutte le caratteristiche finora illustrate.
A seguito vi fornisco la traslitterazione per poter leggere.

Y – jurnalist . Y – Davno izucap russki Franko – vrac. On ex‰ }loho
}onimaet }o- russki Ivan }etrovic – naw ucitel{. On horowo znaet ital{ynski
ja ‘ùrnalist, ja davnò izuciàju rùsskij jazyk. Ja uzè choro‘ò ponimàju po-rùsski. Franco vra. On je‘ò plòcho ponimàet po-russki. Ivàn
Petrovi na‘ uitel’ On choro‘ò znaet ital’janskij jazyk.

OK; come vi è sembrato ? Il testo è abbastanza semplice ma nonostante questo c’è già abbastanza materiale per fare qualche considerazione interessante.
Procediamo per punti:

*    :io sono giornalista. Come avrete notato, “io” si dice “Y” e meraviglia delle meraviglie… il verbo essere non compare!!!!!! In russo infatti, la forma del verbo essere al presente non esiste. Al suo posto graficamente si usa un trattino chiamato tirè ed ometterlo viene considerato errore. Attenzione quindi a non dimenticarvelo!
*    :”da tempo”
*    :studio la lingua russa. yz>k oltre che linguaggio, significa anche lingua (in senso anatomico)
*    :bene, è una parola generica e quindi usatissima. Risolve spesso molti problemi…
*    :capisco.
*    :il russo. Questa formula avverbiale è utilizzata con alcuni verbi particolari e solo nel contesto delle lingue. Quando si parlerà di un libro scritto in inglese si dirà po-anglijski, quando vi chiederanno se parlate il francese voi risponderete, “Da, ja govorjù po-francuzski”. Attenti al tirè!
*    :ancora male.
}loho è il contrario di
choro‘ò e risolve
altrettanti problemi.
*    :il nostro insegnante. Attenzione alla pronuncia di ucìtel’ “l'” come “gl” di sciogliere.
*    :sa l’italiano. In questo caso non utilizziamo po-ital’janski perchè il verbo “sapere” richiede un complemento diretto, cioè un complemento oggetto, mentre po-ital’janski è un avverbio.

Curiosità

La parola Bistrot che designa il localino dove ci si siede ai tavoli e si beve ascoltando musica o mangiando stuzzichini non deriva dal francese, come ci si potrebbe aspettare, ma dal russo “bystro” che significa “velocemente”. Infatti così venivano definite le taverne dove si servivano pasti veloci e frugali per chi, appunto, non poteva soffermarsi al tavolo.

Se vi dovesse capitare di trovarvi in Russia e voler fare un giro al
Luna Park, non chiedete un biglietto per le montagne russe perchè, credeteci o no, laggiù si chiamano montagne americane!

Ciao e alla prossima!!!!

Giulia Bursi

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