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Il Bosco Delle Sirene

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Il Bosco Delle Sirene

Salve a voi, cari lettori di KULT Underground. Come ormai dovreste sapere (ad ogni modo ve lo ripeto) questo e’ l’angolo dedicato a fumetto e animazione giapponesi. Prima di parlarvi dell’opera che ho scelto per questo mese, vorrei salutare e ringraziare tutti coloro che ci hanno fatto visita alla fiera GiochiaMO che si e’ tenuta a febbraio a Modena. Ci ha fatto veramente molto piacere vedere un simile interesse per KULT, e questo ci ricompensa di tutte le difficolta’ che ogni mese dobbiamo superare per creare qualcosa. Ricordate comunque che KULT siete anche voi, e quindi non fatevi scrupoli ad inviarci qualsiasi cosa riteniate degna di essere pubblicata.
Bene, dopo questo doveroso preambolo, passerei direttamente a parlarvi del manga (ovvero fumetto giapponese, per chi ancora non conoscesse questa parola) del mese. Il solo nome dell’autore, o meglio, dell’autrice di questo fumetto dovrebbe dire molte cose agli appassionati. Penso infatti che sia impossibile interessarsi di manga
(o anche di animazione) e non aver mai sentito parlare di Rumiko
Takahashi. Anche chi non e’ un super-appassionato (o, con termine giapponese, un otaku), e’ assai probabile, soprattutto se appartiene alla mia generazione, che conosca cartoni animati come Lamu’ o Cara dolce Kyoko (i titoli originali sono, rispettivamente Uruseiyatsura e
Maison Ikkoku). Di recente l’ultimo titolo e’ uscito doppiato in italiano in una serie su videocassetta, come pure un’altra opera, famosissima in Giappone e ignota in Italia fino a qualche anno fa,
Ranma 1/2. Cosa hanno in comune tutte queste serie animate? E’ facile, sono state tutte tratte da fumetti disegnati da Rumiko Takahashi, che e’ semplicemente una delle autrici di manga piu’ famose e amate di tutto il giappone (e anche all’estero, se si pensa che le sue opere sono pubblicate ad esempio negli Stati Uniti e in Italia). Sicuramente avremo modo di esaminare meglio i fumetti di cui vi ho appena accennato, dato che sono tutti in corso di pubblicazione per il mercato italiano. Si tratta di storie molto lunghe, con situazioni tipicamente da sit-com in cui non manca mai il romanticismo e una robusta dose di umorismo demenziale. Tuttavia, questo mese vedremo un fumetto che rappresenta “l’altra faccia” di Rumiko Takahashi, quella rappresentata dalle svariate opere che vanno sotto l’unica etichetta di Rumic World, nelle quali l’atmosfera si fa cupa e inquietante.
Alcuni episodi brevi di Rumic World sono stati pubblicati sulla rivista Mangazine gia’ da qualche tempo, ma e’ solo ultimamente che e’ disponibile tradotta in italiano, la raccolta dei primi tre episodi di
Ningyo no Mori, ovvero Il Bosco delle Sirene. Si tratta di un unico volume di 250 pagine circa, nel quale prende vita un racconto macabro e affascinante. Yuta, un ragazzo all’apparenza giovane, ha in realta’ ben cinquecento anni. In pieno medioevo giapponese, infatti, conduceva una vita di pescatore, quando un amico gli mostro’ uno strano pezzo di carne. Incautamente ne mangiarono, e questo cambio’ la vita di Yuta.
Una leggenda narra infatti che chi mangia carne di sirena ottiene la vita eterna, e proprio di carne di sirena si trattava. Gli amici di
Yuta che avevano mangiato la carne morirono tutti; solo pochi infatti riescono a sopportare i cambiamenti metabolici che rendono immortali.
Quella che potrebbe sembrare fortuna, si rivela ben presto una maledizione: Yuta non invecchia piu’, le sue ferite si rimarginano in breve tempo, e anche se viene ucciso e’ in grado di tornare in vita.
Tuttavia questa condizione gli impedisce di fare ancora parte della societa’ umana, di formare una famiglia con cui essere felice. E dopo essere vissuto per centinaia di anni, Yuta ha il solo desiderio di poter invecchiare e morire come un comune essere umano. Per questo comincia un lungo pellegrinaggio alla ricerca di una sirena, perche’ pare che solo uno di questi esseri mitici possa aiutarlo. Ma le sirene nascondono molti terribili segreti, e non sono certo esseri su cui fare affidamento…
A voi il piacere di scoprire come si sviluppa la storia che vi ho soltanto accennato. Questo volume si rivela di assai piacevole lettura, e cattura sin dalle prime tavole l’interesse del lettore.
L’atmosfera sinistra e macabra che si respira ad esempio nel villaggio maledetto del primo episodio, o nella casa dei Kannagi nel terzo e’ evocata con autentica maestria dall’autrice. Il tratto di Rumiko
Takahashi, cosi’ pulito e fresco, sembrerebbe inadatto per una storia dai toni “horror” (spesso anche violenti) come questa, ma vi assicuro che raggiunge egregiamente lo scopo. I personaggi sono tutti ben delineati (la Takahashi ha una grande esperienza e bravura in questo) e la storia risulta scorrevole ed appassionante. Non ci vuole molto a farsi catturare da questa fiaba dai toni oscuri, una fiaba che spazia dal passato al presente attraversando il tempo assieme al protagonista.
In definitiva, consiglio vivamente la lettura di questo volume non solo agli amanti dei manga (e ovviamente ai fans di Rumiko Takahashi) ma anche a tutti quelli che apprezzano i fumetti di buona fattura e le storie inquietanti stile “ai confini della realta’”. Buona lettura da

Il Ninja

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