Da alcuni anni nell’ambiente urbano si sta assistendo ad un costante aumento del numero degli animali da compagnia.
E’ un fenomeno apprezzabile sotto molti punti di vista in quanto l’animale d’affezione copre un ruolo socialmente importante per l’uomo ormai succube delle estenuanti condizioni dovute all’inurbamento (stress, mancanza di comunicazione, ecc.).
L’animale è quindi diventato un compagno di giochi per i bambini, per i quali è utilissimo supporto educativo, un amico per gli anziani, capace di rendere più attiva e serena l’ultima parte della loro esistenza, e via dicendo.
La scienza, inoltre, ne ha trovato un ulteriore e benefico impiego nella terapia di alcune patologie neurologiche, fisiche ed anche cardiache
(portatori di handicap) e nel recupero di alcune forme di devianza sociale
(tossicodipendenti, carcerati).
All’innegabile ruolo di utilità sociale che ha assunto l’animale d’affezione, si contrappongono degli aspetti più inquietanti che stanno man mano emergendo, proprio a causa della diffusione sempre maggiore che questo fenomeno sta assumendo.
Possessori di animali non del tutto responsabili possono creare alla collettività problemi di carattere igienico, di sicurezza, di convivenza.
Strade e marciapiedi in alcuni punti sono diventati, per così dire “campi minati” da escrementi di ogni tipo e dimensione per l’abitudine dei proprietari, ormai diventata moda, di portare con sè gli animali (cani in particolare) lungo i percorsi del centro cittadino.
Anche i proprietari che lasciano vagare incontrollati i propri animali contribuiscono a creare grossi problemi sia di natura igienica che di pubblica sicurezza.
Il contenimento degli animali, in particolare dei cani, è regolamentato da norme riguardanti l’igiene e la polizia veterinaria, che nei casi summenzionati vengono quindi disattese.
Infatti il D.P.R. 320/54 Regolamento di Polizia Veterinaria ai fini di prevenire la diffusione di malattie contagiose anche per l’uomo (Rabbia in particolare), prevede che i cani vengano custoditi nella proprietà, liberi all’interno di essa, se recintata, altrimenti con un sicuro mezzo di contenimento. Al di fuori della proprietà, dovranno: essere sempre condotti al guinzaglio e con la museruola nei pubblici locali, sui mezzi pubblici e nelle vie più intensamente frequentate.
Il Regolamento Locale di Igiene Veterinaria prevede inoltre che i possessori provvedano affinchè i propri animali depongano gli escrementi al di fuori dei marciapiedi, negli scoli laterali delle strade.
A Parigi per esempio era stato adottato un nuovo sistema per tener puliti i marciapiedi utilizzando delle motociclette appositamente attrezzate per questo scopo.
L’esperimento non è riuscito, per la persistenza dei proprietari a disattendere le norme igieniche, pertanto l’amministrazione ha deciso di elevare multe salatissime ai contravventori.
Per quanto attiene ai problemi riguardanti la sicurezza, si tratta ovviamente dell’incolumità fisica delle persone.
Un cane lasciato vagare senza custodia può aggredire, sia per propria indole, sia per eventuali atteggiamenti intenzionali e non, di chi incautamente gli si avvicina, diventa quindi quasi un’arma senza controllo.
Anche i problemi relativi alla convivenza stanno divenendo sempre maggiori per numero e per gravità.
Infatti l codice comportamentale dell’animale non coincide ovviamente con quello dell’uomo, sta quindi nella coscienza e nella correttezza di chi si assume la responsabilità del possesso, correggere o limitare tutti quegli aspetti che oltrepassano i limiti di accettabilità da parte degli altri vicini o coinquilini che siano.
Riguardo a quest’ultimo aspetto però, al di là della obbedienza alle norme, giocano un ruolo importante altre componenti sociali e psicologiche di correttezza di rapporti fra persone: in primo luogo l’educazione ed il rispetto verso i propri simili.
Animali in città
Roberto Nicoletti