KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Lay It Down – Al Green

2 min read

(Blu Note 2008)
 
Apro, sfoglio e leggo con attenzione ogni dettaglio di questo Lp che il postino, dopo una lunga e snervante attesa, mi ha finalmente recapitato a casa. In copertina il volto paffuto e sorridente di uno dei grandi maestri della soul music, il Reverendo Al Green.
All’età di 62 anni, l’autore di Let’s stay together, si lancia nuovamente sul mercato discografico con questo doppio Lp Lay it down. Un album che non delude le aspettative, riconfermando la straordinaria freschezza artistica del soul singer dell’Arkansas, capace di attraversare indenne 30 anni di carriera intrisi di spiritualità e di amore per il soul.
Green anche questa volta realizza un’opera compatta che procede all’unisono per tutta la durata del tempo: undici canzoni soul, perfettamente integrate l’una all’altra, senza brani minori che ne compromettano l’ascolto.
Ad accompagnarlo in Lay it down e You’ve got the love I need, una spalla ideale del calibro di Anthony Hamilton, che con il suo timbro di voce sottile ed elegante, coniuga al meglio lo stile seventies con il neo soul. In Take your time, troviamo la melodiosa e sensuale Corinne Bailey Rae, mentre John Legend, uno dei musicisti più rappresentativi della scena R&B americana, affianca il Reverendo di Memphis in Stay with me.
Dietro il mixer, Amhir Khalib Thompson in arte ?uestlove. Divenuto ormai una garanzia, il batterista dei Roots, da anni si muove con disinvoltura nella sua doppia veste di produttore e musicista, firmando le produzioni di Common, D’Angelo, Erykah Badu e molti altri membri della scuderia di okayplayer.com
In Lay it down, ?uestlove affiancato dal talentuoso tastierista hip hop James Poyser, non stravolge lo stile di Green, creando invece una giusta continuità fra classico e moderno grazie alla scelta dei fiati affidata ai Dap Kings Horns, e alla sezione ritmica curata insieme al bassista Adam Blackstone.
Un disco consigliato a tutti gli amanti del soul, o meglio del southern soul, targato Al Green.

Commenta

Nel caso ti siano sfuggiti

8 min read
2 min read
2 min read