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Gon il terribile

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Gon il terribile

Salve a tutti voi, lettori di KULT Underground, e in particolare a voi amanti del fumetto giapponese (detto anche Manga ). Come ormai dovreste sapere, questa è la rubrica all’interno di KULT che si occupa di questo genere di fumetti. Questo mese però ho scelto di parlare di un’opera che sfida ogni tentativo di classificazione. Capita, alle volte, di trovarsi di fronte a qualcosa di veramente innovativo, qualcosa che esce dai consueti schemi portando una ventata di fresca originalità. Fumetti dotati di queste qualità se ne vedono davvero pochi, ma uno di questi è senza dubbio Gon di Masashi Tanaka, ed è proprio di questo piccolo capolavoro che intendo parlarvi.
Le caratteristiche singolari, direi quasi uniche, di questo fumetto sono tante. Innanzitutto la qualità grafica e lo stile di disegno: Tanaka alle prese con carta e inchiostro si rivela un autentico maestro. Tutte le tavole si definirebbero meglio come composte da quadri, piuttosto che da vignette; ricche di particolari fino all’inverosimile, fanno pensare che il loro autore impieghi un enorme lasso di tempo soltanto per completarne una.
La bravura di Tanaka si esprime anche attraverso un dinamismo quasi cinematografico: i personaggi volano, saltano, corrono, nuotano, in una esplosione di movimento mai vista in un fumetto, e con tale realismo da coinvolgere il lettore nella loro sarabanda frenetica, che cattura subito per poi lasciare col fiato corto.
Da notare anche l’assenza assoluta di retini adesivi, fatto questo che differenzia nettamente Gon dalla quasi totalità dei Manga. Con ciò non voglio togliere assolutamente nulla agli autori che fanno uso di retini, dato che spesso questo mezzo tecnico raggiunge nelle loro mani vette di espressione artistica incredibili (vedi ad esempio autori come Masakazu
Katsura, Kya Asamiya, Tatsuya Hiruta e tanti altri); vorrei solo evidenziare la cura con cui Tanaka esegue manualmente tratteggio per tratteggio, linea per linea le sue stupefacenti tavole.
L’elemento che tuttavia rende Gon un fumetto davvero singolare, è il soggetto stesso. Gon è un dinosauro, dalle forme tipiche del grande carnivoro (come il tirannosauro, ad esempio) ma non più alto di una cinquantina di centimetri. Pur con le sue ridottissime dimensioni, mantiene intatta una enorme forza bruta, che non esita ad utilizzare in qualsiasi occasione. Le occupazioni che preferisce sono mangiare e dormire. Il bello è che Gon vive ai giorni nostri, e leggendo il fumetto di Tanaka lo vediamo confrontarsi con ogni sorta di animali contemporanei quali orsi, lupi, squali, castori, leoni, ecc…, dando luogo ad esilaranti situazioni, in cui invariabilmente gli animali odierni devono cedere il passo al pestifero sauro… Gon è infatti un fumetto umoristico, o meglio, è un fumetto che vi farà scoppiare dalle risate!
Tutti gli animali sono disegnati magistralmente da Tanaka con uno stile molto realistico, e non caricaturati come solitamente avviene nei fumetti; le illustrazioni non sfigurerebbero in un testo di zoologia. Nonostante ciò, Tanaka riesce a conferire loro espressioni tipiche del volto umano: rabbia, paura, invidia, sorpresa, con esiti davvero comici.
Un’altra caratteristica particolare di questo fumetto, è che non c’è niente da leggere! Non troverete in Gon neanche l’ombra di una parola, dato che i protagonisti sono tutti animali. Anche i rumori, che solitamente vengono “scritti” in sottofondo nelle varie vignette, sono completamente assenti. Questo non impedisce certamente di immaginarseli, specie quando vediamo Gon abbattere gli alberi a testate, oppure quando un enorme fiume in piena (il Rio delle Amazzoni?) lo travolge e se lo porta via (senza minimamente preoccuparlo). In questo fumetto sono le immagini e l’azione a trionfare su tutto; è quasi superfluo sottolineare a questo punto, come l’adattamento di Gon per renderlo adatto ad un pubblico occidentale sia stato minimo: praticamente è bastato ribaltare le tavole. Possiamo quindi gustarcelo praticamente inalterato.
Ogni episodio di Gon si svolge in un determinato luogo geografico del nostro pianeta, identificabile di solito per la fauna che lo abita. Ad esempio vediamo il nostro piccolo ma terribile dinosauro imporre la propria volontà nella foresta amazzonica, sulle isole Galapagos, nella savana africana, nelle foreste nordamericane, e persino al polo Nord!
L’autore non si cura di spiegare come faccia Gon a capitare in punti del globo così distanti, così come non si cura di spiegare come sia possibile che un dinosauro (seppur piccolo) scorrazzi allegramente nel mondo odierno. Ma in fondo, che importanza ha? Tutto quello che bisogna fare è abbandonarsi alla lettura (o meglio, alla visione) di questo divertentissimo fumetto, farsi catturare dalla prorompente vitalità di questo personaggio tanto prepotente quanto simpatico, e non si sentirà più il bisogno di spiegazioni.
Apparso nel 1992 sulla rivista Morning della casa editrice giapponese
Kodansha, Gon ha riscosso un grande (e meritato) successo in patria; in
Italia lo si può leggere sulle pagine di Storie di Kappa, una pubblicazione aperiodica della casa editrice Star Comics. Attualmente sono usciti tre numeri e un quarto è imminente. La qualità della riproduzione è molto buona, e migliora addirittura a partire dal numero due, in cui si fa uso di una carta satinata lucida che dà una ottima resa di stampa. Meno male, perchè un’opera come Gon non merita certo di meno!
Un paio di brevissimi episodi a colori di Gon sono stati pubblicati sulla rivista Kappa Magazine, sempre per le edizioni Star Comics, e precisamente sui numeri 15 (settembre 1993) e 21 (marzo 1994). Anche
“Storie di Kappa” n.3 si apre con alcune pagine a colori; è tipico infatti dei Manga presentare saltuariamente tavole colorate, mentre la maggior parte del fumetto è in bianco e nero (ci sono anche alcune rare eccezioni). Inutile dire che il buon Tanaka si dimostra eccellente anche con pennelli e colori… Un artista davvero completo!
C’è da sperare che altri Manga di questo autore vengano prima o poi proposti anche in Italia. Masashi Tanaka ha al suo attivo parecchi lavori, i più importanti dei quali sono (in ordine cronologico): Demon (1985),
Flash – X Western (1986), Miss Marvel no Sutekina Shoobai (1987), Booken!
Victoria Goo!! (1988), Mikakunin Prince Buttai UPO (1990) e naturalmente
Gon (1992). Tutti questi lavori sono stati pubblicati in Giappone dalla Kodansha.
In conclusione, raccomando vivamente questo piccolo gioiellino di carta e inchiostro non solo agli amanti dei Manga, ma a tutti coloro che apprezzano il bel fumetto, indipendentemente dalla sua nazionalità.
Per quanto riguarda i Manga, per questo mese ho terminato; passiamo senza indugi all’animazione! Forza, basta premere un tasto… (come “quale tasto?” F5, no?)

Il Ninja

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