E’ cambiato molto, in molto poco tempo.
Non ‘fisicamente’, intendo. KULT adesso ha qualche problema in meno, il sonoro che nel primo numero mancava, e qualche altra caratteristica che speriamo possiate gradire, ma non è a questo che mi riferisco. E’ passato un mese dall’ultima volta che abbiamo aperto questo passaggio tra noi e voi, e abbiamo raggiunto i vostri monitor con il nostro giornale; è iniziato un freddo ottobre e, lentamente, tra Finanziaria, scioperi, la ripresa dell’Università, lo SMAU e mille altre cose, si è avviato verso un inverno carico di novità, in molti campi. Ma cosa è accaduto a noi durante questo periodo?
Sostanzialmente una sola, importantissima cosa: siamo passati da un progetto ricco di speranze, ad una realtà che sta maturando giorno dopo giorno, diventando sempre più concreta e viva. Abbiamo deciso di realizzare il giornale che state leggendo alla fine di Agosto, durante
Settembre abbiamo creato il programma e allacciato i primi contatti per la distribuzione, e in Ottobre siamo usciti con il primo numero raggiungendo molte più persone di quelle che era pensabile sperare: a Modena, KULT
Underground è distribuito anche in biblioteca, e speriamo di riuscire presto a creare dei collegamenti di questo tipo con altre zone dell’Italia; KULT è su BBS ed Internet, e sono parecchie le università che probabilmente hanno su qualcuno dei loro computer il file KULT1094.EXE.
Questo non è un successo personale. Non è la dimostrazione che siamo bravissimi o fortunatissimi. Questa, a mio parere, è invece la dimostrazione che l’informatica può rivoluzionare molte cose, se riusciamo a farla entrare in settori che adesso la vedono solo come comparsa.
Pensateci. Se avessimo voluto fare un giornalino e avessimo voluto distribuirlo in giro, avremmo dovuto stamparlo e fotocopiarlo. Ci saremmo dovuti accontentare di una ‘fanzine’ in bianco e nero, per motivi di costi, e non saremmo sicuramente stati in grado di distribuirla GRATIS, senza rimetterci. Inoltre avremmo potuto consegnarla probabilmente soltanto nella nostra città, e anche così, comunque avremmo avuto seri problemi logistici. Se anche ne avessimo potuto portare qualche numero in un’altra zona, pochi l’avrebbero potuta leggere, per il discorso della tiratura limitata. KULT invece non ha problemi di questo tipo: lo si può duplicare senza problemi, lo possiamo distribuire gratis, perchè non ha costi di stampa, lo possiamo inviare a Milano, o a Roma, semplicemente usando un modem, o spedendo UN dischetto a qualcuno, e chiedendo che ne faccia altre copie.
Questo è molto ‘cyberpunk’. Per ora ci siamo solo noi, ma provate ad immaginare un futuro in cui, chiunque, può diffondere le proprie idee, facendole pervenire a migliaia di persone, praticamente senza spesa. Un mondo in cui la cultura sotterranea è all’ordine del giorno, e le informazioni viaggiano liberamente. Ma non informazioni intese come semplici testi, cosa già possibile adesso, e limitata solamente dal fatto che pochi hanno accesso alle reti di computer, ma informazioni multimediali, con grafica, sonoro, animazione, contenuti ipertestuali, e altro ancora. Immaginate questi ‘blocchi’ contenenti demo musicali di gruppi underground, o filmati di futuribili registi. Pensate a questo, e rendetevi conto che non è assolutamente fantascienza.
Noi siamo qua, e stiamo facendo la nostra opera di pionieri insieme a tantissimi altri che, come noi, stanno realizzando progetti innovativi, preparando così il terreno per quando, con la telefonia digitale, molte cose diventeranno all’ordine del giorno.
Per concludere, voglio rinnovare l’invito del numero scorso. Se state cercando un mezzo per esprimere la vostra creatività, o avete cose interessanti da dire su argomenti anche inconsueti, noi vi stiamo aspettando. Non è una ‘ragazzata’, non ci sono limiti di età, non vogliamo solo gente che sappia almeno programmare in tredici linguaggi. Se pensate di avere voglia di collaborare con noi, con articoli, o con immagini, non esitate a farlo.
Per il momento è tutto. Buona lettura.
Un mese dopo
Marco Giorgini