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Dopo lunga e penosa malattia – Andrea Vitali

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Garzanti Pagg. 176 Euro 14,60
 
Tre di notte di un 4 dicembre. Il dottor Carlo Lonati viene chiamato per un’urgenza: Laura, la figlia, gli comunica che suo padre, il notaio Luciano Galimerti sta male. Al medico, una volta giunto  a casa dell’amico, non resta che constatarne il decesso . ” Se n’ é  andato senza soffrire ” dice all’affascinante vedova Claudia, “non riuscendo a dire che era morto”. Carlo, come l’ex compagno di baldoria, è malato di cure e, in preda ad un attacco di angina, prende una scatola di pillole dell’amico defunto, pillole che non sortiscono nessun effetto.  Il  medico non si convince della morte naturale del notaio. Un odore di fritto avvolge il cadavere, una ricevuta di una cena, per due persone, rilasciata da un  ristorante di Dongo la sera della morte,  gli viene consegnata dalla figlia Laura, segni di scarpe da  uomo e d’acqua   si trovano all’interno dell’appartamento del notaio, quando, l‘unico maschio presente in casa  è il figlio Marco che, quella sera, non è uscito a casa. Inoltre compaiono in paese dei manifesti listati a lutto con la dicitura  ” dopo lunga e penosa malattia si è spento il notaio Luciano Galimerti e un ringraziamento particolare va al dottore  Carlo Lunati per le assidue cure prestate”. Chi li ha ordinati? Il medico, che Vitali tratteggia in maniera egregia, colto, raffinato, intelligente, cerca di decifrare questi segnali. Il suo amico era morto improvvisamente, lui non aveva prestato nessuna cura, ne aveva constatato solo  il decesso. Gli ritorna in mente l’odore di fritto, gli arrivano telefonate mute, sicuramente da una donna.  Il medico-detective decide di conquistarsi la fiducia della famiglia del defunto perché  vuole indagare, capire le modalità della morte del suo amico. Lo  scrittore concentra l’indagine in una settimana. Carlo capirà, scoprirà il perché della morte del notaio  e Vitali ci regala un finale inaspettato, sorprendente. Chi si aspetta , leggendo  questo romanzo, le atmosfere allegre e  spumeggianti  dei precedenti libri dello scrittore, rimarrà piacevolmente sorpreso. Questo libro è un giallo molto  riuscito, con trama narrativa sapientemente costruita che disorienta il lettore, che presenta  intrighi seducenti e personaggi consistenti.  Carlo, che si tiene tutti i dubbi sulla morte del notaio per sé,  non riuscendo neanche ad esternarli alla moglie Elsa,  è caratterizzato  egregiamente. La narrazione procede fluida, senza mai stentare il passo narrativo ed essendo un  giallo, lo scrittore ci regala, giustamente,  atmosfere cupe. Cielo uggioso, pioggia e vento caratterizzano  Bellano, dove è ambientato  il romanzo; l’incontro tra  Laura e il dottore si svolge al cimitero vicino  la scultura”L’angelo della morte”,  un sentimento di malinconia, tristezza e precarietà della vita permea il giallo. Ancora una volta, pur cambiando genere narrativo, operazione letteraria certamente non facile, Vitali ha centrato  in pieno l’obiettivo : quello di regalarci storie affascinanti, che seducono il lettore.

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