LONGANESI PAGG. 203 EURO 14
Josephine Flannigan, Joe per gli amici, è un’ex tossica, liberatasi dalla schiavitù della droga da due anni. Un’infanzia tormentata, abbandonata dalla madre, non ha mai conosciuto il padre, una sorellastra che ha mantenuto per molti anni, Shelly, un ex marito, Monte, la donna vive rubando gioielli e altri oggetti alle persone ubriache che rivende a Maude. Un giorno viene convocata da un importante avvocato affinché ritrovi la figlia tossica, Nadine Nelson in cambio, come anticipo, di mille dollari. E’ l’inizio di un lavoro di detective, di una discesa, per la seconda volta, nell’inferno di una Manthann degli anni ’50 dove non mancano squallidi locali, sfruttatori di prostitute e, in questi giri, la droga la fa da padrona. Rivede personaggi del suo tormentato passato come l’ex marito, Harry il secco, ma nonostante sia forte il richiamo della droga, Joe dimostra di essere ormai uscita definitivamente dal giro. Riesce a sapere che la ragazza è andata a vivre con uno spacciatore Jerr Mc Fall che viene ucciso, così come viene assassinato , dal poliziotto Sprinter, Jim Cohen, amico di Joe. Persone dalla doppia vita, personalità inquietanti, che sfruttano giovani ragazze per fare soldi. Fra le sorprese, l’inesistenza dell’avvocato Nelson che ha ingaggiato la donna per ritrovare la ragazza, ma l’impianto narrativo imbastito da Gran riserva diverse altre sorprese. Non è giusto, nei riguardi del lettore e dell’autrice svelare il nome dell’assassinio dei due uomini, così come non è giusto anticipare il finale del libro che si discosta completamente dai classici finali dei noir. Una cosa è certa. La Gran dà vita ad una trama narrativa molto avvincente, articolata e complessa caratterizza benissimo i personaggi (basti pensare, oltre alla protagonista, alla figura della sorellastra diventata attrice) riesce ad alternare egregiamente i dialoghi con le scene egregiamente descritte. Il noir è un pretesto letterario che serve alla scrittrice per descrivere uno spaccato di società, un universo certamente non idilliaco e per prendere una forte presa di posizione contro gli spacciatori , ma anche contro i drogati, vittime-carnefici, “I tossici deludono chi gli sta accanto”, contro un mondo di sommersi (per usare un’espressione cara a Primo Levi) che debbono essere salvati. Basti pensare alla parte finale del volume in cui la Gran descrive l’ultima “spiaggia” per le donne tossiche che, per procurarsi la roba, si prostituiscono: la casa-riposo, la descrizione è, nella sua realtà, altamente drammatica, dove si va in attesa della morte, di Jezebel, luogo dove Joe troverà finalmente Nadine che porterà via con sé e il ritrovamento della ragazza, finita in un giro di prostituzione e di droga e che, lascia intendere l’autrice, alter–ego di Joe, salverà, come si è salvata, prima la protagonista. Un libro interessante, sia per la trama narrativa che per gli argomenti trattati, di scottante attualità, non privo di scene poetiche come quella finale.