COM’ERAVAMO
Mariateresa Di Lascia lo aveva fatto con la Lucania; Rosaria Tenore sposta il suo sguardo più a nordest, descrivendoci la saga di un paio di generazioni di due famiglie: i Pescaore e gli Spada, e di vita a Terravecchia, ovverosia il centro storico di un centro urbano in terra di Daunia, a sud di Foggia, nelle Puglie.
Presumibilmente, il topos corrisponde a Cerignola, non foss’altro perché il paese è indicato come la città natale del benemerito sindacalista Cgil Giuseppe Di Vittorio.
Ma l’io narrante preferisce mantenere il riserbo, e sciorinare una narrazione commovente ed elegiaca, drammatica e vivida.
Avvincente come la calura estiva che non dà tregua né allora né oggi, in terra di Puglia.
Il racconto avrebbe infatti ben potuto essere ambientato nel barese, nell’Alto o Basso Salento: sia la sovrastruttura, sia i rapporti di produzione, sia il conseguente articolato sociale, sarebbero stati perfettamente sovrapponibili.
Giovanni Verga ha le sue eredi più vere, sia nella compianta Mariateresa, sia in Rosaria.
E non a caso si tratta di due donne: una donna SI FA racconto, ma nello stesso tempo incarna lo stasimo corale della vox narrante “malavogliesca”.
E neanche a caso si tratta di due donne del Meridione, che sentono le proprie radici come un albero sente la linfa che gli scorre dentro; e si fanno cupa cassa di risonanza che ci trasmette un Ineluttabile che nient’affatto ha smarrito l’Eterno Ritorno nicciano.
Ma Zizì Caterina non è né preda né vittima del cupio dissolvi dei vinti verghiani (quelli maschili soprattutto) perché ad ogni sventura reagisce; alla Storia ineluttabile, che impone regimi, vincitori e sconfitti, lei oppone la propria pervicacia ed il proprio senso dell’onore. Che come unico rovescio della medaglia ebbe l’ingenua adesione di Caterina al fascismo.
Chi invece resta e narra è il Menestrello: Antonietta, la figlia di Caterina, incapace di “reggere il confronto” con la caparbietà materna, eppur coraggiosa anche lei nel riproporsi Amanuense di vite e di percorsi; sia narrativi, sia esistenziali
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE.
Rosaria Tenore è nata a Cerignola (Foggia) e vive in provincia di Brescia, dove organizza eventi culturali e letterari.
Ha pubblicato alcuni racconti in antologie e riviste letterarie, ed è tra i vincitori della II edizione del concorso letterario Giallomilanese.