Reduce dalla rilettura di un grande classico, quale è
E invece è stata una piacevolissima sorpresa.
Dire che l’ho letto è un eufemismo, perché invece l’ho quasi fagocitato, pagina dopo pagina, arrivando all’ultima con il rammarico che non ce ne fossero altre.
Il microcosmo di un paese con il suo bar più conosciuto è descritto in modo mirabile, con i personaggi che si alternano in perfetta sincronia, ognuno con una sua storia, gente anche di umile estrazione, ma a cui lo scrittore ha saputo dare una dignità tale che figure come il Carletti, il Bordin o Teresa la puttana restano indelebilmente impresse nella memoria. E anche l’io narrante, il proprietario del bar, assurge a protagonista, senza che per questo gli altri siano comparse.
Bassini descrive la vita, i suoi personaggi destano simpatia perché sono veri, né eroi, né codardi, ma esseri umani, con tanto di pregi e difetti. Lo stile è scarno, essenziale, ma di straordinaria efficacia; descrive senza grevità, lasciando ampi spazi alla fantasia del lettore per immaginare l’ambiente e le figure che lo animano, di cui invece tratteggia alla perfezione il carattere.
Non poche volte, chiudendo gli occhi dopo una pagina, mi sono visto l’ambiente della locanda del Merlo e i suoi avventori, aggiungendovi la mia persona; devo dire che questo volo di fantasia non mi è riuscito per nulla difficile, anzi il desiderio di essere parte della vicenda è la prova più evidente dell’abilità di Bassini di saper coinvolgere il lettore.
Non si creda, inoltre, che le 172 pagine siano solo di puro e semplice svago, perchè dietro ogni personaggio c’è una vicenda da cui c’è da imparare e poco conta che l’insegnate sia una prostituta come Teresa, quando dice ” La vita è bastarda, scappa via mentre noi guardiamo le stelle cadenti “, oppure ” Ci vorrebbe che Dio esistesse: darebbe senso a tutto”.
La frase, però, che più mi ha colpito è riportata anche nell’ultima di copertina ” Il bar è come un cinema, solo che il film è a sorpresa. E anche quando non c’è nulla, resta comunque l’atmosfera dell’attesa: qualcosa, da un momento all’altro, può sempre capitare”. Ecco penso che Bassini abbia voluto, metaforicamente, riferirsi alla vita.
L’autore
Remo Bassini nasce a Cortona il 23 settembre 1956, ma vive da molti anni a Vercelli. Ha svolto molti lavori per poi approdare a quello di giornalista, diventando direttore de