Cari lettori,saluti a voi. Come anticipato dai (deliranti?) comunicati della nostra carissima redazione, questo mese la rubrica di cinema è occupata per due terzi dalle cronache berlinesi del Festival al quale io stesso ho partecipato come giornalista, naturalmente sotto l’egida gloriosa di Kult Undeground. Là ho avuto modo di notare come sia proprio il vivere "sottoterra" che ci distingue dai "Kult" semplici o dai "Kult magazine" italiani, anch’essi presenti alla Berlinale. Per non parlare poi delle testate tedesche, dove la "K" abbonda, o anglosassoni. Di "Kult Undeground", però, ce n’è solo uno ed è sotto i vostri occhi.
Da Berlino quindi vi farò leggere un’articolo che altro non è che un’accozzaglia di appunti raccolti al volo sul metrò, sui gradini, al bar o prima di dormire. Vi parlerò poi di "Bamboozled" di Spike Lee, forse il migliore in concorso secondo me, e di "Felix et Lola" di Patrice Leconte, forse il peggiore in concorso. Non manca Leo che fa un breve parallelo tra l’oriente di Zhang Yimou ed il suo "La strada verso casa" e lo spettacolo di "La tigre e il dragone" in corsa per gli Oscar.
Il commiato d’obbligo è Auf Wiedersen.
Alla prima e alla seconda
Michele Benatti