Le novità in campo di KRS, questo mese non si sono poi limitate al
WSKI, come si era pensato in un primo momento.
Purtroppo i tempi di realizzazione del giornale, nonchè di gestione della mia vita privata, sono quel che sono, e molte cose devono essere pensate, realizzate e controllate in fretta, ed è per questo motivo che l’uscita dei KT spiazzerà qualcuno di voi, e contemporaneamente questi nuovi elementi non avranno il cento per cento di ciò che ci si voleva mettere all’interno…
Ma iniziamo con ordine.
Cos’è un KT? Un KT, che sarebbe più corretto chiamare KET, è un testo leggibile da KULT, ma non presente nell’eseguibile di KULT.
Sin da quando è stata realizzata la sintesi vocale da Thomas Serafini si era infatti pensato di ideare un modo che potesse permette la lettura non solo degli articoli, ma anche di materiale personale dell’utente se questi ne avesse necessità, o desiderio. Inoltre, altra richiesta sia di alcuni lettori, sia della redazione (due entità che si compenetrano non poco), era quello di potere creare e gestire testi off-line, fuori sequenza, testi nati e concepiti fuori del normale corso mensile della rivista: dall’Errata Corrige, alla notizia giunta a metà mese, e d’attualità in quel momento.
Qualcosa, insomma, che sfruttasse in parte la possibilità di fornire materiale aggiuntivo tramite Internet e BBS.
Ciò che è stato realizzato per questa prima uscita dei KT è in effetti una cosa del genere, funzionante, ma con caratteristiche ridotte.
I file KT sono caricabili all’interno di KULT premendo in qualunque momento (anche in questo) il tasto E, e scrivendo nell’edit che si apre, il nome del documento desiderato.
E, a parte quelli che distribuiremo noi, chiunque di voi può crearne dei suoi personali, tanto da pensare di utilizzarli come file di add-on per le e-mail, con il programma KTEXT.
Programma spartano, con praticamente niente di superfluo, e forse addirittura carente di molte opzioni utili, ma il tempo, ripeto, è quello che è.
Una volta lanciato, comunque, consente sia di leggere che di creare documenti in formato KT, che rispetto ad un normale testo hanno un
TITOLO e un AUTORE, come attributi proprietari. Queste due informazioni verranno poi utilizzate per la visualizzazione all’interno di KULT, nel modo consueto di mostrare appunto l’intestazione e la firma di un articolo.
Per il momento non dico altro, se non che verranno compiute migliorie al formato e al programma, nei mesi successivi a questo. E nel frattempo vi consiglio di utilizzarlo e di inviare in questo formato gli articoli per la rivista.
KULT External-Text Editor
(per scaricare KTEXT cliccare qui).
Marco Giorgini