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Intervista con Luca Olivieri

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“La Quarta Dimensione” è il titolo del nuovo disco del compositore e musicista Luca Olivieri. Dodici brani strumentali, alcuni realizzati per spettacoli teatrali e sonorizzazioni di film muti d’epoca, altri nati come brevi frammenti sonori rielaborati in studio di registrazione in tempi diversi. Un lavoro variegato e ricco di sfumature, che vede la presenza tra gli altri di Mario Arcari (musicista già al fianco di Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Mauro Pagani e altri) e degli Yo Yo Mundi.
 
 
LUCA OLIVIERI
 
Nato a Milano nel 1968, svolge attività di musicista (pianoforte, tastiere e programmazioni), compositore e arrangiatore. Diplomato in pianoforte presso il conservatorio “N. Paganini” di Genova, ha inoltre frequentato corsi di composizione e musica elettronica partecipando a workshop con numerosi artisti internazionali (tra gli altri Howie B e Françoise Kevorkian). Ha prodotto musiche originali per diverse compagnie e registi teatrali e sue musiche sono state inserite negli spettacoli teatrali “Ricordi Fuoriusciti” (ACTI Teatri Indipendenti/Teatro Stabile Torino) e “Il Fiume Rubato” (Narramondo Produzioni). Collabora attivamente con il gruppo Yo Yo Mundi, con il quale ha registrato diversi dischi e partecipato a spettacoli live in Italia, Svizzera, Gran Bretagna, Irlanda e Olanda. Grazie a questa intensa collaborazione ha potuto suonare con numerosi artisti tra cui Giuseppe Cederna, Franco Branciaroli, Marco Baliani, Marino e Sandro Severini (Gang), Paolo Bonfanti, Claudio Fossati, Maurizio Camardi, Giorgio Li Calzi e altri. Nel 2008 viene pubblicato “La Quarta Dimensione”, il suo nuovo progetto discografico. Il disco, realizzato in circa due anni di lavoro, viene accolto favorevolmente dalla stampa musicale (recensioni e articoli sono stati pubblicati su riviste, portali e web-zine italiane e straniere) e da numerose radio (Radio 3 Rai, Radio Capodistria e molte altre ancora).
 
INTERVISTA
 
Davide
 
Ciao Luca. Hai realizzato un disco di classe, che ho apprezzato molto. Sottoposto a libera associazione dopo Luca Olivieri avrei nominato Yann Tiersen e Nino Rota… Naturalmente sarebbe stata solo la prima cosa venutami in mente… In realtà la verbalizzazione di pensieri, emozioni e ricordi che fluiscono alla mente liberamente seguendo man mano il corso della tua musica, beh, si è poi fatta un grande e placido fiume… E se devo sceglierne uno che somigli la tua musica, direi la Senna… Anche lo Shannon (vedi “Un mondo segreto”). Che bella malinconia! Ma veniamo alla prima domanda: quale brano musicale o compositore, come e perché, ti hanno rivelato per primi il desiderio di fare anche tu musica?
 
Luca
 
Ciao e grazie davvero per le tue parole… Sinceramente non ricordo un particolare momento in cui decisi che avrei fatto il musicista, semplicemente ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia dove si è sempre ascoltata molta musica, di ogni genere, così è stato abbastanza naturale da bambino prendere le prime lezioni di pianoforte e successivamente decidere di fare un percorso che dalla musica classica del Conservatorio mi ha portato ad approfondire l’uso di tastiere, computer e campionatori, esplorando generi anche distanti tra loro. Comunque non posso che essere felice per i nomi ai quali hai accostato la mia musica, un onore!  
 
Davide
 
Perdona la mia domanda spiritualmente orientata, ma è data dall’ascolto del tuo disco… “La Quarta Dimensione”, il tempo, scorre appunto come un fiume. Scriveva Bockler, che le acque scorrono vivificanti e non tollerano nulla di marcio o di morto (o mortificante). Lo stesso Gange purifica dai peccati e scorre al fine di purificare le ceneri dei morti e i peccati dei vivi fino a cancellare un karma gravoso. Non è così anche per la musica? Le acque limpide e la musica purificano come un fiume da ogni colpa come un amico fedele, che non solo avverte dell’errore ma insegna anche una qualche virtù liberatrice?
 
Luca
 
A costo di apparire retorico posso dirti che la musica è la mia vita, quindi condivido quello che dici… In momenti anche molto difficili la musica mi ha aiutato parecchio così come la realizzazione de “La Quarta Dimensione” è stata per me una sorta di autoanalisi, una terapia dove ho rivissuto momenti importanti del mio passato.
 
Davide
 
Ascoltando il tuo lavoro ho anche pensato a una colonna sonora. Oppure, ciascuno dei tuoi brani sembra la colonna sonora di un cortometraggio. La BGM o Background Music oggi vive per suo conto, non più delimitata in senso longitudinale lungo un margine della pellicola cinematografica (la colonna, appunto). Le immagini, all’ascolto della tua musica, sono invito a un appartato cinema personale, di propri ricordi, di personali emozioni e rappresentazioni mentali… Quale pellicola a lato e quale trama più ampia hai invece tu inteso con questo lavoro? sic oggi aggio to a una colonna sonora. iN e ceneri dei morti e i peccati dei vivi per cancellare un kar
 
Luca
 
La maggior parte delle musiche di questo disco sono nate per contesti teatrali o spettacoli multimediali (principalmente colonne sonore realizzate per sonorizzare dal vivo pellicole del cinema muto) quindi inevitabilmente hanno un’impronta cinematica e descrittiva. L’idea di riunirle in un unico progetto mi è venuta ordinando e catalogando questo materiale realizzato nell’arco di molti anni; dopo una prima fase di registrazione ho capito che avrei voluto dare all’intero lavoro un’identità precisa, arrivando a costruire un racconto in musica, un concept album dedicato al tempo dove sono confluite anche sensazioni personali, ricordi, schegge di vita. Come ho detto prima è stato un guardarsi dentro e dietro di sè. 
 
Davide
 
Hanno collaborato con te musicisti importanti, tra gli altri gli Yo Yo Mundi che apprezzo molto, ma penso di non essere il solo a provare incondizionato amore per De Andrè (e anche Fossati, però) e il fatto di sapere che in questo disco ha suonato con te Mario Arcari, mi ha subito disposto a certe “alte frequenze”… Arcari ha suonato in Anime salve (mancoseddas e corno inglese), lo shannaj in Megu Megun, è stato secondo clarinetto in Don Raffaè… Non posso non pensare che chi abbia suonato con Fabrizio non se ne porti con sé e non ne porti nel mondo un qualche pezzo, una vibrazione… E così chi ha suonato con chi ha suonato con…
 
Luca
 
Un bel rebus! Sicuramente la musica ha una forte proprietà “transitiva” specialmente quando si parla di grandi artisti; Mario Arcari oltre ad essere un bravo musicista è davvero una persona speciale e nel caso di questo mio progetto ha partecipato con entusiasmo non limitandosi ad un semplice contributo di circostanza ma collaborando con idee e soluzioni anche molto personali, rendendo subito riconoscibile ogni suo intervento. Un marchio di fabbrica prestigioso che indubbiamente ha giovato al lavoro. E visto che hai citato Fossati vorrei segnalare la presenza sul disco anche di Fabrizio Barale, chitarrista che da anni suona con lui in studio e dal vivo. 
 
Davide
 
Perché la conchiglia in copertina su quei toni sabbiosi dello sfondo? E’ un’allusione a una qualche proporzione divina da ricercare (il numero aureo), di un canone estetico perfetto, oppure non è rimasta che una costruzione, se non in carbonato di calcio, in policarbonato trasparente, e la creatura vivente in essa un tempo protettasi è ormai altrove? O cosa?
 
Luca
 
L’idea della copertina, così come la realizzazione del sito internet e di altre componenti visuali legate a questo disco sono di Ivano Antonazzo, un artista e grafico molto preparato che è riuscito a concretizzare al meglio ciò che avevo in testa. Il fine era di rappresentare il concetto del tempo senza cadere nella prevedibilità di un’immagine standard come una clessidra o un orologio… Credo che questo fossile consumato dal tempo ma ancora integro rappresenti bene il passato e, forse, il futuro; ci sono poi altre finezze, tutte da scoprire!           
 
Davide
 
Che farne ancora delle buone cose in Italia? Come fare perché possiamo essere sempre più numerosi a saperne, capirne e goderne? Ti poni mai questo pensiero?
 
Luca
 
In Italia ci sono molte realtà musicali interessanti, che magari faticano ad emergere ma portano avanti un discorso personale, basta essere un pò curiosi e si trovano cose bellissime. Per quanto riguarda la mia musica non mi pongo troppo il problema o comunque molto meno di un tempo, la cosa che più mi preme è potermi esprimere liberamente ed essere sereno con me stesso, sapere, come nel caso de “La Quarta Dimensione”, di aver realizzato un progetto così come lo avevo pensato, sia da un punto di vista artistico che tecnico. Credo che fare arte solo per se stessi non abbia senso ma forse ha ancora meno senso esprimersi partendo dal presupposto che devi necessariamente “arrivare” a tutti, quello che conta è la coerenza con se stessi e con il proprio percorso.
 
Davide
 
Quali tue attuali o prossime iniziative si possono o si potranno seguire?
 
Luca
 
Per ora proseguo con la promozione di questo progetto, che devo dire in questi mesi mi ha dato parecchie soddisfazioni. Intanto ho iniziato a lavorare su qualche nuova idea musicale, anche se molto è ancora nella mia testa, in attesa di passare su pentagramma e computer. L’idea è di pubblicare nuovo materiale, vedremo…
 

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