Il fondo del bicchiere in cui specchiare il faccino, l’assoluto gusto andato dell’aroma d’anice, il vibrare d’una corda di violino e, ancora, altro; quell’altro ancora che non si riesca a sintetizzare, se non con gli occhi e con la vita stessa, pian piano a mobilitarcisi dentro: particelle d’un immenso fatto d’attimi-secondi e sensi, fluire e ricomporsi. Donizetti sullo sfondo.
Seduta su una panchina (miracolosamente di legno) di un paesino del tarantino (Monteiasi), attendevo Qualcuno, ascoltavo note, dicevo, uscire da una cassarmonica situata al centro, proprio al centro di un incrocio, e mi chiedevo come e dove cercare le parole per recensire un testo di poesie, un testo di quelli che sfiorano l’Assoluto, di un sentire almeno… se non proprio l’uscio del Dio…
Ed avrei voluto star lì a discutere con Ilaria Dazzi, la “colpevole” del conosciuto verso, e pregarla di darmi qualche notizia, un input…
Può capitare – è ammesso – che con la poesia, come Ilaria appunto dice, s’abbia sempre buon argomento di conversazione. Ma se, come accade a me, si voglia scrivere e si sosti al liminare del michelangiolesco foglio bianco?
Il passo d’un vecchietto, il suo cappello, i capelli che a tutti son diventati bianchi e le ossa, che a tutti son folli e “veloci”…, il mio intestino tenue tenue tenue; celiachia, piccola particella “me stessa” da sentire…
Ed ho capito, ho capito che per me, in quel momento, non più scrittrice né critica né aspirante, per me senza pretese, quel libro era a spiegare l’attesa di Qualcuno e le infinite particelle del nostro vivere (anche di spazio).
Così, semplicemente, si trattava di un fondo di bicchiere in cui specchiare più d’un faccino, la delicata essenza dell’essere scriccioli eterni, volanti nel vortice dell’infinito, materia santa, passi che s’avvicinano, musicisti che si perdono allo sguardo, ed UN ABBRACCIO.
Avevo trovato l’Ave per i settecento anni di Rosella, per l’Achmatova (Anna), per gli…
Rosella Scarabelli “Sono stata via settecento anni. Poemetti”, La Vita Felice, Milano, 2007. Collana: Sguardi 2. Poesia, diretta da Gabriela Fantato, che premette Nota Critica all’edito qui esaminato.
Postfazioni a cura di: Ilaria Dazzi e Piero Marelli.
In redazione: Sebastiano Agliero, Corrado Bagnoli, Luigi Cannillo, Franco Romanò.