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David Sylvian – Samadhi Sound

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Non è da me scrivere recensioni. Mi piace parlare di musica, ma senza dover dare opinioni di bontà o meno del prodotto. Non credo sia nemmeno utile scrivere di concerti, quando questi siano già avvenuti, ma dirò lo stesso qualcosa dello spettacolo a Torino di David Alan Batt, in arte David Sylvian (Teatro Colosseo, 29 settembre) – The world is everything tour. Io amo la musica di David Sylvian fin dalla mia adolescenza (parlo quindi dei Japan e delle successive carriere soliste e vari progetti collaterali). Non ho amato tutto, ma quasi. Non sarei mai parziale. Certi dischi di Sylvian sono gioielli di grande valore artistico ed emozionale (Secrets of the beehive, Gone to earth, The first day con Robert Fripp, Dead bees on a cake…) Parlarvi adesso di David Sylvian e dei suoi trent’anni di attività musicale potrebbe avere un senso, ma preferisco pensare che già sappiate o rimandarvi ad altre biografie. David Sylvian ha intrapreso il suo tour a Stoccolma il 7 di settembre di quest’anno. Terminerà a fine ottobre in Giappone dopo aver girato l’Europa pasando anche per l’Italia (cinque date, Milano, Reggio Emilia, Conegliano Veneto, Roma, Torino). Con lui il fratello Steve “Batt” Jansen, il bassista Keith Lowe e il pianista Takuma Watanabe. Delle due ore di musica perfetta per la voce calda e splendida di Sylvian non ha senso scrivere  (e neanche leggere). Posso soltanto dire che Sylvian comunica, con il suo principesco, umile e quasi statico distacco (che non è tuttavia distanza),  un’aura terapeutica, un che di raggiunto, invidiabile o esemplare traguardo spirituale (non solo artistico). E’ rilassante la sua musica, insomma, com’è rilassante guardarlo sul palco. Sì, c’è qualcosa di molto spirituale che passa… Del resto, da quando vive a Minneapolis è approdato con sua moglie Ingrid Chavez al misticismo induista insieme al guru Sri Amritananda Mayi (Amma). Si vede anche dal saluto indiano Namasté: mi inchino a te, al divino che c’è in te.  L’antistar per eccellenza… Peccato averlo incrociato poco dopo in macchina, mentre mi accostavo curioso per lasciarlo filare via lento su una Lincoln Stretch Limousine con lo champagne bar e i vetri oscurati, ma non così neri da non lasciar vedere lo starlight mirrored ceiling. E va bene, via, non era sua, ma sicuramente di un limousine service. In fondo Sylvian è Sylvian (già ex uomo più bello del mondo, come si disse al tempo dei Japan). Mica gli si può far trovare un service di periferia!  

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Ad ogni modo, il concerto è un’ottima occasione per me di introdurvi al suo progetto chiamato Samadhi Sound. Si tratta di una casa discografica eccellente (mi ricorda la Opal di Brian Eno). Nel corso della sua ultima tournée si è potuto acquistare un bellissimo libro di fotografie fatte da Sylvian (ricordo che la fotografia è la sua, credo, seconda grande passione dopo la musica, e il sito della SamadhiSound ospita bellissimi lavori di fotografia e pittura di numerosi bravi artisti come Atsushi Fukui, Yuka Fujii, Shinya Fujiwara, Nigel Grierson, Atsuhide Ito e altri). Nel libro o tour brochure “The world is everything tour”  limited edition è compreso un cd sampler degli artisti della SamadhiSound: oltre allo stesso Sylvian, Thomas Feiner & Anywhen (bellissima la sua “Siren Song”), Harold Budd (a proposito della Opal…), Steve Jansen e Tim Elsenburg, Nine Horses (che poi sono i due fratelli David e Steve insieme al musicista elettronico Burnt Friedman), la delicatissima musica del texano Akira Rabelais, già collaboratore di Bjork, e David Toop. Più o meno tutto quel che c’è in catalogo (manca il fu Derek Bailey e quel suo improvvisare particolare e innovativo alla chitarra). Una dozzina di cd prodotti da SamadhiSound dal suo esordio ad oggi, gemme che consiglio di conoscere, magari andando a visitare il sito http://www.samadhisound.com dove è presente tutto il catalogo con la possibilità di assaggiare dei samples per ogni brano. Da seguire e sostenere, vista la qualità di ciò che sta offrendo…  

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Steve Jansen – Slope
David Sylvian – When loud weather buffeted Naoshima (composizione commissionata a David Sylvian per una installazione del Naoshima Fukutake Art Museum Foundation)
Nine Horses – Money for all
Harold Budd – Perhaps
David Toop – Sound body
Derek Bailey – To play, The Blemish sessions
Nine Horses – Wonderful World
Nine Horses – Snow Borne Sorrow
David Sylvian – The good son vs. the only daughter
Harold Budd – Avalon Sutra
Akira Rabelais – Spellwauerynsherde
Sylvian / Sakamoto – World Citizen
David Sylvian – Blemish  

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