Il gourmet cena sempre due volte – Enrico Pandiani
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EDT 2020
ISBN 987-88-5925-745-5
C’è stato un tempo in cui le mie giornate al mare erano scandite dalla lettura di una pila di libri che ammonticchiavo durante il resto dell’anno, con il fare di chi imbottiglia il vino per gustarlo una volta maturato. Arrivato all’ultima pagina del romanzo di turno riportavo in un file alcune frasi che mi avrebbero consentito di ricordarne in futuro i contenuti, una sorta di mezzo per eternare il piacere della storia appena conclusa e per spingerlo al di là delle capacità della memoria.
Scrivo de “Il gourmet cena sempre due volte” di Enrico Pandiani (EDT, 2020) principalmente con lo stesso intento, a cui si aggiunge quello di consigliarlo ad almeno tre categorie di lettori: gli appassionati di turismo, di cibo e di mistero.
La coppia di detective che vedremo all’opera è composta da Mamirolle, acuto intellettuale e profondo conoscitore di Parigi, oltre che vero appassionato di cibo e cucina, e il suo socio, Bamalou, amante dei coltelli con licenza d’uso, a cui è affidato il ruolo di narratore. I due si troveranno (non posso dire “loro malgrado”, visti i piaceri che si concedono lungo la strada) a girare Parigi e i suoi ristoranti più in una caccia al tesoro che in una caccia all’uomo, i cui indizi sono costituiti da immagini disegnate a mano.
Il romanzo è pubblicato nella collana Alla carta di EDT, dedicata alle storie collegate al cibo, ma ci consente anche di far luce, oltre che sul mistero dei perché e soprattutto dei chi, su angoli più o meno famosi di Parigi che portano con sé storie di altri tempi piacevoli da riscoprire.
E qui si mostra con evidenza l’amore che Pandiani nutre per Parigi e per la Francia in particolare, che ha già fatto da sfondo e da ispirazione a diversi suoi romanzi. Il punto di partenza de “Il gourmet” è il Café Panis, un bistrot in cui si ritrova una squadra di poliziotti della Brigata Criminale, un gruppo di origini italiane conosciuto come Les Italiens.
Non so se ne avete sentito parlare.
