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L’arse argille consolerai – Nicola Coccia

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Carlo Levi, dal confino alla Liberazione di Firenze attraverso testimonianze, foto e documenti inediti

Edizioni ETS

Pagg. 300 con ill.ni

ISBN 9788846751614

Prezzo Euro 18,00

Chi era Carlo Levi

Se non mi fosse stato donato da una cara amica non avrei avuto l’opportunità di leggere questo libro, di cui in tutta sincerità ignoravo l’esistenza, sebbene Carlo Levi sia uno dei miei autori preferiti, i cui meriti letterari vanno oltre il famoso ed encomiabile Cristo si è fermato a Eboli. Eppure questo volume è stato gratificato dal Premio Carlo Levi nel 2016, ma evidentemente non mi era giunta notizia, perché altrimenti avrei subito provveduto, curioso di sapere della vita di questo eccelso narratore e pittore, dal periodo del confino alla Liberazione di Firenze.

Scritta dal giornalista fiorentino Nicola Coccia l’opera ha il pregio di svelare tutti i particolari che vanno soprattutto dal 1941 al 1944, lasso di tempo in cui Carlo Levi visse a Firenze. L’autore deve avere avuto una pazienza certosina perché racconta tutto quello che è emerso dalle sue ricerche che non si sono limitate a Carlo Levi, ma anche ad altre persone, con le quali l’artista torinese è stato a contatto. Non ci si deve meravigliare pertanto se nelle pagine figurano anche altri nominativi, come per esempio Manlio Cancogni e Giorgio Bassani; peraltro di spicco sono i personaggi femminili, perché il bravo Levi esercitava un certo ascendente sulle donne e se il suo vero amore fu Paola Olivetti, non ne mancarono altri, fra cui soprattutto Anna Maria Ichino che lo ospitò nel corso del soggiorno fiorentino. Il saggio biografico è indubbiamente interessante, ma manca, a mio avviso, degli approfondimenti di letteratura relativi al Carlo Levi narratore e anche poeta. O forse sono io che speravo che l’opera fosse impostata soprattutto sotto l’aspetto letterario e che la biografia, pur presente, non fosse così preponderante. L’importanza di un autore come Levi giustificherebbe a mio avviso un maggior riguardo relativamente alla sua arte di scrittore, non tralasciando peraltro quella altrettanto di rilievo di pittore dai toni delicati e dalla notevole espressività.

Resta comunque un pregevole ritratto biografico, dove risalta la figura di Carlo Levi medico, scrittore, pittore, comunista antifascista, a cui si accompagna l’altrettanto importante figura della donna che lo ha protetto, un quadro complessivo in cui emerge chiaramente la personalità dell’uomo, con i suoi pregi e anche i suoi difetti. Inoltre siamo in presenza di un libro che parla di molte storie, tutte gravitanti intorno a quest’uomo, un artista che ha saputo anche essere un personaggio della sua epoca. Apprezzabile inoltre è la narrazione degli eventi salienti di quel periodo di guerra, con l’occupazione prima di Firenze, poi l’insurrezione dei suoi cittadini, insomma un libro che offre molte opportunità che non pochi potranno e sapranno apprezzare.

Nicola Coccia ha cominciato a collaborare all’«Avanti» nel 1966. Ha lavorato nella redazione fiorentina del «Lavoro» di Genova, diretto da Sandro Pertini. Assunto alla «Nazione» nell’estate 1978, si è occupato dei principali fatti di cronaca che hanno segnato la storia di Firenze negli ultimi 30 anni. Con questo libro, il 29 ottobre 2016, ha vinto il “Premio Nazionale Carlo Levi”.

Il 9 marzo 2018, dopo la pubblicazione di L’arse argille consolerai, Uffizi e Comune hanno inaugurato ai lati di Palazzo Pitti, due piazzette intitolate a Carlo Levi e Anna Maria Ichino.

 

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