Questo romanzo scoppia di trama, strabocca. Premetto che ho deciso di leggere “Il sangue che ti scorre accanto” dopo aver letto, in ritardo per così dire, un post della stessa autrice Serena Vinci che su fb parlava delle conseguenze pratiche e quotidiane dell’uscita di questa sua opera d’esordio; romanzo che nasce ispirato da una storia vera, alla stregua in qualche misura di “Questo giorno che incombe” d’Antonella Lattanzi. Grandemente differente dal romanzo di Lattanzi, però, questo testo di Vinci m’arriva intanto mentre come tante altre e altri stiamo leggendo il libro del momento: “La verità e la biro”, di Tiziano Scarpa. Allora, appunto, facciamo un paio di passi indietro. Anzi ritorniamo a prima della partenza. La protagonista de Il sangue che ti scorre accanto vive a Torino. Ma ‘ovviamente’ è originaria del paesino meridionale Distici. Dove ha lasciato, su tutto, il ricordo d’una scomparsa. La morte improvvisa del giovane amico della madre sua, Jacopo. Ed ha abbandonato anche la realtà? L’innamoramento per Torino, per dire, è un sostitutivo un pagliativo o un vero rifugio in grado di supplire alle belle cattiverie assicurate un tempo dallo scirocco di Distici. Tempo e spazio, vero e immaginato appunto, quanto e più delle ultime pagine di Scarpa. Ché questa volta la scrittrice invece immagina un ritorno sul luogo del delitto. Nelle vene della storia personale, intima e privata, di questa ragazza che sulle spalle tiene un sacco colmo d’abbandoni. Da quello del padre. Ai ragazzi suoi. Questo opera prima cammina davvero bene. Potrebbe essere una premessa, insomma. Quando la lingua sarà ancor meno assoggettata alle pazzie delle vicende, il gradino successivo sarà compiuto. Adesso però rileggendo questo romanzo di Vinci torno ad alcuni passaggi posti nei primi capitoli del libro di Scarpa. E mi diverto di queste verità. Ma dove sta?
Nunzio Festa è nato a Matera, ha vissuto Pomarico e vive in Lunigiana.
Giornalista, poeta, scrittore.
Collabora con Liguria Today, L’Eco della Lunigiana, Città della Spezia, La Voce Apuana e d’altri spazi cartacei e telematici, tra i quali Books and other sorrows di Francesca Mazzucato, RadioA, RadioPoetanza e il Bollettino del Centro Lunigianese di Studi Danteschi; tra le altre cose, ha pubblicato articoli, poesie e racconti su diverse giornali, riviste e in varie antologie fra le quali:
Focus-In, Liberazione, Mondo Basilicata, Civiltà Appennino, Il Quotidiano del Sud, Il Resto.
Per i Quaderni del Bardo ha pubblicato “Matera dei margini. Capitale Europea della Cultura 2019” e “Lucania senza santi. Poesia e narrativa dalla Basilicata”, oltre agli e-book su Scotellaro, Infantino e Mazzarone e sulle origini lucane di Lucio Antonio Vivaldi; più la raccolta poetica “Spariamo ai mandanti”, contenenti note di lettura d’Alessandra Peluso, Giovanna Giolla e Daìta Martinez e la raccolta poetica “Anatomia dello strazzo. D’inciampi e altri sospiri”, prefazione di Francesco Forlani, postfazione di Gisella Blanco e nota di Chiara Evangelista.
Ha dato alle stampe per Historica Edizioni “Matera. Vite scavate nella roccia” e “Matera Capitale.
Vite scavate nella roccia”; come il saggio pubblicato prima per Malatempora e poi per Terra d’Ulivi “Basilicata. Lucania: terra dei boschi bruciati. Guida critica.”. Più i romanzi brevi, per esempio, “Farina di sole” (Senzapatria) e “Frutta, verdura e anime bollite” (Besa), con prefazione di Marino Magliani e “Il crepuscolo degli idioti (Besa).
Per le edizioni Il Foglio letterario, i racconti “Sempre dipingo e mi dipingo” e l’antologia poetica “Biamonti. La felicità dei margini. Dalla Lunigiana più grande del mondo”.
Per Arduino Sacco Editore “L’amore ai tempi dell’alta velocità”.
Per LietoColle, “Dieci brevissime apparizioni (brevi prose poetiche)”.
Tra le altre cose, la poesia per Altrimedia Edizioni del libro “Quello che non vedo” (con note critiche di Franco Arminio, Plinio Perilli, Francesco Forlani, Ivan Fedeli, Giuseppe Panella e Massimo Consoli) e il saggio breve “Dalla terra di Pomarico alla Rivoluzione. Vita di Niccola Fiorentino”.
Per Edizioni Efesto, “Chiarimenti della gioia”, libro di poesie con illustrazioni di Pietro Gurrado, note critiche di Gisella Blanco e Davide Pugnana.
Per WritersEditor, la biografia romanzata “Le strade della lingua. Vita e mente di Nunzio Gregorio Corso”.
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