Il bambino di Salisburgo – Edgarda Ferri
3 min readMozart, l’interminabile infanzia
Solferino Edizioni
Biografia
Pagg. 240
ISBN 9788828211365
Prezzo Euro 16,50
Libertà va cercando…
Mi è venuta improvvisa la voglia di citare la Divina Commedia, laddove, nel Purgatorio, Virgilio si rivolge a Catone l’Uticense presentandogli Dante e gli dice “Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta” con riferimento al suicidio del politico romano, un atto estremo per non incappare nell’umiliazione di chiedere la grazia a Giulio Cesare.
Viene logico chiedersi che relazione ci sia fra un personaggio vissuto nel primo secolo avanti Cristo e il grande musicista austriaco che consumò la sua breve esistenza nella seconda metà del diciottesimo secolo.
Una risposta esauriente si può trovare nella bellissima biografia scritta da Edgarda Ferri, che evidenzia l’irrefrenabile desiderio del compositore salisburghese di essere finalmente libero di condurre la propria esistenza, senza la presenza oppressiva del padre che, con continui ricatti, gli impose di vivere secondo il suo punto di vista, incurante delle legittime aspirazioni del figlio. A differenza di Catone Mozart non si suicidò, ma di certo, unitamente alla circostanza che si era appannato con la maggiore età il mito del bambino prodigio, aveva finito per condurre un’esistenza grigia e senza soddisfazioni, comportandosi come un fallito anche se non lo era e non accettando quella normalità che non gli era mai stata propria. Per dirla in breve non si suicidò, ma nulla fece per vivere.
Il libro è bello, sotto ogni aspetto, la narrazione di Edgarda Ferri è puntuale e precisa, nulla le sfugge di una vita così intensa quale è stata quella di Mozart durante l’infanzia; descrive bene i personaggi, soprattutto Leopold Mozart, il padre padrone del piccolo genio, un uomo che vede nel figlio quella possibilità di successo e di fama da lui sempre agognati e mai raggiunti. La brama di arrivare incombe continuamente sul piccolo Mozart, escludendo perfino la sorella Nannerl, che pure avrebbe avuto grandi possibilità di affermarsi con il suo talento musicale. Le descrizioni dei viaggi, gli incontri con i reali dell’epoca, la felicità infantile di Amadeus che con il trascorrere degli anni, raggiunta la maggiore età, si trasforma in insoddisfazione, stante la pressione paterna, l’incapacità del giovane di sottrarsi a questo vincolo opprimente, il declino fra ristrettezze tali che, da morto, finirà in una fossa comune, sono descritti mirabilmente e con una vena di compassione per un uomo a cui non fu permesso di vivere normalmente.
Secondo me Mozart è stato il più grande compositore di tutti i tempi, un compositore universale, stante la sua grandezza nella musica classica, in quella sacra, in quella sinfonica e in quella operistica, ma è stato anche e soprattutto un essere umano che ha cercato sempre, senza mai ottenerla, un po’ di libertà.
Da leggere, più che un consiglio è una raccomandazione.
Edgarda Ferri è nata a Mantova e vive e lavora a Milano. Scrittrice, saggista, giornalista ha esordito nel 1982 con Dov´era il padre, un romanzo che rimane tuttora un ritratto fondamentale e un punto di riferimento per un´intera generazione. Ha pubblicato inoltre, Contro il padre (1983), La tentazione di credere (1985), Il perdono e la memoria (1988), Luigi Gonzaga (1991), Quello che resta di Cristo dopo 2000 anni (1996) e, per Mondadori, Maria Teresa (1994), Giovanna la Pazza (1996), Io, Caterina (1997), Per amore (1998), L’ebrea errante (2000), Piero della Francesca (2001), La grancontessa (Le Scie, 2002), Letizia Bonaparte (2003), L’alba che aspettavamo (2005), Il sogno del principe (2006), Rodolfo II (2007), Uno dei tanti (2009).