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The Witcher – Old World

12 min read

gioco per 1-5 persone
Autore: Łukasz Woźniak
Editore originale: Go On Board (www.goonboard.com)
Editore italiano: Pendragon Games Studio (www.pendragongamestudio.com)

Dal titolo sulla scatola appare subito chiaro quale sia l’ambientazione di questo gioco (anche se non è presente Geralt di Rivia): le due serie, quella dei romanzi e quella dei videogiochi, basate sul personaggio inventato dallo scrittore polacco Andrzej Sapkowski, hanno sostenuto ed ampliato a vicenda la fama l’una dell’altra, e tutto questo ha portato entrambe a raggiungere le decine di milioni di copie vendute. Ciliegina(ona) sulla torta è stata la serie TV che (almeno nelle prime due stagioni) si è distinta nel panorama delle serie televisive fantasy per la bontà della realizzazione e per originalità della trama.
La spinta di questi tre media non poteva non essere sfruttata anche per un gioco da tavolo, in effetti già nel 2014 era stato pubblicato “The Witcher – Il gioco d’avventura” (in origine dalla Fantasy Flight, e successivamente in una edizione italiana della Giochi Uniti), che però non aveva riscosso molto successo (infatti ora non viene più pubblicato).
Questo gioco è stato inizialmente prodotto attraverso una campagna di raccolta fondi su Kickstarter (che comprendeva fin da subito le edizioni in sette lingue), che ha raccolto la ragguardevole cifra di € 6.840.648 (una delle più alte raggiunte da un gioco da tavolo, sicuramente grazie all’ambientazione ) da parte di più di 45.000 sostenitori, dopodiché è stato possibile acquistarlo (per ora solo la scatola base) anche attraverso i normali canali di vendita.
C’è da notare che in questo gioco non è presente nessun personaggio noto, per ragioni di licenze è ambientato in un periodo antecedente ai romanzi/videogiochi/serie (da qui il sottotitolo “Il Vecchio Mondo”), probabilmente anche per non essere legati nella trama e negli accadimenti alla narrazione preesistente; l’unica eccezione è Ciri (presente in una espansione per una ragione nota a chi conosce bene il personaggio). Questo può far storcere il naso ai fan dello Strigo, ma questo ha comunque permesso all’autore e alla casa editrice (entrambi polacchi) di riproporre tutti i luoghi, le creature e le situazioni che si sono potuti leggere e vedere nelle precedenti incarnazioni di questo mondo; ma vediamo nel dettaglio come è stato realizzato…
La scatola è di forma standard, quadrata (come quella de “I Coloni di Catan”, ma più alta), e contiene:
-una plancia del mondo,
-plance per i giocatori,
-miniature di plastica,
-vari mazzi di carte,
-segnalini di cartoncino,
-cubetti e segnalini di legno,
-dadi a sei facce non standard (ma con valori ugualmente da uno a sei),
-il regolamento.
I materiali sono molto buoni, tutti i materiali sono ben illustrati, la plancia principale è robusta, le plance dei giocatori sono a doppio strato (così i cubetti non si possono spostare), le carte sono telate (anche se è meglio imbustare quelle delle Azioni, che andranno manipolate in continuazione) e le miniature sono ricche di dettagli (anche i dadi sono incavati per non avere problemi di usura). Ci sono molte scritte in lingua sulle carte e sulle plance, per cui conviene sicuramente giocare con la versione in italiano, anche se per ora non sono ancora in vendita le espansioni tradotte (ma erano presenti nella campagna su Kickstarter).
La preparazione di una partita è tutto sommato lineare: si mischiano i vari mazzi di carte, sulla plancia vanno piazzate sei carte Azione (tre delle quali dal costo zero), le carte Trofeo, i due mazzi delle carte Esplorazione (Città e Regioni Selvagge) e quello degli Eventi (che non va mischiato). Si separano le pedine Luogo nei tre tipi (Foresta, Montagna e Aqua), si mischiano e se ne pesca uno di ogni tipo, si fa lo stesso con le pedine Mostro e si piazzano tre Mostri nei tre luoghi indicati dalle pedine. Si decide chi sarà il primo giocatore, poi ognuno sceglie una plancia (oppure ne pesca due a caso e ne sceglie una), partendo dall’ultimo giocatore (a disposizione ci sono le scuole dal Lupo, Gatto, Orso, Volpe e Grifone), si piazza la miniatura sul luogo di partenza (quello corrispondente alla Scuola del personaggio); si piazzano i cubetti sul primo livello delle quattro scale degli attributi (Combattimento, Difesa, Alchimia e un quarto differente per ogni scuola), al primo livello del personaggio, e sul livello uno di scudo. Ogni giocatore mischia le proprie dieci carte iniziali e ne pesca un certo numero (in base all’ordine del turno); sempre in base all’ordine del turno ognuno riceve un certo numero di monete, e si può iniziare a giocare.
Ogni turno di un giocatore è diviso in tre fasi:
-Movimento e Azioni,
-Combattimento, Meditazione o Esplorazione,
-Pesca delle carte.
Per muoversi da un luogo all’altro (se sono collegati da una strada) il giocatore deve scartare una carta che indica il simbolo del terreno che vuole raggiungere, oppure due carte qualsiasi, oppure una carta e una moneta, oppure una carta jolly. Si può effettuare un numero qualsiasi di movimenti (sempre giocando carte) ma per eseguire Azioni ci si deve essere mossi almeno una volta.
Dopo ogni movimento si può compiere l’azione indicata nel luogo (solo una volta), oppure si può sfidare a poker con i dadi un altro Witcher (che sia presente nello stesso luogo, il quale non può rifiutarsi). Quando si esauriscono le carte oppure si decide di fermarsi si passa alla fase successiva.
Per giocare a poker con i dadi ogni giocatore piazza una moneta nel piatto (e ne aggiunge una dalla banca), i giocatori tirano contemporaneamente cinque dadi ognuno, lo sfidato decide se ritirarli o meno, seguito dallo sfidante (il giocatore attivo), poi si confrontano i risultati (le combinazioni sono quelle del poker, con l’aggiunta dei cinque valori uguali) e vince chi ha la combinazione più alta (c’è una tabella nel regolamento che le riassume), in caso di parità si guardano i valori dei dadi che non formano la combinazione e in caso di ulteriore parità vince lo sfidante, che incassa il piatto.
Nella seconda fase il giocatore deve scegliere una di queste azioni:
-Combattere: il giocatore può combattere un altro Witcher presente nel luogo (eccetto nelle Scuole e in una taverna chiusa), con il quale non si è giocato a dadi, oppure un mostro presente nel luogo.
-Meditare: se un giocatore ha raggiunto il quinto e ultimo livello in un attributo può eseguire questa azione e prendere il corrispondente Trofeo (se non ne ha già uno di quel tipo), ed eseguire un Affaticamento (rimuovere dal gioco un certo numero di carte, a seconda di quanti Trofei si sono già ottenuti).
-Esplorare: il giocatore può decidere di esplorare la Città in cui si trova o le Regioni Selvagge che la circondano, a questo punto il giocatore alla sua destra pesca una carta Esplorazione dal mazzo relativo, ne legge l’introduzione e gli presenta le varie opzioni, il giocatore attivo ne sceglierà una e quindi gli vengono letti gli effetti di tale scelta, che possono essere applicati immediatamente, oppure possono far iniziare una Missione: bisogna conservare la carta, che contiene le indicazioni su cosa bisogna fare. Solitamente per risolvere una Missione bisogna recarsi in un certo luogo, e nella prima fase del turno farsi leggere dal giocatore alla propria destra il contenuto della carta Evento relativa, che potrà contenere opzioni da scegliere, test da superare o un rapido combattimento, ed alla fine si potrà ottenere una ricompensa.
Nella terza fase si può scartare un numero qualsiasi di carte dalla propria mano, se ne pesca dal proprio mazzo fino ad averne tre, e si deve acquistare una delle sei carte Azione scoperte presenti sulla plancia, pagandone il costo (scartando dalla mano il numero di carte riportato in basso a destra della carta che si vuole acquistare) e piazzandola nella propria mano. Notare che la posizione della carta sulla plancia può modificarne il costo; dopo si spostano le carte verso destra per riempire lo spazio vuoto e se ne pesca una nuova.
Lo scopo del gioco è quello di ottenere Trofei, e se ne ottiene uno ogni volta che si sconfigge un Mostro, un Witcher o si raggiunge il massimo livello in un attributo (dopo una Meditazione), e si vince la partita (istantaneamente) quando si ottiene il quarto Trofeo; notare che non si può vincere dopo una Meditazione, per cui l’ultimo Trofeo deve per forza essere ottenuto in combattimento.
Ma come si svolgono i combattimenti? Per preparare il combattimento un Witcher mischia il proprio mazzo di pesca con quello degli scarti (conserva le carte in mano), che va a formare il mazzo dei punti vita, se invece l’avversario e un mostro va composto il suo mazzo pescando e mischiando tante carte combattimento del mostro quanto il valore indicato sulla sua carta di riferimento. Tra due Witcher inizia a giocare l’attaccante, mentre iniziano sempre i mostri (a meno che il Witcher non abbia un segnalino traccia).
Nel turno di combattimento del Witcher si eseguono queste quattro fasi:
-usare una o più Pozioni (il limite è il livello dell’attributo Pozioni) o altri effetti speciali,
-giocare una o più carte, in questo secondo caso le carte devono essere collegate in una combinazione (il colore principale della seconda carta deve combaciare col colore secondario della prima),
-si attivano tutti i simboli presenti sulle carte, infliggendo danno ai mostri (si rimuovono carte dal loro mazzo dei punti vita), ai Witcher (abbassando prima il livello di scudo, poi scartando carte dal loro mazzo, ed infine dalla loro mano), mentre altri simboli permettono di alzare il proprio livello di scudo, pescare carte, o riprendere carte dal mazzo degli scarti,
-si pescano carte in base al proprio livello nell’attributo Combattimento (notare che c’è un limite massimo in combattimento di sette carte in mano).
Nel turno di combattimento del mostro gli altri giocatori (a turno) decidono se il mostro Carica o Morde, si pesca una carta e si seguono le indicazioni relative all’attacco scelto, che possono far scartare carte dal mazzo dei punti vita, dalla mano, rimuovere una carta dal gioco oppure abbassare un attributo.
Il combattimento finisce quando una delle parti esaurisce le carte (per il Witcher anche quelle in mano). Per quanto riguarda il combattimento tra Witcher si possono verificare questi casi:
-se vince l’attaccante guadagna un Trofeo (dalla scuola dello sconfitto, che gli darà un’abilità speciale) e delle monete (relativamente alla notorietà/trofei dello sconfitto), mentre lo sconfitto ottiene una carta a costo zero da aggiungere ai suoi scarti (inoltre pesca tre carte),
-se vince il difensore guadagna delle monete (relativamente alla notorietà/trofei dello sconfitto), mentre lo sconfitto ottiene una carta a costo zero da aggiungere ai suoi scarti (inoltre pesca una carta in meno nella prossima fase).
Per il combattimento con un mostro si può verificare che:
-il mostro viene sconfitto, il giocatore ottiene la carta del mostro come Trofeo (che diventerà un’abilità speciale) e due monete, e appare un nuovo mostro (di un livello superiore rispetto a quello appena sconfitto),
-il Witcher viene sconfitto, ma il mostro rimane con zero o una carta, il mostro viene scacciato e il giocatore guadagna due monete e una carta a costo zero, e appare un nuovo mostro (dello stesso livello rispetto a quello appena scacciato),
-il Witcher viene sconfitto e il mostro rimane con due o più carte, il giocatore guadagna una carta a costo zero, un segnalino traccia per quel mostro e nella fase successiva pescherà solo due carte; il mostro rimane sulla plancia e dovrà essere nuovamente affrontato (a piena forza).
Durante uno scontro tra due Witcher gli altri giocatori possono scommettere una moneta sulla vittoria di uno dei due, se vincono la scommessa riottengono la loro moneta più un numero di monete pari alla somma ottenuta dal vincitore (dalla banca), se perdono la scommessa la loro moneta ritorna nella banca.
Le regole per il solitario vengono modificate in questo modo:
-la preparazione è la stessa, solo che vengono piazzati un mostro di primo livello, uno di secondo e uno di terzo, e si mette in palio una carta Trofeo per un solo attributo,
-per vincere il giocatore deve sconfiggere i tre mostri (e ottenere i relativi Trofei) assieme al Trofeo per l’attributo (che non potrà essere l’ultimo),
-i mostri sconfitti non vengono rimpiazzati (quelli scacciati sì),
-le sfide a poker con i dadi vengono risolte in base ad una tabella,
-le opzioni nelle carte Esplorazione vanno scelte cercando di non leggere prima gli esiti,
-il tipo di attacco del mostro viene risolto con un lancio di dadi.
Infine, quando si ottiene il quarto Trofeo si può valutare il risultato conseguito confrontando il numero di turni impiegati con quelli riportati in una tabella sul regolamento.
La svolgimento di una partita segue dei binari ben rodati in questa tipologia di gioco: ci si muove sulla mappa arrivando in luoghi dove si possono svolgere delle missioni o fare azioni per potenziare il personaggio, per arrivare a riuscire a battere i mostri (e gli avversari) per ottenere i Trofei che fanno vincere la partita. I punti a favore di questo gioco sono senza dubbio l’ambientazione (anche se non ci sono i personaggi, come ho anticipato, sono sufficienti i luoghi e i mostri per rievocare i passaggi del libro/videogioco/serie), anche per il meccanismo delle carte evento che aggiunge brani di testo molto evocativi. Il combattimento è strutturato molto bene, soprattutto per la possibilità di personalizzare il proprio mazzo e ottenere combinazioni sempre più efficaci e potenti, ma ci sono tante strade che si possono seguire, e questo aumenta di molto la longevità del titolo; i mostri contemporaneamente in gioco non sono molti (per cui rimane viva la sensazione di aver raggiunto un traguardo quando si riesce ad eliminarne uno), anche il confronto tra i giocatori è ben fatto (e non penalizzante per lo sconfitto), e la scommessa aiuta a coinvolgere anche gli altri e a fargli seguire lo scontro. Difetti? La durata di una partita non è trascurabile dato che si aggira sull’ora per giocatore, per cui se i tempi fino a tre persone sono accettabili, conviene giocare in quattro o in cinque solo se si ha un po’ di esperienza, oppure si ha molto tempo a disposizione. E giocando in tanti, per quanto le fasi siano rapide, i tempi di attesa fra un turno e l’altro per forza di cose non sono brevi, soprattutto se ci sono combattimenti (per questo l’autore ha cercato di coinvolgere gli altri giocatori nel suo svolgimento). Ma data la condizione di vittoria (istantanea, così non si deve passare tempo a calcolare punteggi) è semplice sapere sempre a che punto si è e valutare quanto può mancare al termine (niente “sorprese” da questo punto di vista).
Per chi ha partecipato alla campagna su Kickstarter sono state prodotte un buon numero di espansioni, a partire dagli stretch goal (aggiunte al “pacchetto base” al raggiungimento di determinati traguardi monetari), ovvero:
-Caccia Selvaggia: una modalità di vittoria alternativa (sconfiggere uno dei quattro cavalieri della caccia selvaggia) per una partita in una modalità puramente collaborativa (o in solitario),
-Avventure: duecento carte Esplorazione e Missione, per aumentare notevolmente la varietà delle situazioni,
-Sulle Tracce dei Mostri: un personaggio addizionale (della Scuola della Manticora), bombe e mutageni (equipaggiamento aggiuntivo per potenziare i Witcher), e schede alternative per i mostri che aggiungono abilità speciali e vulnerabilità che rendono ancora più vario il combattimento,
-Ciri: un personaggio addizionale (l’unico ben noto al pubblico),
-Destriero perduto: un evento speciale, associato alla miniatura di un cavallo sul tetto di una casa (che deriva dalla tendenza che nel videogioco ha Rutilia, il cavallo di Geralt, di apparire in luoghi assurdi quando viene richiamata).
Oltre a questi sono stati prodotti una versione deluxe del gioco, con miniature di plastica per i mostri (che nella versione base sono rappresentati da segnalini in cartoncino), e tre espansioni:
-Skellige: che aggiunge una plancia con le isole omonime che i giocatori possono raggiungere per svolgere nuove missioni (ostacolati però da un mostro marino),
-Maghi: che permette di giocare nei panni dei maghi, con un mazzo di carte e regole apposite (è possibile giocare una partita con solo i maghi, oppure avere sia maghi che Witcher),
-Caccia Leggendaria: una nuova modalità che aggiunge in una partita un mostro particolare (nella scatola ce ne sono sette, completi di carte e miniature), chi riuscirà a sconfiggerlo vincerà la partita.
Come vedete il materiale aggiuntivo è davvero tanto, in pratica si ha a disposizione subito tutte le espansioni che un gioco normalmente riceve nell’arco di quattro o cinque anni; come ho anticipato per ora sul mercato è disponibile in italiano il solo gioco base (e le espansioni non esclusive della campagna Kickstarter in inglese) ma immagino che l’editore italiano stia valutando come procedere alla pubblicazione delle restanti espansioni; visto l’ottima accoglienza che sta ricevendo il gioco è auspicabile che possa essere pubblicato tutto il materiale possibile, per evitare di dover mischiare italiano e inglese (o lingue più scomode) e poter apprezzare tutta la narrativa presente nel gioco nel modo più semplice.
In conclusione, se state cercando un gioco di avventura fantasy con una ambientazione di spessore, meccaniche appassionanti e la possibilità di espanderlo e apprezzarlo in tante modalità differenti e per molte partite di seguito, questo è sicuramente un titolo da non lasciarsi sfuggire. È vero, non ci sono Geralt o Yennefer, ma almeno non dovrete competere con gli altri giocatori per poter gestire il vostro personaggio preferito (e nessuno dovrà vestire i panni di Dandelion).

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